Non ho letto tutto, ma ti faccio subito la mia sintesi.
Mi sono morti una zia e un cugino a causa del peso perché da bravi meridionali ingrassare a dismisura era segno di buona salute e che si stava bene economicamente.
Ora, poteva anche starci che tu stessi esagerando, ma ho capito invece che la cosa è seria da questo:
C'e' qui mezzo sacchetto di patatine fritte che mi fissa e mi provoca.
Per ora resisto
Sei l'ennesimo ciccione che mi racconta che vede dolci sul tavolo che li provocano, ma loro resistono. Piatti di pasta che li stuzzicano, ma non li avranno...E intanto ingrassano.
Parlate col cibo e il cibo vi parla. E guarda che la frase sopra non è solo un modo di dire. Io so che è così. So anche quanto è difficile, quanto è dura.
Io mi metto a tavola e mangio piatti di trippa con fagioli per 1, 2, 3 e 4 giorni di fila. Mi fanno impazzire. Da giovane mi facevano schifo adesso vado pazzo.
Non ho mai messo su ciccia. Neanche le maniglie dell'amore. Mai.
Lo sai perché? Perché la differenza fra me e un ciccione è che quando io mi metto a tavola non vedo l'ora di alzarmi mentre un ciccione non vede l'ora di sedersi.
E allora il problema è che si è ciccioni anche nei pensieri, nel rapporto con se stessi e con gli altri. Con l'ambiente.
Ora, tu dirai come faccio a parlare io se non sono mai stato obeso. Hai ragione. Solo un ciccione può capire davvero un altro ciccione.
Però conosco la "modalità", l'approccio, le caratteristiche tipiche che fanno del cibo non più solo una questione sociale, cioè mangio solo quando sono con gli altri, ma ne fanno una questione personale. Mangio da solo e tanto.
Ora, delle 100 cose di cui morirò non ci sarà l'obesità.
Il mio consiglio di affidarti a qualcuno che possa darti una mano anche psicologicamente a vivere il cibo in modo diverso.
Non devi parlare col cibo, non devi lottare col cibo. Se lotti con chi manco ti sta cagando di striscio hai perso in partenza.
Devi trovare un equilibrio diverso.