Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.

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Offline GiBi

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #105 on: November 15, 2012, 16:36:17 pm »
+1
Umilmente di quello che ha detto Bagnoli mi sembra sia condivisibile soprattutto il discorso su mani e tibie di pietra, forse nel karate rispetto ad altre discipline questo è un fattore più importante. Penso al jissen dove si combatte a mani nude (magari anche nella thai boxe birmana ma il jissen ha una diffusione maggiore no?), ai lavori di condizionamento delle mani che ho visto in vari stili di karate...
Quindi anche ad essere abituati a prendere i colpi sul corpo senza protezioni credo possa essere un fattore interessante di realismo del karate di quel tipo.

Puoi avere mani e gambe di pietra anche allenandoti con metodologie da SDC...pensa alle mani dei pugili o le tibie di chi fa thai..
L'unica differenza è che per  i metodi sportivi il condizionamento è una sorta di effetto collaterale di tanto allenamento mentre in molti stili tradizionali esso occupa una parte del programma didattico, fino a diventare quasi un'arte nell'arte come nel caso del tameshiwari nel karate..

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Offline Shurei-Kan

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #106 on: November 15, 2012, 16:57:51 pm »
0
mentre in molti stili tradizionali esso occupa una parte del programma didattico, fino a diventare quasi un'arte nell'arte come nel caso del tameshiwari nel karate..

Da li, appunto, il senso di Arti Marziali.... :gh:

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Offline nicola

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #107 on: November 15, 2012, 16:59:03 pm »
+4
Il condizionamento secondo me dovrebbe essere vissuto, così come l'ipertrofia, come conseguenza di un certo allenamento, e non come unico scopo.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

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Offline Sandrokan

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #108 on: November 15, 2012, 17:05:57 pm »
0
Credo che il condizionamento nello SdC sia ricercato al pari del mettere bene i bendaggi.Volevo riprendere un attimo il discorso del 1 shoot 1 kill, che credo fortemente utopistico e che sta secondo me alla base delle differenze tra am e sdc,ok tutti cerchiamo a parità di contesto (no semi,no light) il colpo risolutore,ma imho nello sdc si è capito che non esistendo uke collaborativo non riuscirai mai a finire in un'azione e basta (perciò dovrai mettere in conto di riprovarci per tot round e tot minuti) e nelle AM dovremmo invece parlare di colpo fatale perchè andrebbero prese in un contesto anacronistico,quello in cui nascono: la guerra.Forse forse è il metodo che si è perso, non credo che i samurai si "allenassero" a ju jitsu solo a forza di kata e poi andassero in guerra. :ricktaylor:

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Offline Fabio Spencer

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #109 on: November 15, 2012, 17:13:37 pm »
+1
Credo che il condizionamento nello SdC sia ricercato al pari del mettere bene i bendaggi.Volevo riprendere un attimo il discorso del 1 shoot 1 kill, che credo fortemente utopistico e che sta secondo me alla base delle differenze tra am e sdc,ok tutti cerchiamo a parità di contesto (no semi,no light) il colpo risolutore,ma imho nello sdc si è capito che non esistendo uke collaborativo non riuscirai mai a finire in un'azione e basta (perciò dovrai mettere in conto di riprovarci per tot round e tot minuti) e nelle AM dovremmo invece parlare di colpo fatale perchè andrebbero prese in un contesto anacronistico,quello in cui nascono: la guerra.Forse forse è il metodo che si è perso, non credo che i samurai si "allenassero" a ju jitsu solo a forza di kata e poi andassero in guerra. :ricktaylor:
I Samurai e i guerrieri che si preparavano alla guerra si addestravano all'uso delle armi.
Con una spada il colpo risolutore è molto meno utopistico che a mano nuda.
Credo.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."


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Offline muteki

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #110 on: November 15, 2012, 17:14:19 pm »
0
Credo che il condizionamento nello SdC sia ricercato al pari del mettere bene i bendaggi.Volevo riprendere un attimo il discorso del 1 shoot 1 kill, che credo fortemente utopistico e che sta secondo me alla base delle differenze tra am e sdc,ok tutti cerchiamo a parità di contesto (no semi,no light) il colpo risolutore,ma imho nello sdc si è capito che non esistendo uke collaborativo non riuscirai mai a finire in un'azione e basta (perciò dovrai mettere in conto di riprovarci per tot round e tot minuti) e nelle AM dovremmo invece parlare di colpo fatale perchè andrebbero prese in un contesto anacronistico,quello in cui nascono: la guerra.Forse forse è il metodo che si è perso, non credo che i samurai si "allenassero" a ju jitsu solo a forza di kata e poi andassero in guerra. :ricktaylor:

mi sembra giustissimo. inoltre va considerato che l'idea di ikken hissatsu è legata più all'uso della spada che del pugno... almeno in origine.
si va sempre avanti...

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Offline Clode

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #111 on: November 15, 2012, 17:20:19 pm »
+1
se parliamo della filosofia legata alle armi e poi applicata nella teoria pure al mani nude come "concetto" è una cosa...se ragioniamo sui dati oggettivi le possibilità di porre fine ad uno scontro con pochi movimenti sono solitamente basse. Ovviamente non nei film nei film vanno tutto ko subito... :sbav:
oppure se colpisciuno quando è girato...oppure te la prendi con un bambino oppure è uno che si spaventa al primo colpo e va ko da fifa... :spruzz:

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Offline Sandrokan

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #112 on: November 15, 2012, 17:43:32 pm »
0
Scusate mi sono perso un pezzo, tralasciando le armi, intendevo che le AM in origine erano sparringose secondo me,ma di uno sparringoso diverso da quello che pensiamo.Leggevo dei commenti di un articolo sulle MMA qualche giorno fa in cui si lamentava che lo sparring fatto in Italia è molto (troppo) leggero rispetto a quello fatto in Olanda,questo intendo per sparring diverso,uguale nelle intenzioni ma con intensità diversissime che danno quindi risultati diversi.Guardando le lezioni di karate che si fanno nella palestra dove mi alleno,mi sembra di vedere questa differenza di intensità.

