La tecnica della preghiera del cuore è una delle poche , nell'ambito del cristianesimo, nella quale vengono date istruzioni più specifiche riguardo l'importanza del corpo, del respiro, elementi presenti quasi sempre nelle tradizioni orientali, ma abbastanza dimenticati in quelle occidentali.
In particolare si raccomanda di inginocchiars in una stanza più scura possibile, testa dritta e cominciare a ripetere mentalmente la frase "Signore Gesù Cristo abbi pietà di me", senza prestare attenzione ad altro ma cercando quantomeno di eiminare o ridurre al minimo l'ingresso di pensieri estranei nella nostra mente.
Quando si incominica ad avere una certa padrononanza di sè nell'effettuare quasto "esercizio" si può passare alla fase successiva, consistente nel cercare di sincronizzare l'invocazione col ritmo naturale, fisiologico del respiro.
Il passo seguente consiste nel cercare di dirigere tutta la propria attenzione sull'area del cuore, come se tuttii muscoli del corpo fossero tesi verso questa zone e ripetere la preghiera come se venisse non dalla mente ma proprio dal cuore, trattenendo il respiro durante l'invocazione finoo quasi a sentire i singoli battiti del cuore ed a sincronizzare le singole parole con essi.
Naturalmente la tecnica di per sè può essere solo un aiuto , una agevolazione che si deve collocare inun contesto nel quale si crede fermamente in ciò che si invoca e nel quale vi sia il fermom e virile proprosito di purificarsi dalla passioni e dalle tentazioni, per ottenere una zona di quiete , di silenzio interiore in qualunque situazione ci si venga a trovare e non soltanto nella solitudine della propria stanza/cella, anche se questa ll'inizio può essere utile per calibrare meglio la propria tecnica, però l'obiettico finale sarebbe riuscire a pregare 24 ore al giorno, una sorta di preghiera perpetua e sempre presente.
Alcune massime contenute nell'opera FIlocalia:
"Non domandare, nella preghiera, che le cose vadano come vuoi tu, non sempre il tuo desiderio É in accordo col volere divino. La preghiera migliore, come ti è stato insegnato, è “ la tua volontà sia fatta “ in me..."
"Quando ti accingi a pregare veramente, aspettati il peggio dal demonio; tu resta saldo e proteggi il frutto della preghiera. Fin dai primordi, il compito dell'uomo fu di coltivare e custodire (Gen. 2, 15). Perciò dopo avere atteso, con la preghiera, all'opera di coltivazione, non lasciare indifesi i frutti del tuo lavoro, altrimenti la tua preghiera sarà stata vana."
"Chi prega per ottenere il pane soprannaturale, non ottiene naturalmente il pane intero come É in se stesso, ma tanto quanto ne può ricevere. Il Pane della Vita (Giov. 6, 35) dona se stesso a tutti quelli che chiedono, poichè ama gli uomini, ma non a tutti ugualmente: a coloro che hanno compiuto grandi azioni di rettitudine Egli dà di più, e a coloro che sono poveri di simili azioni, meno; a ciascuno tanto quanto lo sviluppo (o buona disposizione) della mente gli permette di ricevere."
"Non stupirti se quando sei sulla soglia della virtù verrai assalito da gravi e intense tribolazioni. La virtù non è Virtù se non implica arduo travaglio... Per questo Cristo ti dice: “ Prendi prima la tua croce e poi seguimi..."
"L'invulnerabilità all'ira è superamento della natura senza alcun sentimento di dolore per le ingiurie ricevute. Essa É il frutto di lotte e sudori.
La non violenza, É un immobile stato dell'anima che rimane se stessa in mezzo agli onori e al disprezzo.
L'invulnerabilità all'ira, comincia col silenzio delle labbra quando il cuore è in tumulto; progredisce quando il pensiero rimane calmo nell'agitazione dell'anima; giunge alla perfezione quando la mente si conserva serenamente tranquilla sotto l'impeto dei venti nefasti."
Tratto da :
http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=7241