Uno che ti odia

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Offline Dieselnoi

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Uno che ti odia
« on: January 17, 2013, 12:20:06 pm »
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Credo che una delle cose più diverse tra la strada e il ring sia proprio la consapevolezza di aver davanti qualcuno che "ti odia" e "ti vuole male". Nelle pochissime volte che mi son trovato in mezzo (o più spesso ai margini) di situazioni di conflitto questo è stato l'elemento più importante che tavolta causa la paralisi di combattenti anche abbastanza addestrati.

Cosa si fa per addestrarsi a sopportare questo tipo di shock?

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Offline The Spartan

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Re:Uno che ti odia
« Reply #1 on: January 17, 2013, 12:21:28 pm »
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Si reagisce inconsapevolmente... 8)
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Offline Dottor Wolvie Killmister

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Re:Uno che ti odia
« Reply #2 on: January 17, 2013, 12:22:42 pm »
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Esatto!  :D
Fondatore dell'omonimo sistema di difesa personale!

https://www.artistimarziali.org/forum/index.php?topic=3886.0

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Offline Dieselnoi

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Re:Uno che ti odia
« Reply #3 on: January 17, 2013, 12:46:18 pm »
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Hehe ma allor ce l'hai fra le chiappe come dicevano nel Medio Evo!  :)

Voglio dire, forse una delle cose che più "ghiacciano" il difensore è proprio questa e credo che "storicamente" deliquenti e rapinatori ne approffittino. Ricordo che, da militare, con tutti che continuamente urlavano e avevano talvolta atteggiamenti intimidatori, le mie reazioni all'abuso erano molto più cool di quanto avverrebbe adesso. Chissà se non vale la pena di provare, nei cosi, a sottoporre gli studenti a questo tipo di shock. Secondo me potrebbe aiutare!

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Offline The Spartan

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Re:Uno che ti odia
« Reply #4 on: January 17, 2013, 12:54:32 pm »
+1
Ti do una risposta duplice...
Uno, nel momento in cui hai chiaro cosa sia una situazione di dp e cosa ti obblighi a una reazione fisica, è evidente che l'altro sia uno che nn inviteremo al prossimo Natale a casa...che ci voglia ammazzare per il gusto di farlo, perchè sia strumentale ad altro o perchè ci considera un cancro del mondo, per noi è indifferente...
Due, i sistemi di dp seri curano l'addestramento a 360°...e in questo è compresa l'acquisizione di un certo modo di reagire che nn è solo fisico...
Ma temo che per questo sia ormai quasi tempo di una discussione che cova nella mia mente da un pò...
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Offline Zìxué

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Re:Uno che ti odia
« Reply #5 on: January 17, 2013, 12:57:06 pm »
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(...) Ricordo che, da militare, con tutti che continuamente urlavano e avevano talvolta atteggiamenti intimidatori, le mie reazioni all'abuso erano molto più cool di quanto avverrebbe adesso. (...)

Ma in quel caso all'atteggiamento "aggressivo" si aggiungeva, immagino, il ruolo di autorità dato dal grado e/o dall'anzianità che inibisce/può inibire in una certa misura una possibile reazione.
Tra pari grado/anzianità, invece, ho assistito a reazioni[1] molto meno "cool", dipendenti soprattutto dal temperamento/personalità delle persone coinvolte.
 1. Poche volte, per la verità...
Gli uomini si dividono in tre categorie: quelli intelligenti e quelli così stupidi che non sanno neanche contare

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Offline Dieselnoi

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Re:Uno che ti odia
« Reply #6 on: January 17, 2013, 18:35:04 pm »
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Fàmola allora!

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Offline Dieselnoi

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Re:Uno che ti odia
« Reply #7 on: January 22, 2013, 12:10:19 pm »
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Parlando con altri marzialisti (dei mie coglioni) come il sottoscritto è apparso chiaro che:

1) Uno che manifesta odio personale tende a intimorirti perchè comunica l'idea che dovrai batterlo "per davvero" e che lui combatterà fino in fondo. Il gesto tecnico non ti basterà e, se non o metterai più o meno KO, i tuoi colpi lo faranno diventare ancora più cattivo. E non potrai tirarti indietro a volontà come sul ring. Nel Settecento i pirati comunicavano a stessa idea inalberando la bandiera rossa che indicava combattimento senza quartiere.

2) Indirettamente ti mette anche di fronte alle tue insicurezze e tutti ne hanno.

Forse il sistema "sergente hartmann" è davvero quello migliore: abituare il combattente a questo tipo di ostilità offendendolo per davvero e non dandogli quartiere. Magari menando piano ma standogli addosso anche per dei minuti se serve: proprio per "piantargli in testa" che di lì non si esce se non andando a segno più volte.

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Offline Ragnaz

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Re:Uno che ti odia
« Reply #8 on: January 22, 2013, 12:22:50 pm »
+1

Forse il sistema "sergente hartmann" è davvero quello migliore: abituare il combattente a questo tipo di ostilità offendendolo per davvero e non dandogli quartiere. Magari menando piano ma standogli addosso anche per dei minuti se serve: proprio per "piantargli in testa" che di lì non si esce se non andando a segno più volte.

