Riuppo la discussione con un intervento chiaro ed esaustivo di Emilio Calogero ( uno dei sei top instructor di Moni Aizik) in materia, con tanto di video esplicativo:
In molte parti del mondo purtroppo si stanno verificando sempre più spesso attacchi a collettività (scuole, uffici, enti, cinema) da parte di persone armate, le quali irrompono in un luogo sparando ed uccidendo chiunque gli si pari davanti, bambini compresi. Quasi sempre le vittime non rappresentano una scelta particolare di un un tipo o di un altro, ma vengono scelte nel momento in cui l’attentatore si trova un qualsiasi bersaglio a tiro.
Esistono diverse teorie sui motivi per i quali si possano scatenare una follia omicida del genere, personalmente ritengo che l’uso sempre più diffuso di psicofarmaci, dai tanti effetti collaterali, unito a certi tipi di alimentazione troppo ricche di zuccheri possa scatenare una reazione di questo tipo, sarebbe interessante condurre uno studio scientifico sul tema.
Ma noi siamo qui per parlare di come sopravvivere ad un evento del genere….
IL PROTOCOLLO RHF: RUN – HIDE – FIGHT
Cosa fare in caso di presenza di un active shooter?active shooterPurtroppo, se non è possibile fuggire subito e non si è ad una distanza tale che ci consenta una qualsiasi reazione nei confronti dell’attentatore, ci sono poche probabilità di sopravvivenza. Una delle cose da tentare è di correre a zig zag riducendo il più possibile le proprie dimensioni, piegandosi in avanti; dovremo cercare di trovare riparo dietro un oggetto solido e di grandezza adeguata per proteggerci dai colpi. Chiaramente si tratta di un riparo temporaneo, perchè probabilmente verremo inseguiti. Bisogna quindi tentare di proseguire la fuga frapponendo tra noi e l’aggressore degli ostacoli che gli impediscano la visuale. Il caso rappresentato nella fotografia qui sopra è chiaro, quel povero ragazzo in camicia che sta scappando verrà colpito: poca distanza e nessun oggetto lungo la linea di tiro. La donna con la camicia rossa in terra, sulla sinistra, potrebbe essere una persona che, estrema ratio, finge di essere morta. Molte persone si sono salvate in questo modo, spesso rifugiandosi sotto i corpi delle altre persone colpite. Ci vuole molto sangue freddo ed una buona dose di fortuna, tuttavia ricordiamoci che in gioco c’è la nostra vita.
RUN= SCAPPA
Se è possibile allontanarsi, allora correte via e scappate in un luogo sicuro. Cercate una via di fuga, anche se chi è vicino a voi cerca di convincervi a rimanere sul posto. Non portate via gli effetti personali, non perdete tempo! Solo il cellulare, vi servirà dopo. Se vi è possibile, aiutate le altre persone che sono con voi a scappare, ed una volta raggiunta una posizione sicura cercate di impedire che altre persone possano entrare inconsapevolmente nell’area di rischio. Una volta in salvo, chiamate il 112 o il 113 (Internazionalmente il 112, negli USA il 911), dite chi siete, dove siete, cosa succede, se ci sono morti e/o feriti. La tempestività nell’arrivo dei soccorsi dipende da come agirete e da come riuscirete a descrivere la situazione. E’ importante cercare di rimanere calmi.
HIDE= NASCONDERSI
Se invece vi trovate all’interno di un edificio e non siete riusciti ad evacuare i locali, cercate di trovare un nascondiglio sicuro; bloccate gli accessi chiudendo le porte a chiave e frapponendo dei mobili, per evitare che le porte possano essere aperte dall’esterno. SILENZIATE IL CELLULARE, è importante non farsi scoprire ed un’improvvisa suoneria potrebbe farvi localizzare facilmente. Nascondetevi dietro qualche oggetto di grosse dimensioni e cercate di non fare rumore. La vostra sopravvivenza potrebbe dipendere dal vostro silenzio, quindi non parlate, non urlate. Inviate un sms multiplo a più persone comunicando la vostra posizione e la necessità dell’intervento di soccorsi immediati. Vi consiglio una pratica applicazione gratuita per cellulari (Apple o Android) che si chiama “CircleOf6″, può mandare 6 sms contemporanei con varie possibilità di testo, dal semplice “sono rimasto a piedi con l’auto” ai veri messaggi di emergenza, con tanto di cordinate geografiche
FIGHT= COMBATTI
Come ultima risorsa, e se la vostra vità è in pericolo, dovrete cercare di neutralizzare l’aggressore. Sperando che sia solo uno.. Cercate di inabilitare l’attentatore con l’uso della forza fisica e tramite delle armi improvvisate: una sedia, un estintore, una penna, una risma di carta, qualsiasi oggetto contundente, anche delle chiavi o un posacenere! Qualunque oggetto solido può trasformarsi facilmente in un’arma offensiva. Colpite con forza e determinazione, ricordate che la vostra vita dipende dalla vostra reazione! Se riuscite a colpire con successo, non rimanete sul posto ma mettetevi in salvo immediatamente.
L’ARRIVO DEI SOCCORSI
Questa è la fase più critica, evitare di essere il bersaglio del fuoco amico. Bisogna rimanere calmi, evitare di agitarsi e di indicare. Seguite le istruzioni e mantenete le mani bene in vista. Probabilmente i soccorritori potrebbero trattarvi in maniera piuttosto brusca, non prendetevela. Chi entra in una zona con un active shooter in giro è sotto un fortissimo stress, ci sono mille pericoli oltre il rischio di sparare ad un ostaggio, specialmente c’è la possibilità che l’attentatore si mischi tra le vittime. Questo fa si che sia estremamente difficoltoso discernere i buoni dai cattivi, nel dubbio..sono tutti cattivi. Poi, con calma, si procederà all’identificazione delle persone. Soprattutto, NON CORRETE se non ve lo chiedono. Anche se il vostro istinto vorrebbe farvi correre come un centometrista, mantenete la calma e camminate con le mani bene in vista. Sarebbe una ben pessima ironia, essere freddati per essere stati scambiati per un attentatore…
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=5mzI_5aj4Vs