Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #225 on: November 29, 2012, 19:33:05 pm »
0
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...

Ci sarebbe anche da definire meglio  la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.

Non so, forse nello striking è diverso  :)
 1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente  XD
Come detto anche prima nella PT dello striking puoi applicare il tabata con le relative "stancanti" conseguenze. Per esempio.
Ma in genarale ho visto pro, al massimo della potenza, schiantare dopo 3 minuti al sacco. Nello striking devi colpire un bersaglio, non ci sono fasi di stallo o non devi aspettare che il compagno si rialzi da una proiezione. Puoi tirare continuativamente fino allo sfinimento e con le giuste proporzioni di potenza e velocità dei colpi lo sfinimento può arrivare prima o dopo. Uno striker deve saper calibrare anche questo aspetto.
E vorrei anche aggiungere non solo che ci sarebbe da capire cosa vuol dire "quando sei stanco", ma anche cosa vuol dire "gesto tecnico sbagliato".
La biomeccanica in prima battuta non spiega come "deve" essere eseguito un movimento, ma solo come "viene" eseguito un movimento. Per il "come deve" la biomeccanica deve far ricorso anche ad altri settori e a studi specifici per gli obiettivi di una specifica disciplina.
Si potrebbe fare un libro e intitolarlo "Le 1000 sfumature di un calcio frontale". Certo sfumature, la tecnica è quella, ma quelle sfumature sono la reale applicabilità tecnica di un calcio frontale. E allora ecco che forse la cosa più importante è una qualità che trasversale sia alla PA che al modello tecnico di un calcio frontale che è il "controllo", anzi quello che viene chiamato "controllo motorio" dove convergono studi che passano dalla fisiologia alle neuroscenze alla psicologia. Allora forse quel calcio, quella tecnica, non è altro che una traiettoria e uno striker non è altro che un creatore di traiettorie. Allora certo ci vuole la PA come ci vuole un buon telaio su una F1, ma se poi la macchina è incontrollabile? Che me ne faccio.
Ecco, la mia risposta al 3D è che un buon istruttore la prima cosa che dovrebbe avere a cuore e rendere l'atleta padrone del proprio corpo. Un bersaglio mobile come un pao di solito è un buon mezzo per aiutare a raggiungere questo scopo. Ce ne sono anche altri. Ben vengano. Quello che è meglio o peggio, bhé questo si che dipende.
Non capisco di lotta e volendo manco di striking, ma sono comunque convinto che valga per entrambi.

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Offline Bingo Bongo

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #226 on: November 29, 2012, 20:16:25 pm »
0
con pazienza, ma dal punto di vista del combattimento dove c 'e' un numero più alto di investimenti, studi, cavie disponibili e lavoro finalizzato al risultato sul lungo termine che lotta, judo e pugilato?
Non ho capito bene la domanda e non ho capito se ho preso il pezzo giusto perché avevi i quote un attimino fuori mano.
Cmq per le cavie, studi e investimenti ci possiamo mettere anche il bb. Per non parlare di tutta la biochimica degli integratori e relativi studi sul corpo umano.
In america, ma diciamo nel mondo, credo che il giro di denaro, che comporterà tutto il resto, intorno alle MMA non credo che lotta e judo lo abbiano mai avuto. Il pugilato si, ma non mi pare che il pugilato venga in generale preso a modello come viviaio della "creme" dei PA.
Che poi il judo e lotta siano molto avanti rispetto a molte discipline da combattimento per investimenti e praticanti non lo metto in dubbio.
Poi per lungo periodo cosa intendi? Le olimpiadi?

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Offline Barvo Iommi

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #227 on: November 29, 2012, 20:35:18 pm »
0
Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto. E' un allenamento. Poi se ti alleni 200 ore la settimana ne hai di cose da fare...

Ci sarebbe anche da definire meglio  la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.

