Ho chiesto ad un amico psicologo cognitivo, membro CICAP e dell'accademia di Mentalismo..
Ebbene anche per lui è la summa di tutto ciò che abbiamo detto:
1- tentare di azzeccare il momento nella riflessologia del corpo; a questo punto fintare un colpo in modo da indurre il cervello del compagno ad adattarsi al possibile attacco per schivarlo, quindi cercare nuovamente di fintare un attacco laddove il punto di equilibrio risulta più debole e via via anticipare sempre più le mosse del corpo del compagno fino a farlo cadere a terra;
2 - suggestione ed autoconvinzione che "quello accade per davvero";
3 - leggera ipnosi;
4 - probabile percezione inconscia del campo elettromagnetico e conseguente modifica dello stesso.
L'obiettivo, quando praticavo, era appunto comprendere vettori e forze applicati e da applicare al corpo a seconda delle varie situazioni. Diciamo quindi che è uno studio strettamente fisico-scientifico.
Molto "sensato" direi!
Aggiungo: i movimenti "fintati" sono tali che, se andassero veramente a segno, produrrebbero una "rottura della struttura" che nel systema si allena regolarmente fin dall'inizio (ovviamente con contatto
)
Penso quindi che se un praticante di systema, che sa bene quale sarebbe l'effetto del colpo se arrivasse, possa tendere a "subirne" l'effetto anche se il colpo non arriva a segno. Una sorta di "riflesso condizionato" dovuto all'aver subito quel tipo di colpi/spinte/sbilanciamenti per tante volte "sul serio". Idem per fermare un movimento d'attacco. Se mentre attacco vedo che mi arriva un colpo al viso, interrompo l'attacco per difendermi (se valuto che possa arrivare a segno prima di me), ma , se questo era "solo" una finta, mi troverò sbilanciato, senza aver colpito e alla mercè dell'altro (e senza contatto). Ovvio che questo, per funzionare, necessità che chi fa le "finte" sia molto molto convincente e determinato.
Sul perché abbiano inserito pratiche mistiche-religioso-esoteriche in ambito marziale non lo so con precisione, anche se molte pratiche di AMT contengono studi di tale natura oltre allo studio più marziale.
Probabilmente avendo attinto da arti autoctone e mischiandosi con quelle più orientali hanno assorbito qualcosa.
Probabile.
Molti russi comunque parlano di no contact chiamandolo riflessologia. Questo lascia presupporre che magari qualcosa del discorso precedente è corretto.
Durante le guerre hanno fatto numerosi studi sull'essere umano (come hanno fatto anche tedeschi ed americani), quindi è probabilmente più scientifico di come vorrebbero dipingerlo.
Ripeto, secondo me non fanno una gran cosa a "venderlo" come combattimento, come del resto fanno anche coloro che praticano altre arti marziali con finalità interne.
Daccordissimo. L'ho detto più volte anche ad altri miei "colleghi". IMHO mandare in giro tutti questi video di "no contact" ci fa sembrare dei rincoglioniti creduloni e, inoltre, attira verso il systema gente con mentalità non proprio adatte....