nel filmato spiega che la tecnica consiste nel tenere le frecce non nella faretra ma nella mano stessa che usa per tendere l'arco (che sembra molto leggero) senza peraltro arrivare alla tensione massima per aumentare la velocita', fa' tutto in un unico movimento in questo modo ma a parte la tecnica in se' stessa e' incredibilmente preciso nel tiro istintivo.
storicamente gli arceri a cavallo (popoli delle steppe, deserto del gobi, turchi e mongoli e loro derivati) non avevano la necessita' di tirare da distanze eccessive col tiro mirato in quanto era una guerra di movimento, si alternavano in scaglioni si avvicinavano tiravano e poi uscivano fuori portata cercando di sfruttare al massimo la finestra temporale della fase di tiro alternandosi in una sorta di carosello tornando all'attacco una volta che tutti gli scaglioni avevano terminato il ciclo e fingendo ritirate e falle nello schieramento per indurre parte delle forze nemiche all'inseguimento per poi cambiare direzione ed accerchiarli una volta isolati sfruttando la maggiore velocita' e mobilita' tattica, vi era anche una particolare tecnica per tirare all'indietro mentre si era inseguiti, da cavallo per fare un tiro "da cecchino" avrebbero dovuto stare fermi e ritti sulle staffe, situazione che era poco compatibile con la loro dottrina tattica.