sabato scorso ho provato a fare un esercizio.
Tutti camminiamo per la palestra, ogni tanto ci fermiamo, ogni tanto giriamo, velocità moderata. Uno solo rappresenta l'aggressore (si decide prioritariamente, per evitare troppe variabili), e si muove allo stesso modo.
Improvvisamente aggredisce chi vuole, alla velocità che vuole e con l'aggressività che vuole (es.: una volta può caricare, l'altra solo fintare un'aggressione e poi andarsene, l'altra fintare di andare verso uno e poi buttarsi su un altro, volta successiva accanirsi su di uno, etc.).
Chi è attaccato deve difendersi/sventare l'attacco.
Le opzioni che vengono date da quel che pratico non sono tante.
Ho notato alla fine di questa specie di simulazione che effettivamente il calcio di arresto è stato utilizzato se va bene nel 30% delle occasioni.
Personalmente l'ho usato solo quando mi son reso conto che avevo una stabilità, un posizionamento e un tempismo ottimi, ed è perlopiù andato a segno e a buon fine, stoppando sul nascere l'aggressione.
Non c'è stata differenza nell'esito tra quando l'aggressore era frontale a quando è capitato leggermente laterale (simil guardia). Nel senso che nel caso di posizione frontale è venuto bene il calcio al basso ventre, meno frequentemente alle gambe (ma cmq anche lì ha stoppato subito l'azione).
Nei casi non andati a buon fine è successo di venire sbilanciati all'indietro a causa dell'irruenza dell'aggressore.