Non è detto che ci abbiano già accoltellato...
E cmq sia la logica vorrebbe che si provino gli scenari peggiori, altrimenti con la "scusa" della prevenzione nn si prova nulla...
Guarda, fondamentalmente credo che occorrerebbe sapere cosa si sta provando a fare, poi contestualizzarlo rispetto ad una situazione data.
Spesso per non dire sempre, non si capisce quello che si vuole allenare e si genera confusione, cosi che nelle discipline che si occupano di difesa personale si finisce per fare più casino che nelle AMT.
Se si propone la situazione da bar dove da una distanza X (es. 2 metri), avviene un attacco Y (es. coltellata) organizzato in un modo Z (es. prima prendo il bavero e poi controllando l’aggredito lo accoltello da destra a sinistra al fianco), non vedo come poter accettare che io affronti l’avversario a gambe larghe davanti a lui frontalmente, non faccia alcun tentativo di evitare la presa al bavero (che per quanto ne so è un attacco che non so se è una presa o cosa sia e non posso rischiare che sia né questo né quello).
Per dirla in un altro modo, posso accettare che l’individuo che mi vuole fare del male, possa fare scelte sbagliate strategicamente, anzi, questo è quasi un presupposto affinché io abbia qualche possibilità, ma non posso impostare la mia difesa partendo dall’allenarmi da posizioni e comportamenti che reputo assurdi, per poi difendermi in modo corretto da lì in avanti, perché questa difesa sarà sempre scorretta e mi abituerà a comportamenti scorretti.
Nel caso del video, il comportamento che appare corretto, è di approfittare dell’errore dell’aggressore che invece di aggredire con l’arma tagliente (mentre per l’aggredito può essere un attacco armato), attacca mettendo un braccio (e l’intenzione di prendere) a disposizione del difendente.
Le occasioni vanno colte al volo, non s’insegna a sbagliare, per dimostrare poi un qualche principio applicativo alquanto arzigogolato.
Ti ringrazio comunque per le risposte.