Non so, forse nello striking è diverso  :)
 1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente  XD
Come detto anche prima nella PT dello striking puoi applicare il tabata con le relative "stancanti" conseguenze. Per esempio.
Io quello lo considero comunque Parte atletica.
In fin dei conti Tabat, HIIT e compagnia bella fanno proprio parte di quell'evoluzione atletica di cui si parlava poco fa e di quelle conoscenze di cui xjej chiedeva ad inizio 3d  :)

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Offline xjej

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #228 on: November 30, 2012, 00:00:01 am »
0
Non ho capito bene la domanda e non ho capito se ho preso il pezzo giusto perché avevi i quote un attimino fuori mano.
Cmq per le cavie, studi e investimenti ci possiamo mettere anche il bb. Per non parlare di tutta la biochimica degli integratori e relativi studi sul corpo umano.
Considerando che stati interi finanziano progetti di studio ed allenamento degli atleti con programmazioni anche a dodici anni, che il numero di praticanti a medio alti livelli delle discipline è più ampio, che i modelli di studio non sono effettuati su qualcosa che è più accumunabile ad un cavallo che ad un atleta e che quindi hanno un transfer diretto sui normali atleti e che l' ipertrofia è di utilità relativa per qualunque sdc temo si fatichi a trovare troppi punti in cui il bb è stato foriero di utilità per la scienza dell' allenamento in genere ( creando anzi un sacco di rogne in molti casi.. ) .

In america, ma diciamo nel mondo, credo che il giro di denaro, che comporterà tutto il resto, intorno alle MMA non credo che lotta e judo lo abbiano mai avuto.
Basterebbe tirare in ballo nazioni come Francia, Giappone, Brasile e Russia e credo che gli investimenti fatti in direzione dell' allenamento, della formazione di tecnici ed atleti siano tipo cinquanta ad uno rispetto alle mma.
Non tutti vivono nella cialtroneria come qui nello stivale..

Il pugilato si, ma non mi pare che il pugilato venga in generale preso a modello come viviaio della "creme" dei PA.
Comunque parecchio più avanti di qualunque disciplina di solo striking.

Che poi il judo e lotta siano molto avanti rispetto a molte discipline da combattimento per investimenti e praticanti non lo metto in dubbio.
Sinceramente non veod quale altra disciplina sia ad un grado più alto di qualità e volume di lavoro necessari per raggiungere determinati obbiettivi, con tutto quel che ne consegue ( nel bene e nel male, aimè ).

Poi per lungo periodo cosa intendi? Le olimpiadi?
Se consideri che per Rio 2016 la programmazione in alcuni stati è partita quattro anni fa' su ragazzi adolescenti, o che la cina per beijing 2008 cominciò nel 2000 a reclutare ragazzi per avviarli...
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Offline Dipper

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #229 on: November 30, 2012, 03:05:45 am »
+3
Tra l'altro la preparazione fisica in passato veniva presa in considerazione... Chiaramente non si puó paragonare con le conoscienze odierne... Dovevano essere metodi "preistorici", peró non facevano "solo karate" o "solo kung fu"...

Pre-WWII Goju Ryu Training
I maestri del Goju con le conoscenze che avevano a disposizione si sono dimostrati degli innovatori e sono convinto al 200% che se fossero vissuti oggi, avrebbero sfruttato ogni grammo di conoscenza acquisita con la scienza.

azz mi hai sorpreso... E io che avevo postato con i "piedi di piombo" perché pensavo che mi avreste caziato haha.

Effettivamente nell'hojo undo ho trovato molti punti in comune con sistemi di allenamento che oggi sono particolarmente promozionati.
Non vorrei freddare l'entusiasmo, ma oggi come oggi l'hojo undo del Karate è vetusto... :pla: Più che altro dicevo che i maestri di allora sono stati tra quelli che avevano intuito / capito che non era sufficiente fare solo pugni e calci.

