Non so (CUT) saluti Bo
Ho visto solamente il secondo video. Il primo lo salto, il terzo già visto in passato.
Alcune osservazioni.
Le applicazioni "tradizionali", come le chiami, dovrebbero essere finalizzate alla autodifesa
[1], dovrebbero, cioè, essere applicate in un contesto di scontro conclamato con un aggressore o potenziale aggressore
[2], in modo da risolversi rapidamente o almeno per il tempo sufficiente a levarsi dai guai. Perciò sì, l'impostazione (chiamiamola così) è fondamentalmente diversa.
Questo, però, non è (o, almeno non dovrebbe essere) un alibi alla completa incapacità di sostenere uno scontro sul ring, come si vede nel terzo video: l'assenza di ogni tipo di difesa dagli attacchi portati e l'incapacità di mettere a segno un colpo (che sia pugno o calcio) può essere giustificata dal fatto che in un contesto di autodifesa è statisticamente improbabile trovarsi davanti un thai boxer? O che la diversa preparazione/impostazione rappresenta
comunque un handicap, perché non si ha tempo e misura nei colpi? No, penso proprio di no.
Se non si conosce l'approccio "schermistico" da ring, ma
solo l'autodifesa, nei primi secondi dell'incontro avrei sperato
[3] di vedere almeno una azione decisa di contrasto e/o di contrattacco. Non dico i due/tre minuti dell'intero round, ma almeno
una azione
[4].
Il punto è tutto nel secondo video, dove le tecniche spettacolari messe in scena partono
come se chi si difende abbia la straordinaria capacità di non prendere un pugno parando o schivando e poi afferrando il braccio che tenta
[5] di colpire. Così, semplicemente.
Forse possono anche funzionare. Alcune. Magari partendo da una situazione di "proto-lotta in piedi", dove "tu afferri me, io ti afferro", ma non di certo contro un pugno o un calcio tirati
[6] da quelle distanze.
E' evidente la completa impreparazione non solo alla "competizione" sul ring, ma allo scontro in generale. Peccato.
Non c'è niente da fare, per imparare a fare qualcosa, bisogna
fare questo qualcosa.