Ci può stare.. in un esercito forse sì... però per "civili" non si corre troppo il rischio di "abituare" a reagire in maniera superaggressiva?
Nel senso.. se mi metto a pensare a come reagirei io al "sergente style", all'inizio magari non riesco a reagire, però poi quasi sicuramente esploderei modello berserk... magari ti salva la vita nell'occasione "giusta" ma ...boh... non so...
Ragnaz - alias Luca


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Offline Dieselnoi

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Re:Uno che ti odia
« Reply #9 on: January 22, 2013, 12:53:53 pm »
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Forse ti "vaccina" contro l'odio personale. Il tipo che urla ti fa meno paura.  Credo sia argometo da sviluppare questo perchè, secondo me, nella maggior parte dei casi di aggressione questo fenomeno gela la gran parte degli aggrediti.


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Offline The Spartan

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Re:Uno che ti odia
« Reply #10 on: January 22, 2013, 13:28:08 pm »
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Come disse il buon Morrison...alla violenza si risponde con violenza...quello che cambia sono le motivazioni... :thsit:
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Offline Fabio Spencer

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Re:Uno che ti odia
« Reply #11 on: January 22, 2013, 14:43:19 pm »
+2
Forse il sistema "sergente hartmann" è davvero quello migliore: abituare il combattente a questo tipo di ostilità offendendolo per davvero e non dandogli quartiere. Magari menando piano ma standogli addosso anche per dei minuti se serve: proprio per "piantargli in testa" che di lì non si esce se non andando a segno più volte.
mi sembra una forzatura.
Lessi tempo fa che quel tipo di addestramento[1] era più che altro finalizzato a ridefinire psicologicamente i soldati.
Discorso lungo ma per fare una semplificazione di quel che mi ricordo il discorso era che l'uomo ha nel "firmware" dei blocchi per le uccisioni dei propri simili[2].
Scienziati militari analizzando le guerre precedenti (incluse quelle combattute con i reparti di fanteria schierati a sparare con l'avancarica come ne "il patriota") avevano scoperto che la percentuale di colpi messi a segno erano molto bassi rispettoa quelli sparati.
Proporzioni che statisticamente non erano supportati solo da errori di mira o di imprecisione dei fucili.
Quindi con un grosso utilizzo dei fucili/mitragliatori per cui il volume di fuoco aumentava drammaticamente, il problema diventava ridefinire l'impostazione mentale dei soldati per farli reagire d'istinto a uccidere.
Farli volutamente diventare dei disadattati, come per i cani da combattimento.
Questo ha portato poi enormi problemi di reinserimento dei veterani, più  che nelle guerre precedenti.
Problematiche affrontate per esempio nel primo Rambo.
Questo lessi, prego chi ne capisce più di me di "military light" di smentirmi/correggermi o approfondire se non ho scritto stupidate.
Se questo è la finalità, a meno di un addestramento militare, credo che un comportamento alla sgt. Hartman sia sostanzialmente controproducente.
 1. si parla di Vietnam
 2. per questo, ipotizzavano gli autori, una delle prime mosse propagandistiche in tempi di guerra è sempre quella di "spersonalizzare i nemici, di non riconoscerli come "uomini"
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."

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Offline Crux

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Re:Uno che ti odia
« Reply #12 on: January 22, 2013, 14:59:49 pm »
+1
e' un sistema che secondo me poteva avere un senso in campo militare con delle reclute, in un'ottica di "riprogrammazione veloce" (con tutti i pro e contro come scrive fabry) ma in campo professionale l'orientamento generale e' quello di saper cosa fare con testa e la capacita' di leggere l'ambiente e le situazioni, "combat awareness" piu' che reagire in maniera automatica ad uno stimolo (ci vuole tempo, soldi ed addestramento pero' e non tutti possono esserci portati), imho.
In generale reputo che la scherma debba ridurre le azioni ai minimi termini per essere bella.

"Using derogatory descriptions of other members for not sharing the same opinion and acting obnoxiously condescending and self-important doesn't exactly give you the appearence of having an adult mind. "

Mein Herz schlagt fur Metall, Eisen gibt es uberall
Die familie der Metalle ist die harteste von allen.

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Offline Dieselnoi

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Re:Uno che ti odia
« Reply #13 on: January 22, 2013, 15:44:41 pm »
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Occhio, non sto parlando di Palla di Lardo che parla col fucile. Parlo di abituarsi al "senso di odio" per non restare gelati. Una volta, l'avevo già raccontato, un vecchietto piccolo e un pò suonato mi prese con le bruttissime per una questione stradale.
Non avrebbe potuto farmi male neanche se gli avessi fatto da sacco.

Però, preso alla brutta da uno che urlava (soprattutto in dialetto) una serie di improperi e cominciava a spintonarmi, ci misi qualche secondo per sgelarmi e cercare di tenerlo fermo senza dargli un cazzotto o altro. Avevo avuto 3-4 secs nei quali ero bloccato.

Immaginati fosse stato un negrone incazzato per davvero. Molti rapinatori o semplicemente prepotenti usano questo sistema, credo basato sul fatto che l'istito umano è prima di tutto quello di scappare. Hai quello di batterti solo se ti senti veramentecon le spalle al muro.

Il sistema Hartmann io lo intendo come abitudine a non temere chi urla o invade il tuo spazio personale. A militare, perlappunto, qualche tipo minaccioso c'era. Ma notavo che tra urli e adrenalina continua praticamente non mi faceva alcun effetto.

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Offline The Spartan

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Re:Uno che ti odia
« Reply #14 on: January 22, 2013, 15:47:46 pm »
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Una delle cose che mi si sente più spesso urlare ai miei quando fanno certi esercizi è che nn sono dei sordomuti...
E nn è, nel settore, chissà quale rarità addestrativa... ;)
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