Il polso te lo puoi rompere pure se non sei stanco. Aumentano i rischi quando sei stanco? Certo. Smetti di fare il sacco e continui a vuoto. Non riesci più a fare vuoto come si deve allora accenni al gesto tecnico. Dai fondo a tutto.
... o magari ti fermi per recuperare e poi riparti di slancio...

Ci sarebbe anche da definire meglio  la frase "quando sei stanco". Con la PA personalmente raggiungo degli abissi di stanchezza e disperazione[1] che difficilmente con la PT ragiungo, salvo quando si lotta senza riserve.
 1. dio solo lo sa, anche perchè ci tengo a farglielo spere volta per volta e pure ripetutamente  XD
Pensa se qualcuno ti spiegasse, e poi ti dimostrasse sui libri e su te stesso come puoi avere risultati molto migliori senza dover necessariamente benedire il nome di Nostro Signore a ogni sessione ;)

Come detto anche prima nella PT dello striking puoi applicare il tabata con le relative "stancanti" conseguenze. Per esempio.
Ma in genarale ho visto pro, al massimo della potenza, schiantare dopo 3 minuti al sacco. Nello striking devi colpire un bersaglio, non ci sono fasi di stallo o non devi aspettare che il compagno si rialzi da una proiezione. Puoi tirare continuativamente fino allo sfinimento e con le giuste proporzioni di potenza e velocità dei colpi lo sfinimento può arrivare prima o dopo. Uno striker deve saper calibrare anche questo aspetto.
E vorrei anche aggiungere non solo che ci sarebbe da capire cosa vuol dire "quando sei stanco", ma anche cosa vuol dire "gesto tecnico sbagliato".
La biomeccanica in prima battuta non spiega come "deve" essere eseguito un movimento, ma solo come "viene" eseguito un movimento. Per il "come deve" la biomeccanica deve far ricorso anche ad altri settori e a studi specifici per gli obiettivi di una specifica disciplina.
Si potrebbe fare un libro e intitolarlo "Le 1000 sfumature di un calcio frontale". Certo sfumature, la tecnica è quella, ma quelle sfumature sono la reale applicabilità tecnica di un calcio frontale. E allora ecco che forse la cosa più importante è una qualità che trasversale sia alla PA che al modello tecnico di un calcio frontale che è il "controllo", anzi quello che viene chiamato "controllo motorio" dove convergono studi che passano dalla fisiologia alle neuroscenze alla psicologia. Allora forse quel calcio, quella tecnica, non è altro che una traiettoria e uno striker non è altro che un creatore di traiettorie. Allora certo ci vuole la PA come ci vuole un buon telaio su una F1, ma se poi la macchina è incontrollabile? Che me ne faccio.
Ecco, la mia risposta al 3D è che un buon istruttore la prima cosa che dovrebbe avere a cuore e rendere l'atleta padrone del proprio corpo. Un bersaglio mobile come un pao di solito è un buon mezzo per aiutare a raggiungere questo scopo. Ce ne sono anche altri. Ben vengano. Quello che è meglio o peggio, bhé questo si che dipende.
Non capisco di lotta e volendo manco di striking, ma sono comunque convinto che valga per entrambi.
La PA si occupa anche e soprattutto di capacità coordinative, tra cui riflessi, equilibrio, propriocezione :) Ma se è per questo anche di un mucchio di altre cose tra cui flessibiltà, tattica, psicologia. Come ho detto, cardio e simili sono solo la punta dell'iceberg.
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Offline Fabio Spencer

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #230 on: November 30, 2012, 09:44:45 am »
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La PA si occupa anche e soprattutto di capacità coordinative, tra cui riflessi, equilibrio, propriocezione :) Ma se è per questo anche di un mucchio di altre cose tra cui flessibiltà, tattica, psicologia. Come ho detto, cardio e simili sono solo la punta dell'iceberg.
WOW questo si che è interessante!
Mi piacerebbe che qualcuno ci aprisse uno spin-off.
CAspita, se si trattano anche questi argomenti mi sa che magari nei prossimi anni (con una ripianificazione delle mie spese e dei tempi) mi iscriverò anche io al corso che hai fatto.  :spruzz:
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Il Tano

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #231 on: November 30, 2012, 13:01:36 pm »
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Non vorrei freddare l'entusiasmo, ma oggi come oggi l'hojo undo del Karate è vetusto... :pla:

Figurati, manco lo pratico... Peró molti esercizi di condizionamento dell' hojo undo (con strumenti rudimentali ok, manco fossimo nel 2000) hanno similitudini con il lavoro con kettlebell e varie cose le ho viste presenti "pari pari" nel ross training e per dire.

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Offline Dipper

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #232 on: November 30, 2012, 13:13:48 pm »
0
La PA si occupa anche e soprattutto di capacità coordinative, tra cui riflessi, equilibrio, propriocezione :) Ma se è per questo anche di un mucchio di altre cose tra cui flessibiltà, tattica, psicologia. Come ho detto, cardio e simili sono solo la punta dell'iceberg.
WOW questo si che è interessante!
Mi piacerebbe che qualcuno ci aprisse uno spin-off.
CAspita, se si trattano anche questi argomenti mi sa che magari nei prossimi anni (con una ripianificazione delle mie spese e dei tempi) mi iscriverò anche io al corso che hai fatto.  :spruzz:
È un ottimo corso :)

Non vorrei freddare l'entusiasmo, ma oggi come oggi l'hojo undo del Karate è vetusto... :pla:
Figurati, manco lo pratico... Peró molti esercizi di condizionamento dell' hojo undo (con strumenti rudimentali ok, manco fossimo nel 2000) hanno similitudini con il lavoro con kettlebell e varie cose le ho viste presenti "pari pari" nel ross training e per dire.
Non é tanto il cosa (arnesi simili sono presenti nei più vari tempi e spazi dall'antichità a oggi), ma il come, quanto, quando e
perché a fare la vera differenza.
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Offline Il Tano

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #233 on: November 30, 2012, 13:29:04 pm »
0
yep

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Offline tatamitris

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #234 on: November 30, 2012, 20:11:38 pm »
-2
Nel ringraziare Xjiei per i complimenti, che pronunciati da lui mi fanno doppiamente piacere    (anche    se non so se sono legali, perché non sono un esperto in leggi varie) e mi scuso con tutti per le fuorvianti idee che potrei aver instillato in chi mi ha letto (mentre so del    contributo scientifico e didattico di Xjiei), vorrei elencare alcuni spunti di riflessione, nonché conclusioni, che ho tratto dagli interventi che mi hanno preceduto:

1) “Un qualunque ipotetico "marzialista" allenato ed alimentato con le nozioni odierne sarebbe più grosso, più forte e più veloce di uno di anche solo cento anni fa'. E visto che anche la tecnica sarebbe allenata in maniera più funzionale, il risultato finale sarebbe migliore”,

   NON L’HO DETTO IO, io ho fatto l’esempio del samurai che per l’appunto è un marzialista” di cento anni fa (penso che dire trecento o cento non faccia grande differenza, se del caso chiedo scusa);

2) dalla 1) deriverebbe che la maggior stazza, forza e velocità sarebbe SEMPRE buona per un marzialista;

3) per molti, dalla 2) deriverebbe che il principio della 1), buono per un marzialista, è buono anche per un qualsiasi sportivo;

4) un marzialista dovrebbe allenarsi con una programmazione, senza precisare in cosa consisterebbe (si presumo essere pronto al top per gli impegni di gara);

   per quanto mi riguarda un marzialista deve essere “pronto” sempre, in linea teorica può  allenarsi dieci ore al giorno (anche se oggi è quasi utopia pensare ad un allenamento intensivo fatto da un amatore non agonista), ma il suo unico programma è quello di imparare ad uccidere (oggi: difendersi) e a morire;

5) un istruttore di AM per esempio (istruttore di judo o aikido o karate o ju jutsu) dovrebbe avere conoscenze in materie scientifiche non ben precisate che gli dovrebbero fornire le basi per gli allenamenti di un tipo o di un altro;

   è ora che qualcuno scenda dal pero, basta farsi un giro su internet per vedere un miliardo di    allenamenti diversi che promettono risultati, tutti frutto di ricerche e analisi. La verità è    un’altra, esistono ricerche e studi e sperimentazioni che hanno condotto a nuove scoperte sul    funzionamento della macchina uomo, ma quando da questa scoperte si passa    all’applicazione, sono tante e tali le variabili in gioco che i risultati sono i più disparati    nonché contraddittori, sicché non si è in grado di dire che come si allenava Mike Swain è    peggio di come si allenano gli atleti oggi;
   
6) il fatto che ad un certo punto un atleta di AM raggiunga un limite nello sviluppo della forza, della velocità, della resistenza allo sforzo ecc. comporta che DEBBA superare quel limite e che l’istruttore debba conoscere gli strumenti per renderglielo possibile, altrimenti sarebbe un istruttore mediocre, antiquato, ottuso e che si è perso gli ultimi cinquant’anni (chissà poi perché 50 ...);

   mentre non si capisce perché una PERSONA dovrebbe rivolgere i suoi sforzi in quella    direzione (poiché l’arte che pratica è piena di sfaccettature ed è impossibile da un lato    definire un limite e dall’altro anche se esistesse potrebbe rivolgere la sua attenzione su altri    aspetti, per esempio passando a studiare il coltello o la lotta al suolo che non ha mai fatto), dall’altra non si capisce perché dovrebbe farlo lui, (LE RISORSE SONO LIMITATE!),
   quando ha già fior fior di problemi a continuare ad imparare e/o creare e trasmettere un mare di drill possibili, mentre altri se ne    presentano continuamente; cosa comprovata dai fatti    poiché esiste la figura del preparatore atletico apposta;

7) l’AM stessa sarebbe soggetta alla cosiddetta “evoluzione” in un modo che farebbe riferimento al modo in cui la scienza ha fatto capire certi meccanismi del movimento ottimale rendendo tali movimenti più funzionali, pertanto, un istruttore che non conosce tali meccanismi, che derivano direttamente dalla scienza e dalla sua sperimentazione, non essendo al passo con i tempi, non dovrebbe insegnare;
   
   questa affermazione è forse la più gettonata figlia della 5), sembra che esista un metodo  scientifico applicato alle AM per cui si possa stabilire quale sia il miglior osotogari in circolazione ed il miglior modo per allenarlo, che peraltro dovrebbe essere ben diverso da quello adottato dai trogloditi di 50 anni or sono; che dire, resto in attesa (come per i libri    sulla materia e la materia medesima) di conoscere quale sia, farebbe, tra l’altro, risparmiare tempo ad un mucchio di retrogradi e ottusi;
   eppure è semplice: è sufficiente enunciare i principi fisici in gioco e l’applicazione pratica di    tali principi con termini e immagini che siano capibili anche a chi non è laureato in scienze    motorie;

8) un istruttore dovrebbe conoscere il pronto soccorso;

   anche se soltanto toccando una persona con il fine di scoprire una patologia in atto, rischia di    incorrere in richieste di rimborso danni e guai giudiziari da codice penale;

9) un istruttore dovrebbe riuscire a fare delle diagnosi tipiche di un ortopedico senza radiografie o altra strumentazione idonea; al fine di dire all’allievo che ha un osso rotto e ha bisogno di assistenza medica oppure dirgli che non ne ha bisogno; non penso ci sia bisogno di commentare;

10) qualcuno dice che dovrei comprare dei libri sulla materia;

   che però non chiaro quale sia, anzi di cui non è MAI stato fatto il nome”;

11) si parla di danni provocati dai “non evoluti”;

   e si ignora che i danni alle persone arrivano proprio dagli allenamenti volti ad ottenere il massimo della prestazione (incidenti di gara, incidenti in allenamento, doping, stress,    trasformazione del corpo difficile da gestire quando non ci allena più o meno, malattie    croniche, danni fisici permanenti).

