Nel ringraziare Xjiei per i complimenti, che pronunciati da lui mi fanno doppiamente piacere (anche se non so se sono legali, perché non sono un esperto in leggi varie) e mi scuso con tutti per le fuorvianti idee che potrei aver instillato in chi mi ha letto (mentre so del contributo scientifico e didattico di Xjiei), vorrei elencare alcuni spunti di riflessione, nonché conclusioni, che ho tratto dagli interventi che mi hanno preceduto:
1) “Un qualunque ipotetico "marzialista" allenato ed alimentato con le nozioni odierne sarebbe più grosso, più forte e più veloce di uno di anche solo cento anni fa'. E visto che anche la tecnica sarebbe allenata in maniera più funzionale, il risultato finale sarebbe migliore”,
NON L’HO DETTO IO, io ho fatto l’esempio del samurai che per l’appunto è un marzialista” di cento anni fa (penso che dire trecento o cento non faccia grande differenza, se del caso chiedo scusa);
2) dalla 1) deriverebbe che la maggior stazza, forza e velocità sarebbe SEMPRE buona per un marzialista;
3) per molti, dalla 2) deriverebbe che il principio della 1), buono per un marzialista, è buono anche per un qualsiasi sportivo;
4) un marzialista dovrebbe allenarsi con una programmazione, senza precisare in cosa consisterebbe (si presumo essere pronto al top per gli impegni di gara);
per quanto mi riguarda un marzialista deve essere “pronto” sempre, in linea teorica può allenarsi dieci ore al giorno (anche se oggi è quasi utopia pensare ad un allenamento intensivo fatto da un amatore non agonista), ma il suo unico programma è quello di imparare ad uccidere (oggi: difendersi) e a morire;
5) un istruttore di AM per esempio (istruttore di judo o aikido o karate o ju jutsu) dovrebbe avere conoscenze in materie scientifiche non ben precisate che gli dovrebbero fornire le basi per gli allenamenti di un tipo o di un altro;
è ora che qualcuno scenda dal pero, basta farsi un giro su internet per vedere un miliardo di allenamenti diversi che promettono risultati, tutti frutto di ricerche e analisi. La verità è un’altra, esistono ricerche e studi e sperimentazioni che hanno condotto a nuove scoperte sul funzionamento della macchina uomo, ma quando da questa scoperte si passa all’applicazione, sono tante e tali le variabili in gioco che i risultati sono i più disparati nonché contraddittori, sicché non si è in grado di dire che come si allenava Mike Swain è peggio di come si allenano gli atleti oggi;
6) il fatto che ad un certo punto un atleta di AM raggiunga un limite nello sviluppo della forza, della velocità, della resistenza allo sforzo ecc. comporta che DEBBA superare quel limite e che l’istruttore debba conoscere gli strumenti per renderglielo possibile, altrimenti sarebbe un istruttore mediocre, antiquato, ottuso e che si è perso gli ultimi cinquant’anni (chissà poi perché 50 ...);
mentre non si capisce perché una PERSONA dovrebbe rivolgere i suoi sforzi in quella direzione (poiché l’arte che pratica è piena di sfaccettature ed è impossibile da un lato definire un limite e dall’altro anche se esistesse potrebbe rivolgere la sua attenzione su altri aspetti, per esempio passando a studiare il coltello o la lotta al suolo che non ha mai fatto), dall’altra non si capisce perché dovrebbe farlo lui, (LE RISORSE SONO LIMITATE!),
quando ha già fior fior di problemi a continuare ad imparare e/o creare e trasmettere un mare di drill possibili, mentre altri se ne presentano continuamente; cosa comprovata dai fatti poiché esiste la figura del preparatore atletico apposta;
7) l’AM stessa sarebbe soggetta alla cosiddetta “evoluzione” in un modo che farebbe riferimento al modo in cui la scienza ha fatto capire certi meccanismi del movimento ottimale rendendo tali movimenti più funzionali, pertanto, un istruttore che non conosce tali meccanismi, che derivano direttamente dalla scienza e dalla sua sperimentazione, non essendo al passo con i tempi, non dovrebbe insegnare;
questa affermazione è forse la più gettonata figlia della 5), sembra che esista un metodo scientifico applicato alle AM per cui si possa stabilire quale sia il miglior osotogari in circolazione ed il miglior modo per allenarlo, che peraltro dovrebbe essere ben diverso da quello adottato dai trogloditi di 50 anni or sono; che dire, resto in attesa (come per i libri sulla materia e la materia medesima) di conoscere quale sia, farebbe, tra l’altro, risparmiare tempo ad un mucchio di retrogradi e ottusi;
eppure è semplice: è sufficiente enunciare i principi fisici in gioco e l’applicazione pratica di tali principi con termini e immagini che siano capibili anche a chi non è laureato in scienze motorie;
un istruttore dovrebbe conoscere il pronto soccorso;
anche se soltanto toccando una persona con il fine di scoprire una patologia in atto, rischia di incorrere in richieste di rimborso danni e guai giudiziari da codice penale;
9) un istruttore dovrebbe riuscire a fare delle diagnosi tipiche di un ortopedico senza radiografie o altra strumentazione idonea; al fine di dire all’allievo che ha un osso rotto e ha bisogno di assistenza medica oppure dirgli che non ne ha bisogno; non penso ci sia bisogno di commentare;
10) qualcuno dice che dovrei comprare dei libri sulla materia;
che però non chiaro quale sia, anzi di cui non è MAI stato fatto il nome”;
11) si parla di danni provocati dai “non evoluti”;
e si ignora che i danni alle persone arrivano proprio dagli allenamenti volti ad ottenere il massimo della prestazione (incidenti di gara, incidenti in allenamento, doping, stress, trasformazione del corpo difficile da gestire quando non ci allena più o meno, malattie croniche, danni fisici permanenti).
Infine, qui occorre stabilire cosa s'intende per AM.
Per me AM significa cosa fare per allenarsi alla circostanza che forse domani o forse fra un anno o forse non si sa, un tal signore e i suoi amici se mi beccano mi trapassano con un coltello o mi ammazzano di botte.
Una AM soft è una AM nella quale oltre a considerare si considera la salute come obiettivo, il che comporta arrivare con le ossa intere magari fino a ottanta anni, avere una vita sessuale soddisfacente ed essere felici e sereni.
Per i più convinti sognatori una AM è in aggiunta un modo per aiutare gli altri migliorando se stessi anche su un piano interiore.
Vi pare mai, che con simili intendimenti uno si allena a sollevare 150 kg, si sottopone a circuiti massacranti per padroneggiare un affondo in stoccata, si danneggia la salute e quant'altro?
STIAMO PARLANDO DI ARTI MARZIALI e lo stiamo facendo rivolgendoci a tutta l'umanità anche a quello che se lo metti a fare certe cose lo rompi in due minuti perché non ce la può fare.
Dobbiamo parlare di un allenamento che dura tutta la vita, non di un allenamento per consumare un atleta super dotato.