penso anche io che ti sei espresso un po' male, perdonami ma trovo questa frase:" Ma non solo imparerà che bisogna rendere, ma che se si impegna può farcela a migliorare. Insultami quanto vuoi, ma io rimango in piedi perché mi hanno insegnato ad andare oltre, ad andare avanti. Adesso si che devono chiamarmi signore o signora." abbastanza demenziale, nel senso ma chi azzo sei per trattare dei ragazzini/e in questo modo?
sul forum interagiamo e ci facciamo delle idee solo per quello che scriviamo per cui e' importante sforzarsi un po' se non si vuole essere fraintesi.
La frase è stato un mio modo, non di tran, per riassumere concettualmente quale tipo di atteggiamento mentale che mi aspetto debba portare questo modo di approcciarsi in rapporto alla crescita dell'individuo indipendentemente dalla praticata in palestra.
Il termine "insulto" nel contesto della palestra chiaramente è eccessivo. Soprattutto nei confronti dei ragazzini anche se poi ci sono adulti che ogni tanto, come sveglia, magari se lo meriterebbero anche in palestra.
Il punto è che se mi insultano in strada non esco dalla macchina e gli pianto il crick in testa. Magari rispondo e basta. Magari non mi abbasso neanche e lascio correre.
Purtroppo nella vita, ma sono sicuro che lo sai perfettamente visto che probabilmente siamo quasi coetanei, spesso ci troveremo davanti persone che magari non ci insulteranno anzi ci faranno i complimenti per poi metterlo in quel posto appena possibile. Sono OT, ma pensiamo alle vittime (a volte solo a livello psicologico a volte fisico) che ha fatto il "mobbing". Purtroppo la vita non è equa. La vita richiede in qualche modo sempre una prestazione. Un campione di boxe è campione perché rende più di tutti gli altri. Da un certo punto di vista è chiaramente una condizione "deprimente" perché significa essere "scartati" se non si è vincenti in un mondo concorrenziale. Ma prima ancora dell'uomo il mondo era già concorrenziale.
Queste sono mie considerazioni, diciamo di ampio respiro, rispetto al tema specifico del topic naturalmente e a ciò che pensa Tran.
Qui stiamo parlando di soprannomi dati per stimolare e ripeto per far tendere l'allievo al miglioramento.
Un pò come i gradi sulla cintura, come il diploma, come la laurea. Certo, alla fine è un pezzo di carta però per chi ha pianto sui libri, per chi invece di uscire con gli amici si è fatto venire la cervicale per studiare quel pezzo di carta ha un valore simbolico che va oltre il valore di fatto. E' una soddisfazione. E' poter dire "ce l'ho fatta". O raggiunto un obiettivo.
Chiaramente che la sto facendo più pesante di quanto sia rispetto al contesto palestra e soprannomi dati ai ragazzini.
Sono d'accordo con te che chi azz sei per insultarmi. Però a volte capita è allora è meglio essere insultati e fottersene che ammazzarsi (con tutti i se e i ma dei singoli casi). Qua però siamo ben oltre il senso che volevo dare al mio post precedente.
La sintesi potrebbe essere "Le ferite, se correttamente affrontate, aiutano a crescere"