Perché credo nel karate – una storia da raccontare.

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Offline metal storm

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #45 on: October 22, 2012, 12:08:53 pm »
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Ma subentra il fraintendimento (se non la malafede in certi casi) quando viene insegnato il "Karate depotenziato" ma presentandolo come "Karate arma".

esatto...  :)

Kit diceva che abbiamo già parlato di tecniche di percussione, di entrate fatte in un certo modo, di suriashi per chiudere distanze... la mia meraviglia è che oltre a parlarne, finalmente le ho anche viste  ;) quindi, un karate possibile, al di là delle chiacchiere.
per rimanere alle parole di Moai, tutti sappiamo cos'è un dribling, poi una cosa è vederlo fare a me, un'altra a Messi (nome buttato a caso, sentito nominare ma non ho la più pallida idea di chi sia  XD)

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Offline Fabio Spencer

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #46 on: October 22, 2012, 12:09:55 pm »
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Credo di non essermi spiegato bene, Fabry.  :) Provo a "ritagliare" meglio".

quando dico che io credo nel karate, intendo dire che il karate ha tutte le carte in regola per funzionare come "arte della guerra".
Della serie, "perchè effettivamente i colpi fanno male"..?
Uh... ammetto allora di non aver capito.
Però credo di continuare a non capire... :-[ non ti va di esplicitarlo meglio per favore?
 :)
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Fabio Spencer

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #47 on: October 22, 2012, 12:10:46 pm »
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Ma subentra il fraintendimento (se non la malafede in certi casi) quando viene insegnato il "Karate depotenziato" ma presentandolo come "Karate arma".

esatto...  :)

Kit diceva che abbiamo già parlato di tecniche di percussione, di entrate fatte in un certo modo, di suriashi per chiudere distanze... la mia meraviglia è che oltre a parlarne, finalmente le ho anche viste  ;) quindi, un karate possibile, al di là delle chiacchiere.
per rimanere alle parole di Moai, tutti sappiamo cos'è un dribling, poi una cosa è vederlo fare a me, un'altra a Messi (nome buttato a caso, sentito nominare ma non ho la più pallida idea di chi sia  XD)
allora mi sa che siamo tutti d'accordo...


Spoiler: show
che palle allora.... XD
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Offline Andy

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #48 on: October 22, 2012, 12:13:15 pm »
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Semplicemente Fabry, le botte in quanto botte sono estremamente efficaci.  :)
E' tutto ciò che ci gira intorno, il problema. Direi che Moai ha già eviscerato a dovere nel suo post...e credo qualcosa come una ventina di discussioni nel forum...

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #49 on: October 22, 2012, 12:14:12 pm »
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Ciao Miao...... :)

Sai che ti voglio bene, vero?  :-*

Il tuo post è bellissimo e condivisibilissimo........per primo da me stesso medesimo.

La questione secondo me è un'altra........perchè tutti devono vedere il Karate la Vita allo stesso modo invece che avere prospettive differenti, scopi differenti ma tutti, dal proprio punto di osservazione, rispettabilissimi.

Perchè ad esempio chi non la vede come me, o come te, o come il prossimo che posterà in questo 3ed, dev'essere per forza un coglione o il cazzaro di turno....

Magari si potrebbe spinoffare da qui... comunque il discorso è solo sull'onestà e consapevolezza di quel che si insegna.
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile


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Offline Fabio Spencer

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #50 on: October 22, 2012, 12:22:02 pm »
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Semplicemente Fabry, le botte in quanto botte sono estremamente efficaci.  :)
E' tutto ciò che ci gira intorno, il problema. Direi che Moai ha già eviscerato a dovere nel suo post...e credo qualcosa come una ventina di discussioni nel forum...
ok, adesso ci sono arrivato  :)

Ti prego allora di non tenere conto della mia precedente risposta.
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Offline metal storm

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #51 on: October 22, 2012, 12:24:24 pm »
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per favore, non iniziamo la solita storia di "io ce l'ho più lungo di voi". non era questo il senso del post  :-X




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Offline Shurei-Kan

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #52 on: October 22, 2012, 12:27:44 pm »
0
Allora Giorgia siamo d'accordo..... :thsit:

A parte il fatto che sottolineare la cosa di tanto in tanto può essere utile e ci sta..... ribadirlo 500.000 volte al giorno alludendo che "Io sono tosto e furbo e voi una manica di coglioni che non possono capire...." XD  oltre che offensivo e celodurista(tranquillo che nessuno mette in dubbio che il tuo pistolino funzioni :-X) è anche u n po' noioso.....

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Offline luke

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #53 on: October 22, 2012, 12:28:12 pm »
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Tutto nasce dalla mia partecipazione ad uno stage federale; il maestro è un signore giapponese di una certa età, vicino ai settanta e dalla chioma argentata. Vive ed insegna a Roma, e chi ha un’età di quaranta o più, lo conosce senz’altro.
Ci presentano, dato che ero una giovane cintura marrone di oltre quarant’anni, mi incollo a lui come una piattola per tutta la giornata e, tra una lezione e l’altra, lo bombardo di domande.

ti ringrazio per la testimonianza,  potrei chiederti il nome  del maestro? anche in privato? sarebbe un karate(pur io non praticandolo) da vedere se ci fosse l'occasione


ciao Luca
lo chiamavano jack drake

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Offline Paguro49

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #54 on: October 22, 2012, 13:53:09 pm »
+6
Leggo ora questo bel 3D.
Splendida l'esperienza di Storm, splendido il modo in cui la riporta.
Io ho le mie idee, che spesso evolvono, ma nella sostanza sono quelle.
Penso che, in tutti gli interventi (avrei parecchi  :+1: da mettere, da Storm a Dj, fino a Moai, Kit,ecc) ci sia tanto la ragione quanto il torto.
A mio parere, la parte "letale" del Karate, non può essere insegnata, deve essere imparata, acquisita, in modo empirico e mettendoci ciò che siamo.
In questo senso non mi scandalizzo per quello che "non viene insegnato", perchè sono cose tutte differenti, da maestro a maestro, cose che sono proprie di quel maestro, non del Karate come metodo didatticamente diffuso.
Allora succede che, la cosa che è "propria di quel maestro", il maestro in questione se l'è trovata per conto suo, prendendole, non rassegnandosi a prenderle, ragionandoci sopra, provando a creare e capire.
Questo anche perchè sono convinto che solo qualcosa che sia intimamente nostro possa essere attuato in certe situazioni di stress assoluto.
D'altra parte concordo anche con chi si incazza, sentendosi preso per il culo, da maestri che non insegnano tutto ciò che sanno.
Questo perchè se è vero che, certe cose "te le devi trovare da te", è vero anche che, a livello di tecnica fondamentale e di didattica, il maestro deve fornirti i mezzi.
Il colpo di avambraccio, la rotazione con cui far cadere l'avversario, l'entrata di ginocchio in zenkutzudachi eccetera, sono "tecniche" che vanno insegnate, dopo di che starà al Karateka decidere cosa farne, se usare o meno quella parte del bagaglio tecnico in combattimento, scoprendo il proprio modo d'essere in combattimento, perchè non tutti possono fare tutto, quello inclune alla distanza fara cose che, quello incline al corpo a corpo non fa.
La parte "letale" del Karate, a mio avviso è del tutto personale, compito del buon maestro è fornire gli strumenti e dare alcuni esempi, che possano essere stimolanti, che spingano a quel lavoro solitario su se stessi e sulla propria tecnica, capace di dar vita al proprio Karate letale.
Spero di essere stato capace di spiegarmi al meglio.
« Last Edit: October 22, 2012, 13:54:54 pm by Paguro46 »
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Offline Il Tano

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #55 on: October 22, 2012, 15:39:00 pm »
+1
Io non so proprio se é una questione di lividi e sbattimento.

E' una questione di metodo di insegnamento, che nella maggior parte dei casi é sbagliato, o meglio... rimane a livello "principiante" e non evolve mai a livello "intemedio" e livello "avanzato".

Quando si acquisiscono le basi bisogna passare alla fase successiva, dedicando comunque sempre una parte del tempo a perfezionare la tecnica...

Invece quello che sento nei 5 anni di karate, é che sono sempre rimasto sulle basi, aspettando il momento che arrivi qualcosa di "altro"... Fare 2 o 3 lezioni di kapap o di boxe e poi tornare a fare karate, mi é risultato insopportabile, come, dopo aver letto la intro di un bel romanzo, tornare al "sillabario".

Sono contento di quelle basi, ottenute dal karate (e da altre esperienze anteriori), perché mi risultano di grande utilitá in ció che sto praticando adesso e onestamente si vede la differenza, peró mi sarebbe piaciuto avere la possibilitá di continuare il percorso nel karate.
« Last Edit: October 22, 2012, 15:45:15 pm by roroarro »

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #56 on: October 22, 2012, 15:49:08 pm »
+7
senza voler sembrare polemico,anche se mi rendo conto sia facile prenderla in quel verso,specie perche' non uso un linguaggio delicato, ho sempre trovato un punto d'estremo interesse quel "mi ha aiutato".
Spoiler: show

mi spiego, io pensavo che le "basi"del kung fu mi dessero una mano ad apprendere piu' velocemente la thai.
un mio collega pensava che le basi nel karate gli dessero un vantaggio nel timing anche nella thai.
un altro giovine amico di iommi sottilineava come il suo wing chun offrisse una maggiore sensibilita' da cui partire per imparare la lotta.

affascinante.

ma e' una stronzata.

se quei dieci anni invece che darmi una scipita base per apprendere la thai (vantaggio svanito in un mese) li avessi pasati a fare thai sarei a tutt'altro livello.
Le "basi" sono una cazzata per non raccontarsi d'aver perso il tempo.

