Stessa tecnica, la mano sinistra che va a posizionarsi dietro l'arma in zona cane, che scopo ha?
Contrapporre una forza per agevolare l'azione di rotazione di canna e quindi indirettamente sul polso che ne governa la direzione utilizzando entrambe le mani piuttosto che una sola.
Per quanto tu possa ritenere specifica e a se stante l'area di studio della pistola per specificità e relazione alla complessità meccanica interna dell'arma da fuoco, per tipo di geometria di interazione trasversale, basata su conformazione dell'arto umano e senza alcuna specificità al contesto particolare, per il genere di applicazione proposta, oltre che al cane la mano sinistra potrebbe essere tranquillamente contrapposta rispetto alla destra, pure in corrispondenza del polso avversario o meglio ancora presso il pollice o la sua base.
Per agevolare il risultato esistono altresì più modalità, con dettagli diversi e intercambiabili, che con eventuale precisione tecnica, di derivazione tradizionalissima orientale (non approfondita nel Laguna come in altri sistemi) e di ben più recente conferma anatomico/scientifica occidentale, ne amplificano l'efficienza, attraverso l'azione su cosiddetti punti di pressione, in questi casi spiegabili con localizzazione di diramazioni nervose, , e credo rientri anche nei programmi basici di introduzione sull'argomento orientati alla dp, ovvero i PPCT, con target principale per operatori di sicurezza o comunque chi ha la necessità di implementare le proprie abilità di controllare persone non collaborative.
Comunque per quanto per te possa risultare aliena e poco comprensibile quale forse la forte, intrinseca e radicata relazione tecnica dei movimenti di base dell'arnis a contesti e armi diverse l'applicazione è con banalità riconducibile alla “10°” (meccanica/”principio” di) disarmo col bastone, volgarmente chiamato “piccolo cerchio”, nella codificazione della scuola seppur adattata alla diversa forma dell'oggetto/arma.
Il disarmo che va ad eseguire è funzionale al meglio solo se l'altro impugna con la mano forte (situazione in realtà probabile se ci sta minacciando perchè si aspetta qualcosa da noi)
Conclusione del disarmo: perchè cercare appositamente la leva sul dito indice nel ponte del grilletto?
Se si ha la scarsa opinione nei riguardi del praticante medio per pensare che allenare le azioni da un lato e anche simmetricamente dall'altro è di difficile intuizione, per il caso in cui l'arma è impugnata da un mancino o da un destrorso che sta usando la mano debole, penso non siano necessari voli pindarici di immaginazione e creatività individuale per eseguire altra azione allenata forse anche più spesso (per maggiore trasversalità tra un contesto e l'altro, come ho già espresso con prolissità nel post sopra, attraverso una possibile contestualizzazione e motivazione della proposta nel frangente della ripresa filmata), soprattutto quando nel sistema che si pratica non si prendono affatto per vangelo le combinazioni scolastiche.
qui l'idea per me potrebbe anche essere giusta, ma non viene utilizzata nessuna difesa di corpo.
Pure qui la difesa di corpo dovrebbe avere una grande importanza e pertanto dovrebbe essere molto più accentuata. Poi l'aggressore fa una cosa giusta in ottica di allenamento/addestramento realistico, l'altra sua mano blocca la spalla/braccio. Benissimo è uno dei casi più probabili in quella situazione, peccato però che in realtà non sta tenendo né bloccando niente. Se veramente ci fosse uno convinto a volerci tenere fermi, i movimenti per quell'uscita non sono così scontati.
Constatazioni che condivido. Prima ancora di notare e analizzare i movimenti, senza essere minimamente un esperto di prossemica o linguaggio del corpo, ma in base al mio semplice buonsenso/esperienza, come già accennato in altri termini, noto una evidente “ingessatura” generale e artificio della situazione, rimarcata da una sorta di rallenty, persino abbastanza forzato dal mio punto di vista. Mi stupisco che come assiduo utente della sezione, in cui si è spesso menzionato proprio dell'importanza della lettura delle situazioni per l'incolumità fisica propria e altrui, e della prevenzione a cui quest'aspetto si associa, nessuno abbia notato un'"anomalia", il "c'è qualcosa che non va" nell'atmosfera generale del video, prima ancora dell'analisi dei dettagli.
A parte che a me l'intero filmato sembra una messa in posa e una combinazione improvvisata a favore della camera e mi è difficile associarlo a una presunta espressione di modalità di allenamento, il punto è comunque interessante e di grande importanza generale.
Tendo decisamente a essere almeno precisino quanto te a riguardo e, come in una vecchia gag di Aldo, Giovanni e Giacomo in auto mi definirei pure “pignolo... eee bastardo” sul tema.
Ritengo importante proprio che gli attacchi debbano essere portati in modo quanto più credibile e sensato in allenamento per due motovi:
- sia per generosità verso il compagno nell'aiutarlo a crescere e soprattutto quindi per minimizzare possibili suoi illusioni
- visto che il tempo a disposizione da dedicare all'allenarsi, eventualmente anche con la tradizionale ripetizione dei movimenti per “pulirli” tecnicamente è nella stragrande maggioranza dei casi quello che è, a maggior ragione se si trattano tante aree di studio, quale nel caso obbligato della dp, trovo un ottimo e produttivo consiglio, seppur poco evoluto e moderno proveniente da gente in “pigiama” e applicato con costanza e da sempre anche negli sdc, quello di focalizzarsi sull'esecuzione delle proprie azioni quanto si attacca il compagno. Si evita così anche di “allenare” inconsciamente movimenti scorretti e inutili, quanto di prendere pessime abitudini.
Questo punto potrebbe meritare a mio parere un 3d di condivisione video a parte per corposità del materiale a disposizione online, anche se si volesse limitare a linkare filmati con esponenti a livello almeno nazionale di varie scuole, riguardo le quali per esempio non ho mai letto, visto o sentito fare accenno come in altro genere di discipline come la mia alla volontaria esclusione nelle esecuzioni da alcuni fattori, seppur dichiarati esplicitamente come indispensabili per l'eventuale applicazione reale.
In onore al già citato Cooks si potrebbe intitolare “su attacchi ridicoli potrebbero funzionare persino reazioni imbarazzanti”.
Vado a cena, quando avrò altro tempo di rispondere, continuerò...