poi se devo fare un taiji che mi rilassa e mi fa staccare la spina lo preferisco ad uno che mi fa fare "altro"...
2 il mio taiji ha perso delle cose e mi accontento di stare bene uguale, se la pratica comunque infonde benessere a prescindere dalla marzialità...
Questo e' a mio avviso uno dei luoghi comuni sul tjq e anche io per un certo tempo ho pensato che poteva avere questa valenza.
Il tetto e' rotto, piove, cade una goccia e ci metti sotto una brocca. Ogni tanto (tjq, dipingere, sesso, musica, sbronzarsi, correre, calcio, faidate, ecc.) la svuoti.
La mia attuale immagine del tjq e' che sali sul tetto ad aggiustarlo.
E ti rendi conto di quanto e' tedioso, faticoso e impegnativo farlo rispetto svuotare la brocca. E non ci riesci in una volta...devi salirci piu' volte sul tetto.
Pero' ad ogni buco che chiudi (e che non dovrebbe riaprirsi) ti rendi conto di come piano piano la casa diventa meno umida (piu' immune alla pioggia).
Questo e' a mio avviso un elemento importante molto e che fa di quell'arte qualcosa oltre il quan. Pero' per perseguirla richiede un sacco di energie (non solo fisiche) e un buon metodo. Non e' quindi un rifugio dove andare quando sei cotto, ma un qualcosa che richiede una grossa dose di energie.
se uno sta bene menando e ha l'obbiettivo di menare ancora meglio, credo che faccia volentieri a meno di tematiche ed aspetti OLISTICI e propenda volentieri per la boxe...
A mio avviso non e' cosi facile separare il quan dal tj.
Se un arte e' nata x il combattimento e' li che il metodo da il suo maggiore valore. Almeno credo. Non e' pero' l'unico benefit.
A mio avviso non e' sbagliato combattere se lo fai come lo fanno ad es. cani, e' un gioco.
Ogni giorno ci confrontiamo con altri con simili giochi, a parole, a fatti, prendendo in giro uno, prevaricando un altro. Sono giochi sociali che ricordano molto a mio avviso gli animali.
Confrontarsi con i guantoni e le protezioni o in un ambito piu' light e' un altro modo di confrontarsi non e' sbagliato...anzi lo vedo molto naturale sempre se la cosa rimane all'interno di un gioco (competitivo si ma un gioco). Gioco perche' nessuno di noi, credo, lo faccia per necessita' o per professione. Altro discorso sarebbe se si tratta di necessita'.
C'e' chi magari preferisce una partita di calcetto, il tennis o lo squash.
Come sempre sta a noi capire cosa ci piace fare.