attacchi
- o waza sono le tecniche duellistiche soprattutto di pugno e calcio, dove più ampio è il movimento maggiore è la forza espressa ("The more it travels, the more it hurts" dice lo zio Bas).
- ko waza sono invece le tecniche di percossa dolorose uchi waza, che necessitano di meno forza ma colpo d'occhio, esperienza e estrema precisione.
difese
- o waza sono i fondamentali degli uke waza, ampli e ovviamente non applicabili in forma canonica fuori dal kihon kumite.
- ko waza sono gli stessi uke waza, ma resi più piccoli e essenziali, anche in questo caso la forza espressa nella tecnica conta poco laddove, invece, sono cruciali tempismo, posizionamento e ancora una volta impeccabile esecuzione.
Spesso qualcuno si chiede "ma com'è possibile parare un pugno, visto che la velocità è la stessa ma chi difende deve vedere elaborare l'informazione, elaborare la risposta e poi eseguirla?". La risposta è semplice: è il presupposto a essere sbagliato... perchè una difesa efficiente è necessariamente molto più piccola dell'attacco a cui deve rispondere. Parte dopo ma arriva prima!
Un esempio estremo e molto facile da capire è sune uke su gedan mawashi geri, ma sebbene con minore scarto la stessa cosa è possibile anche su pressochè tutti gli attacchi. Difficile, ma possibile.
In entrambi i casi comunque sebbene è verissimo che il sho (ko) rappresenti la quintessenza dell'arte (di qualunque arte, anche non marziale), è condizione necessaria che prima si sia interiorizzato il dai (o). Per gli attacchi perchè probabilmente si presuppone che un karateka debba essere in grado di confrontarsi sul tatami, prima di imparare a difendersi. Per le difese, perchè l'esecuzione grande insegna equilibrio, assetto, distribuzione del peso, che sono molto più difficili da comprendere rispetto a quando l'esecuzione è piccola.
Riconosco questo modo di approcciare non è solo nei kata, ma in generale nel Karate.