La coerenza del contenuto oggigiorno sul mercato, alla rincorsa dell'evoluzione tecnologica, è data dal nome/brand del contenitore e dall'affidabilità che il marketing associa al brand agli occhi dei clienti.
Capisco che la mia affermazione sembra essere poco attinente ai sistemi combattivi ma è l'abitudine al mondo in cui viviamo dove compriamo un sacco di 'case' con all'interno componentistica variegata assemblata in contenitori rimarchiati.
Ciascun tipo di componente (che cambia come modello ogni mese) all'interno dei vari case è costruito da 2-3 aziende leader al mondo (che sono quelle che in realtà hanno davvero il knowhow specifico sull'argomento). Noi compriamo assemblati di componenti fatti da terzi con il marchio di un brand a cui siamo fidelizzati e a cui ci affidiamo per la 'coerenza di contenuto' senza neppure verificare se i singoli componenti corrispondano davvero tutti alla 'prima qualità' che abbiamo pagato.
Vale per gli schermi, che siano di pc, notebook, telefono o tablet che sia, su cui io da un lato sto scrivendo e tu leggi questa mia risposta, prodotti tutti da un paio di aziende che non corrispondono neppure al marchio sul dispositivo.
Agli israeliani riconosco (e sinceramente mi complimento pure) il merito di aver splendidamente applicato questa strategia in campo marziale con successo.
Se confronto un filmato d'epoca di Imi a 4-5 nomi noti e indiscussi del panorama odieno, per identificare la coerenza di contenuto dei repertori, a parte la cittadinanza sui passaporti dei capiscuola e forse il timbro Wingate, dovrei fare voli pindarici di logica e parolai.
Per la coerenza di contenuto, i vari Aizik, Abolnik, Nardia, Rueppel, Noah, etc. sono responsabili ciascuno del proprio personale contenitore e del proprio assemblaggio. Il trovare un filo conduttore tecnico in comune tra loro è utile principalmente a giustificare un brand comune, le lettere km, per la loro scuola.
Nardia è appunto l'eccezione che conferma la regola per uniformità all'uso dell'etichetta krav maga, ma è fuori dal mio modo di ragionare parlare di israeliani ed escludere l'esponente che ai miei occhi si distingue più in positivo per esposizione/competenza tecnica e anche apertura mentale e rispetto nel confronto pubblico con altre discipline di origine non israeliana.