secondo me si sta facendo un sacco di confusione:
su questo concordo, pur di dimostrare l'infondatezza dell'agopuntura si sta dicendo tutto e il contrario di tutto
- se un kyusho è un punto che, colpito, genera un handicap a seguito di una reazione nervosa, allora alcuni esempi fatti finora (come lo stomaco che sanguina a seguito di un colpo violento) non c'entrano niente, perché non è il sistema nervoso a provocare l'handicap, ma il colpo stesso che danneggia il bersaglio colpito
infatti si parlava di quando lo stomaco fosse un punto debole, non un kyosho, almeno questo lo vedevo chiaro
- se invece si intende per kyusho un qualunque punto che, colpito in modo adeguato, debilita chi subisce il colpo.. allora stiamo parlando dell'aria fritta, perché qualunque punto del corpo umano, se colpito in un certo modo e con forza sufficiente, si sfascia
grazie al cavolo, anche un muro di cemento armato colpito con sufficiente forza si sfascia
se invece si vuol parlare genericamente di punti che colpiti con una stessa forza possono provocare danni maggiori degli altri, allora ha senso farsi anche due conti sulla possibilità di sfruttare questo fatto, e dal momento che un confronto fisico è notoriamente qualcosa di caotico, si finisce per prendere in considerazione i bersagli classici rintracciabili nel bagaglio della maggior parte degli sdc, più pochi altri che magari nel passaggio alla sportivizzazione sono stati banditi o sono passati in secondo piano a causa dei regolamenti (mi viene in mente un esempio illustratomi da Name a pisa in occasione di Porgi l'altra guancia: un punto della schiena che, colpito con un gomito, fa sì che l'altro offra la testa per uno strangolamento)
discorso che si faceva all'inizio della discussione con il cinese e l'indiano prima che si sviasse per la tangente riflessiologica orientale
EDIT
un confronto fisico è notoriamente qualcosa di caotico, vero, ma ci sono momenti di stasi, spesso e volentieri
per fare un esempio io ed un mio compagno di allenamento in sparring possiamo arrivare ad un punto i cui ci ingarbugliamo a tal punto che siamo in stallo, a quel punto ci sono varie strade, una e' quella di ricominciare da capo in piedi, un'altra puo' essere quella di tentare di sgarbugliarsi, in questo frangente si ha un periodo di tempo in cui l'avversario e' non fermo ma quasi e magari in una posizione paticolare e fruttabile per colpirlo almeno una volta in un punto che si sente
ad un mio compagno piaceva andare sui capezzoli, tanto per fare un esempio, ma conoscendo altri punti, chissa'