"La gara inizia alle dieci, sono all’Arena Centrale per le nove. Vado dritto verso uno dei tanti magnetizzatori, faccio scorrere il mio pass nella sottile feritoia, una luce rossa poi una verde ed ecco qua, sono iscritto. L’aggeggio rilascia come al solito anche un buono pasto e tre pasticche plurivitaminiche. Ne metto una sotto la lingua e cazzeggio un po’ per il luogo di gara: riscaldarsi, tanto, è questione di pochi secondi.
Faccio un giro per le arene, prima quelle piccole per i gironi, poi quelle grandi per le dirette. L’arena della finale, come al solito, è chiusa. Chissà cos’avrà in serbo, stavolta. Spero niente Corpi Contundenti e Lance Lunghe…per quanto olografici e di “danno sportivo” non può non sembrarmi, stilisticamente, un ritorno al medioevo della scherma. Voglio dire, lance e martelli nel 2210, ma andiamo. Tanto vale allora rimettere pedane dritte, rulli e cavi dietro la schiena che passano lungo il braccio come quei poveri cristi nel duemila. O giù di lì.
Torno alla zona iscrizioni e noto che l’afflusso di atleti ha raggiunto l’apice: è quasi ora di spogliatoio. Mentre imbocco la gradinata che porta al piano sotterraneo, la mia sacca nuova nuova sbatte contro la base del corrimano. Pianissimo, giuro. Naturalmente si ammacca. Maledette leghe ultraleggere. Raggiungo lo spogliatoio che mi è stato assegnato, passo attraverso le porte automatiche e inizio a cambiarmi e collegarmi. Prima di tutto, i cavetti dei nano-innesti: cerco con le dita i piccoli buchi alla base del collo e li inserisco, lasciando pencolare sulla schiena le altre due estremità libere. Poi, la divisa: nerissima e fresca di bucato. Allaccio il velcrocollante alle caviglie e ai polsi, lasciando aperto quello al collo; poi faccio passare i cavetti da due fessure e li collego al minuscolo neurostimolatore inserito nel tessuto. Indosso gli stivaletti aderenti e sostituisco la suola usurata con una nuova in lattice indurito. Non vi dico il prezzo, i soliti ladri. Per finire, monto gambali, conchiglia, pettorali e spalline di sottilissimo vetro morbido. Et voilà, son pronto direi.
Faccio un giro per gli stand, soprattutto armerie e impianti corticali, i più interessanti come sempre: armi laser, olografiche, metallo invisibile e vibro-lame da una parte e nano-innesti, chip cortico-spinali, gangli artificiali e psico aggeggi vari dall’altra. I nanochirurghi dietro ai banconi si sbracciano e urlano peggio che a una televendita.
Guardo e sbavo, come tutti gli altri. Un cazzo di paese dei balocchi, ecco cos’è. Più ferraglia ti innesti poi, più creatività e intelligenza intuitiva perdi, è risaputo. Conosco gente che tira completamente scollegata, gente che è andata ai mondiali. E le tecnologie che implementano le abilità dell’atleta oltre la soglia 7 sono illegali. Chi ci prova, si becca il nero e una multa disumana. Giusto. Faccio controllare tutte le armi. Una vibro-lama è incostante e la katana di vetro è scheggiata sotto il limite consentito. Il resto è a posto. Poteva andarmi peggio.
Il plasma alla parete annuncia i gironi. E’ ora di scaldarsi: accendo l’impianto muscolare. Tre minuti dopo, sono pronto.
…la diretta…ora di fare sul serio...mi si è rotto uno degli aspiratori, la metà destra del corpo sta grondando…quanto corre questo…ma prima o poi t’acchiappo, non puoi girare in tondo per sempre…azzo usi la katana con lo scudo poi…ora salgo sulla collinetta centrale dell’arena e lo gestisco di scherma occidentale…una vibro-spada e uno scudo medio, ecco cosa…devo chiedere l’alt…occhio ai fendenti…se no due spade di vetro, ultimamente me la cavo con le armi doppie…mmm…dov’è il maestro di scherma orientale?...mi direbbe: katana, katana! sempre meglio katana!...sti cazzi…male al polso…io la odio la katana poi…una volta uno c’aveva un’arma sola, un solo stile…e l’avversario anche…bei tempi…anzi no…cioè, come uno che ascolta solo un genere musicale…sì, gran cosa la riforma di Totalizzazione della Scherma…indice di evoluzione, secondo me…sto rallentando…il visore al polso dice che le endorfine sono a manetta…ma perdo potassio e calcio a vista d’occhio cristo santo…vuole farmi stancare…ci sta riuscendo…son troppo grandi le arene delle dirette…lo scudo piccolo è un’inculata, serve a un cazzo…altro neurostimolante và…ne ho ancora quattro per tutta la gara…ma quanta gente c’è sugli spalti?...stasera mi sbronzo, comunque vada…"
Tratto dal blog
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