a no,quà si stà cercando di banalizzare qualcosa che di banale non è.
Che io abbia mollato gli stili interni per la lotta è ormai cosa nota,ma fare confusione sulle meccaniche di funzionamento del corpo in oriente ed occidente,è peccato di superficialità.
Ragazzi,la postura del lottatore non è quella del praticante di taiji o di Y quan(discipline che comunque danno diverso significato anche tra loro al concetto di "esplosione di forza").
L'ho già detto molte volte:la concezione cinese del corpo nelle AM tradizionali è estremamente complessa,ed ogni punto,ogni giunto di movimento ha un suo come e perchè.
Questa complessità è alla base di due cose:
1-del perchè sia così difficile trasmettere l'essenza di uno stile tradizionale completo(e quindi delle conseguenti degenerazioni moderne,che potete ammirare sul tubo)
2-del perchè,dopo aver investigato per anni con maestri cinesi ed essermi recato in Cina due volte,ho mollato per tornare alla lotta che in definitiva mi da di più(in termini di gratificazione/divertimento/possibilità di studio).
Però non sputo ne banalizzo su ciò che ho visto.
Le azioni del corpo negli stili cinesi(non dico interni,perchè in tutti gli stili cinesi c'è una componente interna)richiedono direzioni precise,gradi di tensione,ritmi di rilassamento,lavoro mentale,atti a produrre determinate reazioni del corpo.
Più è approfondito ed automatico questo iter,più si ottengono risultati.
Altrimenti ciccia.
Se lavorate sulla colonna,si devono per forza attuare e realizzare praticamente fasi progressive:dapprima si lavora sulla distensione della colonna:i notissimi concetti di nuca verso il cielo e sacro che affonda in terra,su colonna in verticale.A ciò progressivamente si aggiungono l'apertura del ming men(zona lombare)svuotamento del torace,e gradualmente,movimento che parte dal sacro,attivazione delle vertebre,ruolo della volontà tramite le cervicali,etc(con varianti nei dettagli dati dai vari stili).
E,scusatemi la franchezza,ma da praticante appassionato di lotta,no,la postura della colonna e schiena nella lotta non centra nulla con quella degli stili cinesi.Punto.
Non stò parlando di meglio peggio.Sottolineo:due cose diverse.
Come diversa è la forza che si ottiene.
Meglio?peggio?
No,e ancora mi ripeto,no.
Diverso.
Aggiungo.
Mi sono fermato alla colonna.
Per tutto il corpo il discorso è quello.
E per questo i risultati sono differenti;sia nel confronto fra stili occidentali/cinesi,ma anche all'interno degli stili cinesi.
Ricordo i pugni ricevuti negli scambi in gioventù con gli istruttori quando provai il pugilato,ed anni dopo gli sganassoni nella scuola di Tokitsu.
Ho provato sensazioni molto diverse da quando venni colpito dal cortissimo,penetrante Beng quan del maestro Wu Dong(hsing Y),o dal devastante Fa Li di Guo Gui Zhi che mi fece quasi capovolgere quando mi mostro il "mettere ferro nella tecnica",giusto per dire due nomi ai quali sono particolarmente legato.
Consiglio se cercate qualcosa di vero,cercatelo in prima persona,non sul tubo che NON può soddisfare certe vostre perplessità.