Ho letto console e ho pensato a quale console ti riferissi se quella DOS, quella di WebSphere, di Unix, di qualche Application Server particolare o di qualche ambiente di sviluppo. Oppure qualche console che non ho mai sentito nominare.
Poi leggo Commodore 64. E fin qui tutto bene. Anzi molto bene,
ma poi leggo PS e ho capito che qui si sta mischiando il sacro col profano...
Nonostante abbia perso il conto dei giorni dove mi sparo 12/14 ore di lavoro per scrivere codice, analisi funzionali e risolvere problemi tipo wolf di pulp fiction vorrei darti la mia opinione.
Ho avuto il C64 più o meno all'età di 8 anni quindi diciamo un bel 29 anni fa. In quegli anni con il C64 si facevano le buste paghe, gli estratti conto, il magazzino anche di medie aziende utilizzando una memoria più o meno stimabile in un sedicesimo di MegaByte. Più o meno un terzo della memoria contenuta nelle attuali sim dei cellulari.
In quegli anni in edicola era possibile trovare componenti elettrici ed elettronici da assemblare per poi interfacciare col C64.
Indimenticabili i kit per l'elettrocardiogramma, la pistola laser, il cicalino per il morse e altre decine di strumenti.
Ricordo mio padre che 1 volta a settimana arrivava con una rivista di 20 pagine della jackson per programmare il C64 con il Basic.
C'era la rivista e la cassetta allegata. Le audiocassette. Dopo aver seguito la spiegazione e aver provato a fare quello che c'era scritto nella rivista come ultimo programma c'era un gioco.
Ora, mio padre non mi forzò mai a leggere queste riviste né tanto meno io sceglievo di stare davanti al C64 se potevo scendere in cortile a giocare e alla fine sarò arrivato ad avere penso qualche decina di migliaia di giochi. Perché poi c'è una fase in cui il problema non è giocare, ma avere più giochi possibile.
Ma ogni tanto prendevo comuque queste riviste e cercavo di capirci qualcosa e prova oggi e prova domani la prima volta che ho fatto rimbalzare una pallina per lo schermo grazie al programma che avevo sviluppato con le mie mani, ma quanto ho goduto?
Ma lo sapete meglio di me quanto si gode quando si fa una cosa con le proprie mani
Quel giorno per me è stato come una rivelazione perché avevo preso coscienza che dipendeva da me quello che il computer poteva fare. Da quel momento non ero più solo un elemento passivo nel rapporto con la macchina, ma ero l'elemento creativo.
Ero quello fra i due, cioè fra me e la macchina, intelligente.
Tanto più che è sbagliato pensare che "a questa età i bambini devono divertirsi" perché se c'è una cosa che i bambini adorano è l'avventura e scoprire le cose. Mettere insieme i pezzi.
E molto più difficile (ma comunque possibilissimo) per un adulto imparare a scrivere programmi non avendolo mai fatto che per un bambino imparare a farlo relativamente in fretta. Così come imparano in fretta a usare i telefonini.
Ma è meglio ancora se sapessero anche come si costruiscono, progettano e realizzano.
Poi magari, all'inizio, faranno 4 cose come fare palline virtuali o creare colori o suoni su un display, ma la cosa importante è cosa gli rimarrà dentro di quelle 4 cose cha hanno fatto e che riprenderanno magari in mano a 20 anni.
Non so quanti anni abbiano i tuoi bambini, ma ho visto bambini di 4 anni accendere PC, usare il mouse e premere i tasti per avviare un gioco dopo averlo visto fare 2 volte e senza sapere che c'era scritto sopra i pulsanti.
Questo è per me il tipo di rapporto che i bambini devono avere con la macchina: strumento ludico, ma anche di studio. Strumento di lavoro, ma anche creativo.
Tutto questo, ormai avrai capito cosa ti consiglio di comprare, un PC permette di farlo. Inoltre è uno strumento utile a tutta la famiglia ed è scalabile cioé ne puoi ampliare le potenzialità e le prestazioni cambiando o aggiungendo componenti.
La PS prendila per te. Tu si che devi divertirti.
Detto questo altra cosa, ma qui sono sicuro che ne sai più di me, qualunque sia l'acquisto rimane scontato che in questa fase della crescita l'attività fisica deve occupare la maggior parte del tempo o gran parte del tempo libero se dovessero già andare a scuola.