ma la miglior difesa non e' un bel attacco? nel senso che se si aspetta che l'altro ci venga addosso non ha senso considerare le tre distanze: calcio, pugno, lotta in quanto inizieremo a muoverci solo nelle ultime due
E' una catalogazione di distanze perfetta per la didattica iniziale ma poi da abbandonare in parte perchè troppo restrittiva.
Per esempio nel sikaran il contesto di possibile utilizzo dei calci girati è la distanza strettissima, spesso in ipotetiche situazioni di stallo, perchè quella in cui è meno prevedibilie e meno visto (non è per tutti e neppure per le mie capacità ma è solo un esempio concettuale).
In generale le azioni in linea bassa, come quelle a cui faceva probabilmente riferimento Cooks sono a corta distanza. Mentre si impegna la linea alta con pugni, gomiti, testate, si usa un contatto con le gambe avverse come “checking hand” per le gambe avverse o per destabilizzarle. E' una modalità base di attacco coerente con la mentalità aggressiva filippina. Un classico nel kali e nel silat è infatti pure l'interdizione della gamba avversaria col ginocchio, come se avessi l'intenzione di passare attraverso l'avversario, agendo così in linea bassa senza quasi alzare i piedi da terra. Oppure calcio avanzando sopra il malleolo per poi pestarlo (è pure una possibile interpretazione del passeggio a 45°), azione considerabile un calcio ma anche solo un normale passo. Di base per mentalità classica si risponde a una minaccia attaccando.