- Io non finisco a terra.
- Non faccio fiato perche' tanto il combattimento finisce in pochi secondi
- I muscoli non servono
- Afferro i pugni al volo
- Occhi,palle e gola e stendo un combattente sportivo
- I guantoni servono a protegger i combattenti,falsano il combattimento perche' rendono i colpi piu' leggeri
[/b]
- Noi tiriamo di full senza protezioni
- Combatto come mi muovo nelle forme/kata
Lascio a vostra discrezione la scelta di come considerare questi punti, per lo scrivente uno di essi e' motivo sufficiente a liquidare la conversazione con un “Da ignorare o sverginare di legnate”.
In generale sono d'accordo col tuo punto di vista, ma il discorso mani protette/non protette credo meriti un ampliamento.
Se è vero che nel tradizionale c'è chi si incaponisce ad allenare roba tipo la tecnica del Dito che Trafigge come una Spada oppure il Doppio Artiglio del Drago eccetera, è altrettanto vero che in ambito sportivo si è finito per privilegiare (per questioni di regolamento o di immediata utilità pratica) soprattutto i colpi tirati con le nocche.
Questa cosa ormai è data per scontata, e spesso viene convalidata anche in certe scuole di DP, ma secondo il mio parere è parecchio fuorviante, vista la grande fragilità delle ossa chiamate ad assorbire l'impatto.
Infatti la frattura di una mano può benissimo essere considerata un rischio accettabile su un ring o in una gabbia, ma in contesti da street fight un incidente del genere andrebbe evitato come la peste, per mille validissime ragioni.
Dalla mia personale esperienza risulta che per strada sono in tanti a farsi male alle mani tirando "di nocca", una percentuale addirittura imbarazzante, e non sempre si tratta di sprovveduti o ubriaconi.
Pugili ed ex pugili che lavorano nella sicurezza (massimi e medio-massimi con mani che sembrano incudini) si spaccano spesso e volentieri falangi e metacarpi, dopodiché sono costretti a prendersi tutti rischi di avere per tot giorni un arto inutilizzabile.
Ecco direi che in questo caso gli SDC non forniscano risposte convincenti, almeno per quel che riguarda lo striking di braccia che, come ben si sa, per strada è quello più utilizzato e utilizzabile.
Eppure, tanto per estremizzare, basterebbe combattere senza protezioni alle mani e indossando un caschetto in materiale rigido ed ecco che per incanto sarebbe tutto un fiorire di tecniche alternative ai classici pugni tirati con le nocche.
Vale a dire palm-strikes e pugni a martello.
Qualcuno potrebbe tirare in ballo anche le gomitate, ma per strada mi parrebbero mezze utopie o, quantomeno, non considerabili come tecniche prioritarie
I problemi diretti e indiretti derivanti dal colpire strutture ossee con le nocche non sono presi mai abbastanza in considerazione, mentre dovrebbero indurre a riflettere in maniera critica e costruttiva un gran numero di quei praticanti che si pongono come primo obiettivo quello dell'efficacia a 360°