okay, lancio l'ultima bomba.
vi dirò però prima una cosa. di sparring ne faccio, e tanto, sia preordinato che libero. ma visto che non mi accontento della formula BKB, cerco qualcosa di differente nella mia pratica. altrmenti farei enshin karate o simili. e dandomi al kudo, sto rafforzando le mie convinzioni: lo sdc di stampo "tradizionalista" che sto facendo mi sta aiutando a capire meglio alcuni passi dei kata. punto.
ora butto la bomba, con tanta, tantissima sfrontatezza.
io sono certo, al 1000 percento, che il mio modo di fare karate sia ottimo. migliore della maggior parte dei modi di praticare che si vedono in giro. e dicendo questo non intendo per presentarmi come un altro wtman che dichiarava di menare tutti a occhi chiusi e mani legate. no, non parlo di me come karateka, ma di me come studioso del karate.
e sono certo di poter dire lo stesso, pur non avendolo mai visto, del karate di molti altri, in primis di ryujin o di paguro, tanto per dirne un paio, ma potrei citarne altri.
lo dico perché ci mettiamo in discussione, ma non vogliamo dire NO al karate. vogliamo capirlo, rendergli onore.
se ci accontentassimo di fare senza capire, saremmo come gli altri. e invece no!
esiste un vero karate? chissà. chissà se c'è e se lo conosce qualcuno.
il bel racconto di storm, per dirne una, mi ha colpito per la sua profonda... ovvietà! quando si studia il karate in un modo più approfondito, come a me è capitato di fare, si scopre che zenkutsudachi o shikodachi sono utili per colpire l'interno gamba, squilibrare, penetrare nella guardia avversaria in modo duro e contundente. ovvio.
si scopre che kakuto percuote le zone morbide che attaccano, si scopre che nello hikiuke (alcuni lo chiamano kake uke) la mano che para non è quella che tutti pensano, ma l'altra...
insomma, si scopre forse qualcosa sul "vero" karate, quello che LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE, utenti di questo forum compresi, NON CONOSCE AFFATTO.
io nemmeno lo conosco. ma forse sto iniziando a conoscerlo; anzi, credo di essere sulla buona strada per trovare qualcosa di importante.
di qui tutti i miei dubbi, le mie domande, le mie provocazioni... in mezzo tuttavia alla certezza della bontà del mio lavoro di ricerca. lavoro rafforzato anche dalla mia conoscenza del giapponese, che mi permette di leggere testi, guardare video, parlare con persone CHE VOI (in senso lato) NON POTETE CAPIRE causa ostacolo linguistico.
già le mie continue incursioni nei dojo giapponesi hanno contribuito molto a formare in me un'idea diversa del karate.
ma un john spartan (scusa john se me la prendo con te, ma ormai - nel pieno rispetto di quel che fai e di chi sei, perché come insegnante di krav maga nel tuo specifico campo sei di certo il massimo, e ti rispetto per questo - i nostri punzecchiamenti sono una parte immancabile, e perfino piacevole, della mia permanenza sui forum) o un luca bagnoli (te non ti rispetto... scherzo! rispetto anche te, per la ferma convinzione che dimostri in quel che dici e per il modo schietto in cui ti esprimi), nonstante le loro esperienze nel "tradizionale", non hanno le mie medesime basi, le mie possibilità di studio... quindi, secondo me, non capiscono quel che dico per questo. sarebbe come se io volessi commentare l'aikido per averlo praticato un paio di anni. evito perché non sono in grado. ammiro sung per la sua pratica, per la sua conoscenza della materia. ma non commento in modo critico le sue convinzioni. al massimo, domando.
quindi, ribadisco, le mie domande nascono da una certezza di fondo, che nessuno farà mai vacillare (e in tal senso non intendo cambiare idea, confronti sui forum o meno): il karate che si insegna qui è cacca. caccacaccacacca.
non per una distinzione (inesistente secondo me) tra am e sdc. ben venga il point karate a condizione che sia solo un modo di praticare (tanti campioni giapponesi militano sia nei settori full che point... come mai?). ben vengano anche le gare di kata se si ammette che quello è solo il momento più superficiale ed estetizzante dello studio della forma.
ben venga tutto, perché il karate tutto può inglobare. basta capirlo.
e se, come dice mad, la gente non si iscrive a una cosa della quale poco si conosce, sticaxxi.
a me basta trovare quei pochi interessati a studiare, a provare, a confrontarsi.
sono anche certo che il karate della gente di oggi (ossia dei ricercatori, me compreso) sia superiore a quello di 150 anni fa grazie alle nostre maggiori conoscenze e posisbilità di confronto.
se mabuni fosse andato il thailandia, il suo onnicomprensivo shito ryu sarebbe forse oggi ben diverso.
gli "antichi" (150 anni fa...) mica erano scemi. anche loro stavano creando. un processo di creazione che non ha mai avuto fine. sto leggendo ora il libro di oyama "kyokuhin la mia filosofia del karate" (titolo trad. dal giapponese), comprato in edizione originale (del 76) a suidobashi... lui dice proprio questo: "mi sono distaccato dagli insegnamenti classici". lo stesso si continua a fare ovunque, nella continua ricerca di un karate più efficace (lo stesso di gigo, di un egami, di mabuni, di yamaguchi, di ashihara, di azuma, di higaonna e chissà di quanti altri).
in altre parole... il karate vero forse non esiste, ma esiste un karate per ogni praticante. sta a noi trovare il modo che più ci si addice, ma nell'ottica di rendere almeno fruibile ad altri le nostre soluzioni.
se mi accontentassi di certe tecniche farlocche, in modo acritico, resterei al livello della maggior parte dei praticanti, e rimarrei un giorno deluso.
invece no: ammettendo di non sapere, di non capire, decido di studiare. e non potete farmene una colpa. anzi, trovo che percorsi come il mio o quello di ryujin, o quello del mio defunto insegnante f. ventura (che essendo 4 dan di jujutsu applicava le tecninche del JJ ai kata, con risultati spesso notevoli ma rimasti poi incompiuti causa prematura dipartita), siano fondamentali pwer dare uno scossone al mondo del karate stesso. che non è una pratica educativa ma un'arte di combattimento alla quale non mancherebbe nulla, se si guardasse un po' al di là del proprio naso.
con questo chiudo, sapendo che sarò fortemente criticato, ma spero che ora il mio punto di vista, per quanto non condivisibile, appaia più chiaro.
con rispetto a tutti (anche a te, luca, dai
)
maurizio