Uno stronzo qualsiasi che arrivasse da dieci anni di ginnastica artistica[1] avrebbe delle "basi" spaventose altro che kung fu, e certo non userebbe questo per dire che c'e' del buono (marzialmente parlando) nella ginnastica artistica.
 1. o anche dal calcio e dal ping pong, dove almeno hanno una preparzione fisica e atletica reale
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Paguro49

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #57 on: October 22, 2012, 15:50:13 pm »
0
Però ribadisco, pur condividendo e capendo certe disillusioni, che se manca, da una parte, il maestro che ti insegna i livelli successivi, dall'altra manca spesso l'allievo che, ad un certo punto dice "vabbè vaffanculo, se non mi insegni tu quelle cose li, me le imparo da solo".
Nel senso che, molte cose, non possono essere insegnate, si possono stimolare, si possono mostrare al fine di far capire agli allievi che non sono balle, si possono esemplificare, ma attengono a quanto abbiamo dentro, che è differente per ognuno.
L'istinto combattivo, non si insegna, lo devi tirar fuori tu.
Quello che il maestro può fare, è mettere in atto una serie di esercizi e stratagemmi per stimolarti a tirarlo fuori, ma insegnarlo no.
La sequenza di tecniche raccontata da Storm a inizio 3D, sicuramente è efficace per il maestro che l'ha usata per menare Stormino bello, ma insegnarla così, come sequenza, è aleatorio, perchè occorre che si confaccia a chi la applica.
Trovo onesto insegnare le varie componenti di quella sequenza, ma occorre anche chiarire che non è tutto li, perchè poi occorre il temperamento, l'istinto, il grande sen no sen, l'attitudine, tutte cose che sono assolutamente personali, che al massimo si possono stimolare in allenamento, ma non insegnare.
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Offline Rev. Madhatter

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #58 on: October 22, 2012, 15:59:39 pm »
+4
Però ribadisco, pur condividendo e capendo certe disillusioni, che se manca, da una parte, il maestro che ti insegna i livelli successivi, dall'altra manca spesso l'allievo che, ad un certo punto dice "vabbè vaffanculo, se non mi insegni tu quelle cose li, me le imparo da solo".
Nel senso che, molte cose, non possono essere insegnate, si possono stimolare, si possono mostrare al fine di far capire agli allievi che non sono balle, si possono esemplificare, ma attengono a quanto abbiamo dentro, che è differente per ognuno.
L'istinto combattivo, non si insegna, lo devi tirar fuori tu.
Quello che il maestro può fare, è mettere in atto una serie di esercizi e stratagemmi per stimolarti a tirarlo fuori, ma insegnarlo no.
La sequenza di tecniche raccontata da Storm a inizio 3D, sicuramente è efficace per il maestro che l'ha usata per menare Stormino bello, ma insegnarla così, come sequenza, è aleatorio, perchè occorre che si confaccia a chi la applica.
Trovo onesto insegnare le varie componenti di quella sequenza, ma occorre anche chiarire che non è tutto li, perchè poi occorre il temperamento, l'istinto, il grande sen no sen, l'attitudine, tutte cose che sono assolutamente personali, che al massimo si possono stimolare in allenamento, ma non insegnare.

bhe no paguro, su questo non so proprio d'accordo.

che axxo di maestro e' uno che non ti insegna certe cose?
ma sopratutto,e per l'ennesima volta, il problema non e' cosa fa,ma cosa dichiara di fare.

se nei corsi di xyz ci fosse scritto "qui pratichiamo xyz ma occhio che mancano delle parti e quindi se vuoi imparare a combattere devi svegliarti e farlo da solo" allora sarebbe legittimo.
Ma cosi' non e'....

e sopratutto come e' in alcune discipline non c'e' bisogno di tutto questo raspamento mentale e ti danno le cose belle pronte per essere digerite e matbolizzate e poi usate cosi' come ti son state date?
Com'e' che in un corso di lotta la gente non ha di questi problemi?
fa quantomento riflettere questa differenza, imho.


Inoltre un conto e' dire che per fare la dieta serve volonta' e quella non puo' dartela nessuno e che essendo ogni persona diversa gli effetti saranno diversi, altra cosa e' dire che io ti do una dieta ma poi devi essere tu a capire come fare a perdere peso, e funziona solo con pochissimi eletti illuminati che per capire questa cosa devono sperimentare altre diete.
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

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ma avevate detto gratis
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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Perché credo nel karate – una storia da raccontare.
« Reply #59 on: October 22, 2012, 16:06:20 pm »
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I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile