Ma in generale come diceva lucal e' una cosa molto normale nella scherma occidentale, ho preferito un esempio "orientale" perche' "qui da noi" e' assodato che la scherma e il pugilato non abbiano la stessa origine.[1]
Assodato...?
Se anche in questo caso vuoi intendere percussioni a mani nude (pugilato) da usare in ambito bellico concordo con te.
Se invece vuoi dire che il pugilato, nei secola secolorum, non abbia mostrato relazione tecnica e culturale con la scherma, sia essa militare o civile, sono in totale disaccordo.
Fammi sapere se è il caso di mettere su un piccolissimo pippino di aggiornamento...
Dico che non e' derivato dalla prima, ma ovviamente e' collegato,correlato e derivato dalla stessa forma di pensiero
Io invece credo che derivi eccome
.
Senza tare a scomodare l'antichità classica, prendiamo a esempio solo il periodo che va dal medioevo a oggi.
Nella Repubblica di Siena, dov'era in uso l'Elmora, uno scontro fra gruppi di cittadini armati di scudi e bastoni a scopo di addestramento per la milizia civica (servizio da scolgere con spade vere al posto dei bastoni, ovvio
), si passò per questioni di sicurezza al più "ludico-sportivo" gioco delle Pugna, che serviva sempre a temprare lo spirito e le tattiche dei coscritti cittadini, ma aveva sostituito appunto i pugni alle armi, sia difensive che offensive.
A Venezia, qualche secolo dopo, si fece una simile mutazione, vietando di usare scudi e bastoni appuntiti in quelle che venivano chiamate Guerre dei Ponti, e passando alla regola che le fazioni cittadine o loro campioni si affrontassero in cruente scazzottate.
Il metodo in genere era quello di usare la mano avanzata in guisa di scudo e quella arretrata come strumento d'attacco.
Nell'Inghilterra del XVII secolo era in voga scommettere su combattimenti col bastone lungo, il quarter-staff, ma ad essi ben presto si affiancarono anche gli scontri a pugni nudi.
Sia il bastone, considerato eccellente arma da difesa, che la boxe venivano praticati nelle sale d'armi e insegnati dai maestri di scherma ai figli della nobiltà e della nascente borghesia.
James Figg, che all'inizio del '700 si autoproclamò primo campione mondiale di pugilato, era, come la maggior parte di quelli che frequentavano i vari club britannici, sia pugile che schermidore.
Viene menzionata una sua sfida in cui affrontò prima il suo avversario in un combattimento al primo sangue con la spada, appena terminato il quale si continuò con un canonico match di boxe.
Il pugilato di allora credo dovesse risentire ancora molto del concetto di mano avanzata = difesa e mano arretrata = offesa, forse proprio perché in Inghilterra si era rimasti piuttosto legati a una scherma fatta con spada e boccoliere (piccolo scudo) e mal si digeriva la raffinata scherma di punta con arma singola (o al massimo ancora affiancata da pugnale) che invece era ormai prediletta dai maestri d'armi dell'area mediterranea.
Sarà magari una coincidenza, ma colui che viene indicato come il padre della boxe moderna (uso offensivo della mano avanzata, guardia alta e protettiva, footwork agile ed elusivo) fu un tale Daniel Mendoza, ebreo di origini spagnole, che nei ring londinesi seppe sbaragliare avversari grossi il doppio di lui.
In questo caso il metodo pugilistico si potrebbe già correlare alla più moderna scherma con arma di tipo "rapier", particolarmente in uso nel sud Europa, e che all'epoca di Mendoza aveva ormai preso piede anche oltremanica.
Invece non è sicuramente un caso se ancora oggi durante un match si menzionano i "secondi" e si parla di "scherma" pugilistica, retaggio di quello che fino a qualche decennio fa è stato, qui in Occidente, il duello codificato con armi bianche.
Mad, lo so che queste qua son pillole ma penso che bastino per dire che 2 + 2 = 4