Infine, qui occorre stabilire cosa s'intende per AM.
Per me AM significa cosa fare per allenarsi alla circostanza che forse domani o forse fra un anno o forse non si sa, un tal signore e i suoi amici se mi beccano mi trapassano con un coltello o mi ammazzano di botte.

Una AM soft è una AM nella quale oltre a considerare si considera la salute come obiettivo, il che comporta arrivare con le ossa intere magari fino a ottanta anni, avere una vita sessuale soddisfacente ed essere felici e sereni.

Per i più convinti sognatori una AM è in aggiunta un modo per aiutare gli altri migliorando se stessi anche su un piano interiore.

Vi pare mai, che con simili intendimenti uno si allena a sollevare 150 kg, si sottopone a circuiti massacranti per padroneggiare un affondo in stoccata, si danneggia la salute e quant'altro?

STIAMO PARLANDO DI ARTI MARZIALI e lo stiamo facendo rivolgendoci a tutta l'umanità anche a quello che se lo metti a fare certe cose lo rompi in due minuti perché non ce la può fare.
Dobbiamo parlare di un allenamento che dura tutta la vita, non di un allenamento per consumare un atleta super dotato.


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Offline Moai

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #235 on: November 30, 2012, 20:24:54 pm »
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L'intelligenza illumina, la stupiditá abbaglia

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Offline tatamitris

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #236 on: November 30, 2012, 20:35:46 pm »
-3
...certo che sei de coccio...

ti stai incapponendo con il discorso "forza" quando la questione è migliorare le prestazioni con sistemi di preparazione specifica che sviluppano le qualità che servono a determinate discipline!!!!

cosa centra il culturista col tennista? io devo formare un tennista dandogli certe caratteristiche che non posso IMPLEMENTARE soltanto facendol giocare a tennis!!!!!

ti faccio un altro esempio per chiarire meglio: secondo te per preparare un centometrista cosa devo fargli fare per migliorare le prestazioni?

anche se lo mettessi a fare scatti tutto il giorno arriverebbe ad una soglia oltre la quale non può più migliorare se non attraverso preparazione specifica che solleciti i parametri fisiologici che lo faranno correre più forte...

ps. per favore cerchiamo almeno di non dire stupidaggini sulla massa grassa ecc già c'è un sacco di gente con gran confusione in testa se poi mettiamo in giro le solite cavolate non ne usciamo più

pps eh già che dici che non sei un preparatore dovrest avere la decenza di leggere i post altrui ed informarti prima di scrivere...qui nessuno coltiva il suo ego ma si cerca solo di fare un pò di chiarezza...

qui non è questione di opinioni ma di studi decennali contro disinformazione...

Puoi sviluppare la forza in vari modi: con l’isometria, sollevando pesi in modo più o meno veloce, variando durante lo sforzo la resistenza da vincere (per esempio con gli elastici), ma quella che ottieni è sempre “forza”, solo che per ottenerla puoi usare un metodo o un altro o meglio ancora la somma di tutti quelli a disposizione, per aumentare al massimo il volume del muscolo (sezione) e forse aumentarne il numero delle cellule. Più propriamente bisognerebbe parlare di un movimento più o meno veloce reso difficile da una resistenza che al variare della velocità e della resistenza può diventare "veloce", "esplosivo" ed "isometrico" (quando è pari a zero). Il problema è che dopo che ti ho detto tutte queste cose non conosco le regole scientifiche che mi portino a determinare come è meglio allenare un movimento "marziale", perché nessuno me le dice.

Per aumentare la forza devi fare volume (la forza è direttamente proporzionale all’accrescimento) salvo in una prima fase di adattamento fisiologico e se fai volume fai massa (per fare massa ci vogliono le proteine, dovrai quindi cambiare dieta e assumerne più di prima, ma quando fai sport catabolizzi e perciò avrai sempre bisogno di reintegrare le proteine, altrimenti anche facendo pesi diminuirai la massa magra, cioè t’infili in un connubio di dieta e allenamento specifico per fare e/o mantenere la grandezza dei muscoli), il che vuol dire che se aumenti al massimo del possibile la forza di un tennista otterrai un atleta con una massa superiore a quella di un Federer o di un Nadal o di uno Stephanek! Cosa che non accade assolutamente, perché tali atleti si fermano PRIMA di tale limite. Quindi diventano meno forti e meno grossi di quel che potrebbero pur rimanendo competitivi.

Un processo simile potrebbe accadere per un samurai di trecento anni fa che non per forza deve essere meno efficace anche se fosse stato meno grosso e meno forte, se quello che deve fare non comporta il MASSIMO della forza e della GROSSEZZA ottenibile, la qual cosa E’ da DIMOSTRARE!

Una forza che si sviluppa durante una contrazione isometrica non si trasforma in una forza isometrica. Per info, puoi anche guardare qui, se ti interessa http://www.studiomiletto.com/index.php/allenamento/178-definizione-di-forza-muscolare, la definizione di forza e verificare se essa possa essere definita “isometrica”, “esplosiva” ecc.

Sempre rimanendo nel campo delle riflessioni e delle opinioni e non invitando nessuno a seguire queste mie parole per fare i suoi allenamenti, se l’aumento della forza, della velocità, della rapidità, della coordinazione, della resistenza, della capacità aerobica e di tutte le altre caratteristiche umane è ottenibile, vuol anche dire che l’aumento di una non provoca diminuzione di un’altra; se questo aumento generalizzato e portato al suo massimo non può che influire positivamente sulle prestazioni (forse bisognerebbe chiedersi se è positivo anche per la salute), se sono note le conoscenze scientifiche e i metodi applicativi per ottenere questo aumento, perché si vedono atleti con caratteristiche esteriori così diverse fra sport e sport (pur nelle diversità di base) non dovremmo vedere atleti che hanno più o meno lo stesso fisico (soprattutto ad alto livello?), non dovremmo vedere che a parità di altezza sono in grado di sollevare gli stessi chili, andare più o meno alla stessa velocità, riuscire a fare esercizi di destrezza e acrobatici simili ecc., è solo una questione di tempo a disposizione?
« Last Edit: December 01, 2012, 00:04:12 am by Uànoseiscìn »
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Offline Aliena

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #237 on: November 30, 2012, 20:45:03 pm »
0
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Quoto.

Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
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Offline Shashka

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #238 on: November 30, 2012, 20:49:31 pm »
0
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Quoto.

Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti.

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Offline Aliena

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Re:Insegnamento/Pratica e nozioni della materia.
« Reply #239 on: November 30, 2012, 20:57:22 pm »
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Quoto.

Andando oltre, Ryujin ha accennato al fatto che la PA comprende anche una parte di psicologia.
Effettivamente, pensando ad un programma a lunghissimo termine, tipo ragazzini da preparare in vista delle Olimpiadi (come diceva Xjei), questi vanno anche motivati, sostenuti nei momenti "difficili" della crescita in un contesto in cui l'impegno ed il sacrificio è proprio tanto... come/quanto /cosa può fare l'allenatore?
In questo caso, secondo la mia opinione, sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psicologo specializzato nel settore sportivo e nel supporto agli atleti.
Uhm, sì, ma forse ho puntato un po' "troppo alto" come livello sportivo: senza andare ai livelli al top, e quindi senza risorse tali da potersi permettere uno specialista, è auspicabile per un insegnante considerare anche questo punto o è trascurabile senza problemi ?
High-functioning sociopath. With your number.