Il problema del piombo nelle acque per uso potabile al tempo dei romani è oggi noto. Dire in che misura ha influito su certe patologie credo sia impossibile, anche se la letteratura di settore in relazione ai rischi dati dal piombo e i suoi composti è comunque corposa.
Per quanto riguarda le concerie, nelle linee guida della provincia di Milano per la selezione degli analiti come traccianti di contaminazione sulle matrici ambientali, vengono segnalati i metalli pesanti e gli alifatici clorurati cancerogeni, e basta.
Quando si ha a che fare con impianti che producono pigmenti in genere sono sempre da considerare gran parte dei metalli normati dal DLgs 152/06 (terreni e acque di falda), quali potenziali traccianti di una contaminazione, così come le grandi famiblie degli organici clorurati.
In merito al piombo tetraetile posso solo dire che attualmente la benzina verde l'ha sostituito da una miscela di altri additivi, il principale dei quali è l'MTBE (metilterbutiletere); altri sono l'ETBE e il TAME (ma su questi ci sono ancora pochi studi). L'MTBE, nelle contaminazioni da benzine viene usualmente ricercato in quanto, sebbene originariamente non normato nel DLgs 152/06, l'ISS l'ha incluso nei nuovi composti a cui dare un limite normativo nelle matrici ambientali.