Forse il sistema "sergente hartmann" è davvero quello migliore: abituare il combattente a questo tipo di ostilità offendendolo per davvero e non dandogli quartiere. Magari menando piano ma standogli addosso anche per dei minuti se serve: proprio per "piantargli in testa" che di lì non si esce se non andando a segno più volte.
mi sembra una forzatura.
Lessi tempo fa che quel tipo di addestramento
[1] era più che altro finalizzato a ridefinire psicologicamente i soldati.
Discorso lungo ma per fare una semplificazione di quel che mi ricordo il discorso era che l'uomo ha nel "firmware" dei blocchi per le uccisioni dei propri simili
[2].
Scienziati militari analizzando le guerre precedenti (incluse quelle combattute con i reparti di fanteria schierati a sparare con l'avancarica come ne "il patriota") avevano scoperto che la percentuale di colpi messi a segno erano molto bassi rispettoa quelli sparati.
Proporzioni che statisticamente non erano supportati solo da errori di mira o di imprecisione dei fucili.
Quindi con un grosso utilizzo dei fucili/mitragliatori per cui il volume di fuoco aumentava drammaticamente, il problema diventava ridefinire l'impostazione mentale dei soldati per farli reagire d'istinto a uccidere.
Farli volutamente diventare dei disadattati, come per i cani da combattimento.
Questo ha portato poi enormi problemi di reinserimento dei veterani, più che nelle guerre precedenti.
Problematiche affrontate per esempio nel primo Rambo.
Questo lessi, prego chi ne capisce più di me di "military light" di smentirmi/correggermi o approfondire se non ho scritto stupidate.
Se questo è la finalità, a meno di un addestramento militare, credo che un comportamento alla sgt. Hartman sia sostanzialmente controproducente.