.....mesi fa ne sostenevo la sostanziale morte.
Un genere invaso ormai da storie di vampiri 'nnamurati,licantropi 'nnamurati ed infine angeli 'nnamurati(zombi,quelli ancora no;il gusto dell'orrido delle donne per figurarsi una storia con uno zombi 'nnamurato non è così comune),segnato dalla,aimè prematura morte del mio autore contemporaneo preferito(David Gemmel),dalla lentezza di produzione di George Martin(chi non ha dubbi che muoia prima di dare un finale alla sua opera,o che,semplicemente,non sappia come finirla,alzi una mano)e dal passaggio alla sceneggiatura tv-cinema di giovani autori come Neal Gaiman,mi aveva convinto quasi a guardare altrove,rimanendomi nel campo solo Sopkosky e Pratchet(quest'ultimo però solo nel campo della fantasy-commedia).
Poi l'altro giorno su uno scaffale di una libreria ti trovo stò "the heroes"di tale Joe Abercrombie.
Qualcosa nella presentazione del retrocopertina ed in due righe lette dalle prime pagine mi cattura.
Buona intuizione.
Trattasi di filone di quel Fantasy crudo presentato da Gemmel e Martin,con personaggi molto umani,solo a tratti eroici,sempre imperfetti,spesso acciaccati,timorosi o quant'altro.
Battaglie crude,prive di svolazzi,magia presente ma,almeno finora(lo sto ancora leggendo),giusto di contorno.
E un (bel)po di crudo humor inglese di contorno.
Bello,mi sta piacendo parecchio;classico libro in cui ti affezioni ai personaggi perchè umani,molto umani,e vuoi vedere "che succede dopo"(ancora un capitolo....ancora un capitolo....poi nanna....ancora uno....).
Scopro che l'autore ha scritto altri Fantasy.
Inediti in italia?
Lo scoprirò,e attendo altri suoi libri.
Il Fantasy degli autori inglesi mediamente ha qualcosa(cinismo-realismo)in più rispetto ai colleghi di altri paesi.
Forse c'è speranza