Io credo invece che il problema sia un pò più egoistico e cioè che il consumo del cibo animale e del consumo dei vegetali prodotti dalle grandi multinazionali sia con il passare degli anni non più sostenibile per svariati motivi che ho avuto il piacere di studiare.
Questo è interessante e costituisce un approccio veg decisamente razionale e condivisibile.
perché se è un modo di comportarsi "naturale" senti il dovere di dargli una connotazione morale dicendo che è "orribile"?
Perchè ritengo che la natura sia bellissima ma non sia buona, anzi, direi tendenzialmente bastarda.
Stiamo parlando di personali convinzioni, chiamiamole credenze, null'altro. Vedo il nostro mondo non il migliore dei mondi possibili, se il senso di Bene che ho in testa si riflettesse anche nel mondo reale, non si dovrebbe essere obbligati a distruggere una vita per prolungare la propria.
Il raffronto da cui deriva il giudizio su me stesso "orribile" è quindi tra ciò che esiste davvero, nel mondo delle cose reali, me compreso, e ciò che c'è solo nei miei pensieri (o forse in altri piani dell'esistenza, magari una qualche forma di paradiso).
Certo che, per quanto siano cose orribili, immaginare un mondo di pace totale, senza competizione per la sopravvivenza, mi è d'altra parte particolarmente difficile, forse perchè non è in realtà possibile, o forse perchè l'essere così immerso in questo mondo non mi permette di guardare e comprendere bene oltre. Non saprei dire.
Comunque, in questo senso, dalla mia consapevolezza viene l'aver adottato, tra le altre cose, l'uso di recitare "itadakimasu" prima di ogni pasto. Itadakimasu viene tradotto spesso sommariamente "buon appetito", ma in realtà il significato è molto più profondo.
Questa frase che letteralmente è "io (umilmente) ricevo", è un ringraziamento a tutte le piante e gli animali che hanno dato la loro vita per il pasto che io sto per divorare.