Mi perdonate se dico che sono delle ovvietà?
Hai ragione.
In altro periodo non avrei sicuramente riportato quell'intervento, né tanto meno aperto la discussione. Negli ultimi mesi nel dubbio ho iniziato a comunicare e specificare pure quelle che per me sono ovvietà marziali ossia cercando di smettere di dare per scontato che quello che a me appare ovvio lo sia anche per gli altri.
Se in passato non mi avessero detto o mostrato quelle che al mio comunicatore erano idee ovvie e risapute probabilmente a molti concetti da solo non sarei arrivato da solo.
Qualche anno fa per esempio ingenuamente pensavo che dopo una bastonata “piena” in testa e senza protezioni nella realtà uno scontro si sarebbe concluso nell'immediato. Di conseguenza vedevo inutili e quindi per "fare coreografia" i colpi successivi e la prosecuzione nelle sequenze didattiche.
Ho continuato a pensarlo fino a quando un insegnante in una chiacchierata mi ha detto di non darlo troppo per scontato in base all'esperienza vissuta dal suo maestro arnisador nei classici death matches filippini, ossia casi di botte da ko ma in cui lo spegnimento ha avuto un “ritardo”. Parliamo magari di un “ritardo” di mezzo secondo che però equivale al tempo in cui ipoteticamente l'arnisador colpito mi rifila magari due “fucilate” col bastone che gradirei evitare. Eppure in quel periodo pare considerassero Nelle filippine il rattan, che io patisco anche negli impatti “accidentali”, troppo morbido e flessibile per duellare preferendo altro materiale.
Io probabilmente sono diversamente sveglio rispetto alla norma ma anche ad alcune modalità di cattiverie onestamente non ero arrivato da solo prima che me le mostrassero o di leggerle tra le righe, nonostante siano applicazioni di idee banali e dalla semplicità disarmante.