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Offline GiBi

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #113 on: November 15, 2012, 17:56:24 pm »
0
Leggevo dei commenti di un articolo sulle MMA qualche giorno fa in cui si lamentava che lo sparring fatto in Italia è molto (troppo) leggero rispetto a quello fatto in Olanda,

Ma è una statistica o il del parere di un praticante che ha visitato una palestra quì e una lì? (non è una domanda retorica)

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Offline Sandrokan

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #114 on: November 15, 2012, 18:07:19 pm »
0
Ho letto frasi riportate da un'intervista a Sakara, dopo un periodo di allenamento con Struve e Bouzidi.Cerco un link perchè non mi ricorso che sito era.Cmq il succo era che vorrebbe portare atleti stranieri in Italia per aprire la sua tanto attesa palestra,e che non lo convince lo sparring moscio che si fa qui,sostiene di tirare forte,con la testa,ma forte.


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Offline GiBi

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #115 on: November 15, 2012, 18:22:24 pm »
+3
Visto che è venuto fuori il discorso armi e che questo ha potuto influenzare in qualche modo il metodo di allenamento riporto l'esperienza del Wx:

alcune tecniche tipiche del Wx vengono fuori pari pari dell'uso dei coltelli a farfalla.




Il fak sao, ad esempio,



ripropone pari pari la lama del coltello. Ovvio che se quel colpo lo dai con una lama affilata, anche se incontri il braccio avversario che para, tagli e trapassi ciò che hai davanti..ecco che "one shot one kill" ha senso..anche se invece della gola becchi la fronte dell'avversario..a mani nude ne perde il senso invece! Con la lama puoi dire "se avessi affondanto il colpo saresti di certo morto" oppure "non possiamo provarlo in modo reale perchè dovrei tagliarti la gola" ma a mani nude "il fak sao è mortale" suona al quanto esagerato ..

Potrei riportare (sempre per il Wx) l'esempio del tan sao/pugno contro un attacco circolare



Osservate la foto, se al posto del pugno ci mettete una lama di punta e al posto della mano col palmo aperto un coltellaccio col filo puntato verso la gola dell'opponente, hai voglia che il gancio lo fermi al primo colpo..e la postura con la testa indietro di chi fa l'azione prende un senso..

Ecco come due tecniche considerate delle "cagate"  :=) hanno invece senso ed efficacia..vanno contestalizzate di parecchio però..
Ecco anche che il metodo one shoot one kill ha un senso..peccato che le nostre mani non siano delle armi affilate però e quindi armato e disarmato c'è una bella differenza..



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Offline GiBi

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #116 on: November 15, 2012, 18:24:46 pm »
0
Ho letto frasi riportate da un'intervista a Sakara, dopo un periodo di allenamento con Struve e Bouzidi.Cerco un link perchè non mi ricorso che sito era.Cmq il succo era che vorrebbe portare atleti stranieri in Italia per aprire la sua tanto attesa palestra,e che non lo convince lo sparring moscio che si fa qui,sostiene di tirare forte,con la testa,ma forte.

Grazie, non occorre il link,  mi è sufficiente la tua risposta.  :)  (anche perchè andremmo OT).
Ps: tirare forte e con la testa è roba da esperti..in un corso di amatori sarebbe impensabile temo..ma siamo OT.

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Offline xjej

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #117 on: November 15, 2012, 20:07:25 pm »
+3
Scusate mi sono perso un pezzo, tralasciando le armi, intendevo che le AM in origine erano sparringose secondo me,ma di uno sparringoso diverso da quello che pensiamo.Leggevo dei commenti di un articolo sulle MMA qualche giorno fa in cui si lamentava che lo sparring fatto in Italia è molto (troppo) leggero rispetto a quello fatto in Olanda,questo intendo per sparring diverso,uguale nelle intenzioni ma con intensità diversissime che danno quindi risultati diversi.Guardando le lezioni di karate che si fanno nella palestra dove mi alleno,mi sembra di vedere questa differenza di intensità.

Io suggerirei, fortissimamente, di smettere di usare le mma come paradigma della performance.
Detto questo, ci sono altri sdc dove in Italia si scende gattonando dopo una serie di sparring.
www.isao-okano.com - Gracie Bergamo

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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #118 on: November 15, 2012, 20:22:46 pm »
+3
per me avete un pò tutti ragione

l'unica cosa che posso aggiungere è che una disciplina è, secondo me, al 50% ( se non di più) metodo di allenamento, se il metodo d'allenamento non è buono  il restante 50% formato dalle tecniche perde parecchio di significato. 

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Dalle AM agli SDC, necessità di un passaggio.
« Reply #119 on: November 15, 2012, 20:30:02 pm »
0
Perdonate la brutalita', ma magari abbiamo solo esperienze diverse...

io OGNI volta,e sono davvero tante[1] che ho visto incontrarsi i due orientamenti di pensiero in una prova dei fatti ho visto il rappresentante del "oneshot" finire massacrato da chi fa sparring(non senso che semplicemente non c'era gioco).

-e non parlo di "regole da sdc" anche nelle simulazioni di dp,cosa non pertinente a questo 3D, ho sempre visto il medesimo risultato.
Perfino con il coltello ho visto un lottatore alla sua prima volta dare le piste a gente che vantava anni di pratiche armate (es i temibili coltelli del kung fu)
 1. mi permetto di dire sopra la media
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti