Avevo 11 anni quindi la prima cosa positiva, quanto meno per la novità, è stata la disciplina (non che poi sia stato molto disciplinato, ma è stato un inizio).
La seconda, che poi nel tempo è diventata la prima e più importante, è stato l'atteggiamento posturale e anche mentale, diciamo proprio di postura mentale. Le posizioni basse, le mani ai fianchi, l'uso delle anche per lanciare i colpi, la schiena dritta e lo sguardo fiero. Uso del corpo dallo striking alla lotta all'acrobatica. Uso delle armi (bastoni, nunchaku, spada). Atteggiamento rivolto ad affrontare più avversari. Le forme (quyen) prima per la coordinazione, poi per il ritmo, poi per la formalità tecnica e infine come interpretazione teatrale, ma intimamente vissuta, del combattimento per la vita.
Dal taiji al wt dalla capoeira al full contact dalla mt all'aikido l'abitudine all'atteggiamento posturale corretto ha avuto sempre un transfer diretto.
Per quanto riguarda invece la preparazione atletica con cognizione di causa e sparring finalizzato al contatto pieno ai fini della pratica sportiva (competizioni) qualche anno dopo con la pratica di altre discipline che introducevano oltre al maestro anche la figura del preparatore atletico.