ok, il titolo era solo un pretesto per attirarvi perchè ho letto le righe a seguire ed essendomi piaciute le voglio condividere con voi:
C'è una storia tibetana che narra di quattro studenti che si recano da un Lama per essere accolti come discepoli. Il lama li riceve e chiede loro se sono disposti a rifiutare i loro maestri precedenti, come condizione per essere accolti....
dice loro di dormirci sopra e li congeda. Il giorno dopo i giovani tornano dal Lama e il primo dice:
"accetto, il mio maestro era sempre burbero e severo, lo rifiuto!"
Il secondo dice: "anche io accetto di rifiutarlo, era un buon vecchietto ma senza nerbo." Il terzo dice: "certamente lo rifiuto era pieno di difetti e per niente carismatico."
Il quarto si avvicina, si prostra e dice: "mi spiace, me ne vado....non posso rifiutare chi mi ha aiutato nonostante i suoi limiti e debolezze... e poi chi non ne ha?"
Il Lama sorrise e sentenziò: "voi tre potete tornare a casa perchè non conoscete la riconoscenza e il rispetto... tu rimani e impara il poco che posso darti!"potevo tenerla per me, in fondo è una storiella, che però penso contenga una grande verità: è abitudine diffusa, una volta lasciata una pratica, sottolinearne solo i difetti, che fossero del maestro o che fossero dello stile poco importa, io di persone che lasciano un'arte marziale e poi hanno da parlarne bene, ne ho trovate poche.
ok, se una persona lascia un corso, un motivo ci sarà pure, ma per esser stato tutto nero bisogna davvero avere sfortuna!
quindi chiedo, avendo letto alcuni utenti che brucerebbero palestre ed insegnanti passati (licenza poetica
) che cosa della pratica passata (o delle pratiche passate) salvereste? cosa vi è rimasto? cosa vi torna utile ancora oggi nella nuova pratica? (le tre cose non necessariamente coinciderebbero).
lo chiedo perchè mi fa piacere quando sento qualcuno elencare ciò che di positivo trovava anzichè buttare sempre fango (con questa frase mi riferisco in generale e non al forum
)