che riguarda la reincarnazione piuttosto che l'eterno ritorno alla Nietzsche, ecc... non può coesistere all'interno della religione cristiana in quanto escluderebbero la necessità di dio che è il principio in quanto causa di se stesso. Dio è prima di cristo è cristo è suo figlio e i cristiani sono figli di dio che è il padre. La prima venuta di cristo attraverso la carne è voluta da dio per far si che "sia fatta la sua volontà". La seconda sarà quella in cui ci farà il culo
Ah, caso mai qualcuno pensasse che voglio fare pubblicità io personalmente ho idee abbastanza precise in merito alla questione e non includono l'andare in chiesa.
questo è un aspetto interessante e spesso discusso...(e anche uno dei miei preferiti)
la differenza tra il concetto di linearità e quello di ciclicità, freccia del tempo vs eterno ritorno
vi sono molte similitudini tra buddhismo e Kant, Nietzsche, Bradley
per approfondimenti consiglio "La Filosofia Centrale del Buddhismo", di T.R.V. Murti, sempre Ubaldini
E' un libro ricco di parallelismi tra Buddhismo e altri sistemi e filosofie, sia occidentali sia orientali
In realtà anche nel cristianesimo vi è una fortissima idea di ciclicità, e la "fine del mondo" non è quello che sembra essere. Ora ho una lezione, ma magari, se resto nel momento di follia, approfondisco.
Ci sarebbe poi da discutere se il buddhismo sia una religione o meno
Intanto invio "limmmmortacci..." con accento vaticano all'amico Krypteia
Solo secondo certa teologia.
Per la chiesa la fine dei tempi è la fine dei tempi che comprende la fine del mondo materiale e altri accadimenti (la resurrezione della carne, ecc...). La chiesa cattolica nega assolutamente qualunque tipo di ciclicità. Cioè non è concilibiale né l'eterno ritorno né un ulteriore inizio. Il percorso degli uomini è fatto per iniziare e finire. Immediatamente dopo la morte l'anima viene giudicata e andrà nel paradiso, purgatorio o inferno. Dove questi luoghi sono semplicemente la misura del desiderio di Dio. Non è Dio che punisce mandando da una parte o dall'altra, ma è l'uomo stesso. Cioè se non ho desiderio di Dio, se rifiuto Dio (posso farlo, libero arbitrio) necessariamente andrò all'inferno. Siamo liberi di andare all'inferno. La sofferenza descritta dai veggenti di medjugorje quando hanno visitato il purgatorio (adattato ai loro occhi di carne dalla madonna) era dovuta all'impossibilità di soddisfare il loro desiderio di dio.
Tutte queste anime (inf. par. purg) saranno quelle che si ricongiungeranno alla carne nel giorno del giudizio universale.
Naturalmente l'ho fatta breve. Cmq il tema è che per la chiesa cattolica ufficiale (quindi non di correnti teologiche anche in seno alla chiesa stessa) c'è l'inizio e la fine.
D'accordo sul punto di discussione buddismo = religione.
Certo non si deve scomodare Origene... anzi, sono d'accordo con te: nel cristianesimo il tempo è solo lineare.
Tant'è che l'anno liturgico è sempre e solo lineare, e non si ripete mai uguale a se stesso; e il Natale e la Pasqua si sono festeggiati una sola volta nella storia, e i quattro vangeli si sono letti in sequenza in un solo anno liturgico, e poi la chiesa ha adottato, nell'ordine, lo Zend Avesta, lo Yijing, la Dhammapada... fino a scegliere, per essere sicura di avere sempre qualcosa da dire, il Mahabharata, che sembrava lungo abbastanza... ma ormai ci rivolgeremo alla Ruota del Tempo, perché i libri sacri sono tutti finiti
Scherzi a parte, verrebbe da chiedersi "quando" (aka "in quale tempo"), se il giudizio avviene "alla fine dei tempi", ci siano "nuovi cieli e nuova terra"; e perché, in molte chiese cattolicissime d'oltremare (quasi mai apertamente da noi, e non capisco perché
) la messa funebre si festeggi in bianco (chi ha orecchie per intendere...) e venga detta "messa di resurrezione"; e poi perché debba esserci un "doppio giudizio", eccetera.
Ma io, di cristianesimo, ci capisco davvero poco.
Sul buddhismo - di cui capisco ancora meno, suggerirei testi più recenti di quelli del Puech - per esempio, per restare nelle compilazioni, il 4° volume della storia delle religioni curata dal Filoramo.
E vorrei inoltre spezzare una lancia a favore del buon Ikeda e della sua Soka Gakkai, cui troppo spesso si dà della setta (e la distinzione tra setta e religione è tanto tenue che...): in fondo il loro buddhismo non è più "sbagliato" di quello del Dalai Lama, o di Kukai, o di Aaung Saang Su Khi (o come diavolo si scrive); si tratta, invece, di un'interpretazione particolare - direi "giapponese medievale" e fortemente "tantrica" - di alcuni aspetti della corrente mahayana e della scuola madhyamaka (la sunyatavada), a loro volta passate attraerso (filtrate) dal Tientai, dal Tendai, dai buddhismi giapponesi della Terra Pura, dal culto di Miroku, eccetera eccetera. IMHO (ma di queste cose non capisco nulla!) è un'evoluzione del buddhismo giapponese, né più né meno pericolosa di tanto cattolicesimo.
Ma di nuovo, non capendoci nulla, qui taccio e ascolto chi ne sa ben più di me.
Intanto invio "limmmmortacci..." con accento vaticano all'amico Krypteia
Dai fai un po' di esicasmo e passa tutto
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