Riprendiamo il discorso. Sul titolo ci sarebbe da discorrere a lungo: non è tempo ne sede adatta per fare filosofia, per il momento sorvoliamo.
Riguardo al contenuto, prendiamo il brano:
"
(…) le molecole della medesima sostanza non sono tutte uguali: condizionate dalla propria struttura chimica e dal “contesto” fisiologico che le circondano infatti possono avere, a parità di sintesi metabolica, comportamenti biologici molto diversi.
Prendiamo ad esempio la vitamina C: a seconda che si tratti di un prodotto di sintesi o che sia “estratta” metabolicamente da un frutto, le sue capacità di assimilazione ed impiego fisiologico sono notevolmente differenti; questo perché la versione “naturale” dei micro nutrienti contenuti generalmente nella frutta, se assunti “insieme” al frutto che le contiene, sono estremamente migliori di quanto non lo siano se estratti ed “inseriti” in una compressa con l’ausilio di numerosi addensanti."
Proviamo a vedere quello che non va.
La "Vitamina C" è un
enantiomero dell'acido ascorbico, che può presentarsi in quattro forme diverse: a parità di formula chimica "bruta", solo una specifica conformazione può essere chiamata "Vitamina C" (nello specifico è l'acido L-ascorbico).
Quindi possiamo dire che il primo periodo del brano sopra riportato sia sostanzialmente corretto.
La frase seguente (
"Prendiamo ad esempio la vitamina C: a seconda che si tratti di un prodotto di sintesi o che sia “estratta” metabolicamente da un frutto, le sue capacità di assimilazione ed impiego fisiologico sono notevolmente differenti"), invece, presenta qualche problema: se stiamo parlando di "Vitamina C", che sia di sintesi o sia "estratta" da un frutto non cambia assolutamente la "capacità di assimilazione ed impiego fisiologico".
Se avesse scritto "Acido ascorbico", senza specificare quale enantiomero, forse poteva
sembrare scritto meglio; ma in ogni caso non è il "metodo" di produzione ("naturale" o "di sintesi") ad influenzare la "capacità di assimilazione ed impiego fisiologico", bensì la struttura della molecola in questione. Forse un pessimo processo produttivo può dare come risultato una percentuale di enantiomeri con una struttura "sbagliata": ma il protocollo è stato realizzato diversi anni fa ed è piuttosto affidabile (al netto della capacità e onestà degli operatori, che daremo per scontata).
Qualcuno sostiene che la "Vitamina C" non sia una molecola singola, ma sia piuttosto un complesso di micronutrienti abbastanza numerosi e variegati. Forse è a questo che fa riferimento quando scrive "
questo perché la versione “naturale” dei micro nutrienti contenuti generalmente nella frutta, se assunti “insieme” al frutto che le contiene, sono estremamente migliori di quanto non lo siano se estratti ed “inseriti” in una compressa con l’ausilio di numerosi addensanti.". Ma non è molto chiaro: se così fosse bastavano poche righe per renderlo esplicito, anche considerando che tale posizione non è affatto universalmente accettata (le "solite" diatribe sulla nomenclatura e classificazione tipiche del mondo accademico...). Ma anche in questo caso, il fatto che sia di sintesi non ne cambia la "reattività" molecolare e fisiologica. Manca (potrebbe mancare) l'associazione con altri micronutrienti? Ma riguardo questo stanno ancora "litigando"...
Forse intende che nelle preparazioni di sintesi possono essere presenti anche gli altri enantiomeri dell'acido ascorbico non-Vitamina C, quindi non "reattivi"? In questo caso non è il processo di sintesi "in se" a dare un prodotto parzialmente inefficace, quanto piuttosto, ancora, è un
pessimo processo produttivo, che non si preoccupa di effettuare una corretta titolazione del preparato ed eventualmente di correggere il ciclo di sintesi.
Ecco, quello che voglio dire è che se avesse speso un po' di tempo per scrivere qualche riga in più, forse avremmo capito meglio quello che
effettivamente voleva dire e magari Happosai non si sarebbe arrabbiato.