Sul buddhismo - di cui capisco ancora meno, suggerirei testi più recenti di quelli del Puech - per esempio, per restare nelle compilazioni, il 4° volume della storia delle religioni curata dal Filoramo.
E vorrei inoltre spezzare una lancia a favore del buon Ikeda e della sua Soka Gakkai, cui troppo spesso si dà della setta (e la distinzione tra setta e religione è tanto tenue che...): in fondo il loro buddhismo non è più "sbagliato" di quello del Dalai Lama, o di Kukai, o di Aaung Saang Su Khi (o come diavolo si scrive); si tratta, invece, di un'interpretazione particolare - direi "giapponese medievale" e fortemente "tantrica" - di alcuni aspetti della corrente mahayana e della scuola madhyamaka (la sunyatavada), a loro volta passate attraerso (filtrate) dal Tientai, dal Tendai, dai buddhismi giapponesi della Terra Pura, dal culto di Miroku, eccetera eccetera. IMHO (ma di queste cose non capisco nulla!) è un'evoluzione del buddhismo giapponese, né più né meno pericolosa di tanto cattolicesimo.
Riguardo la Soka Gakkai, un amico buddhista, a cui devo molto per alcune mie scelte di vita, seguace tra l'altro del citato Nichiren, ne criticava soprattutto la forte componente politica, l'influenza che ebbe nelle elezioni giapponesi, di stampo prettamente conservatore, piuttosto che le tendenze dottrinali, simili - come ricordavi giustamente tu - a quelli di molte altre forme di buddhismo giapponese.
Certo, mi si dirà, in questo che differenza vi è con il comportamento della Chiesa Cattolica?
Per il resto conosco questa corrente troppo poco per avere una mia opinione in merito.
Detto questo se qualcuno spinoffa, per non scrivere qui visto che il topic è specifico sul buddismo, esporrò volentieri la mia semplice teoria riguardo linearità e ciclicità e quale fra le 2 è quella corretta
Secondo me si è andato profondamente OT riguardo alla questione centrale della discussione, anche se sono venute fuori prospettive interessanti. Non è questo il posto, anche per chi cercava informazioni in merito. Bingo Bongo, perché non lo apri tu uno spinoff sul rapporto tra concezione lineare e concezione ciclica del tempo? Prometto di seguirti a ruota...
Per tornare in discussione, mi permetto anch'io di citare due libri che mi hanno aiutato nelle mie timide "perlustrazioni":
"La via della liberazione" del Dalai Lama (sul Buddhismo tibetano).
"La via dello Zen" di Alan Watts (già citato da altre parti, sul Buddhismo Zen, ma contiene anche una sintetica introduzione sui vari tipi di Buddhismo, utile quindi per comprendere lo sviluppo storico dello Zen e la sua differenza con altre scuole...)
E' chiaro poi che si potrebbe continuare ad operare suddivisioni anche all'interno dello Zen stesso, distinguendo tra il Chan cinese e lo Zen propriamente giapponese. Gli sviluppi "scolastici" delle scuole Soto e Rinzai appaiono quanto meno piuttosto differenti ad es. rispetto agli insegnamenti di Foyan ecc...