Si si capisco il tuo discorso Diego ma tu dai per scontato che tutti i praticanti "esperti" usino la logica.
Beh, mi aspetterei che un po' di razionalità sia usata da tutte le persone 'maggiorenni e vaccinate' ovvero dal target di chi frequenta corsi per adulti (per i quali l'accesso a minorenni infatti si dovrebbe valutare caso per caso con i genitori in base alla maturità individuale). Ammetto giusto qualche idea falsata e confusionaria inizialmente appunto per i neofiti.
Essendo un seminario open, sai chi tutto ti può arrivare?
Ci sono decine e decine di praticanti che si ritengono esperti ma sono convinti che la sequenza standard del loro corso sia invincibile, quelli che pensano di combattere con il chi sao o quelli che parlano solo di occhi palle gola.
Pensa se un elemento poco sveglio non sentisse quella precisazione. Te lo immagini poi dopo?
"No maestro il silat è una cagata e loro tutti convinti, facevano un sacco di roba che non funzionerebbe mai. Mica come noi che colpiamo solo palle e occhi!"
All'insegnante di am/sdc/dp non attribuisco nessuna funzione di 'maestro di vita' né la missione di 'evangelizzazione', quindi nel caso del tuo esempio per il relatore del seminario comprendo che se ne possa bellamente fregare se qualche partecipante all'evento torni da dove è venuto ad annegare nel suo bicchier d'acqua.
I sistemi combattivi non sono mai stati e non sono neppure oggi per tutti, nonostante si siano ingentiliti i requisiti allargandosi alla possibilità di praticare per scopo ludico e d'intrattenimento.
Sul discorso di specificare o meno, diciamo che, considerando che mi tocca spiegare sistematicamente da aaanni che i praticanti di discipline israeliane non hanno un attacco di priapismo nel caso in cui, finalmente, qualcuno li aggredisca col coltello, forse è meglio mettere le mani avanti anche a prova di idioti.
Come sopra, se uno si vuol votare alla rassicurante illusione che in caso di aggressore armato sia sempre contemplata e possibile la fuga, per me sono proprio caxxi suoi!
Pensa che due giorni due prima degli eventi di Parigi "altrove" ho letto che viviamo in un'epoca sicura come poche... :'(
Dal mio punto di vista per il momento, anche dopo una settimana da Parigi e con pure Bruxelles ancora blindata, viviamo in un'epoca sicura come poche.
E dico ciò nonostante negli stessi giorni degli avvenimenti parigini sia stata ammazzata a coltellate una donna a 20 minuti da casa mia e che dal prossimo anno potrei rientrare in categoria lavorativa a rischio di subire reati a proprio danno, con ciò che potrebbe comportare pure in costi di sistemi d'allarme, assicurazioni private da pagare a propria tutela, eventuale valutazione per il porto d'armi per dp (nel mio caso specifico sarebbe una considerazione del tutto prematura sotto diversi punti di vista, a partire dal percorso personale da affrontare prima ancora di quello burocratico).