Per un po' di tempo ho lavorato per una azienda tedesca che produce filtri (anche) per la filtrazione dell'acqua.
I punti da tenere da conto sono:
- il tipo di filtrazione: se i filtri utilizzano la filtrazione c.d. "tangenziale" (in inglese "cross-flow filtration"), sono più effcienti; se il filtro è tubulare e in resina epossidica (o simile) la porosità può essere davvero piccola (circa 0,2 micron);
- se è presente un impianto "condominiale" di pre-filtrazione, il filtro all'uscita in casa dura di più (circa 6 mesi la durata della efficienza ottimale del sistema di filtrazione con; 3-4 mesi senza);
- la combinazione di filtri: la configurazione ideale dovrebbe essere a) un pre-filtro da circa 15-20 micron, b) un filtro a carbone attivo, c) un filtro da 5-2 micron, d) ultrafiltro da 0,5-0,2 micron; se presente un sistema filtrante condominiale, gli elementi in casa possono essere ridotti a due;
- il costo: non sono propriamente economici, ma se si consuma regolarmente acqua imbottigliata, una famiglia di 4 persone ammortizza il costo dell'impianto e dei ricambi dei filtri in 4-5 anni (a seconda delle tariffe dell'acqua potabile);
- non hanno praticamente effetto sui metalli e sui trialometani (a parte che in Puglia, non ho notizia di presenza di trialometani nell'acqua potabile del resto di Italia), ma la maggior parte degli "inquinanti" vengono trattenuti, con l'ultrafiltrazione vengono eliminati anche una buona percentuale di batteri (per esempio la legionella);
- se mi vengono in mente altri, li aggiungo più in là...
Se vivessi in una casa di mia proprietà lo farei senz'altro e non soltanto per l'acqua da bere.