provo a ripartire da qui perchè ammetto di essermi un po' perso, nel proseguire del discorso.
uno che fa solo chisao e pensa di potersela cavare nella muaithai e’ poco diverso da uno che fa solo muaithai e pensa di cavarsela nelle mma, come uno delle mma nello streetfighting
Su questo sono parzialmente d'accordo.
Dalla progressione che fai chi-sao->muai thai->mma->streetfighting sembra che il ragionamento sia che meno regole ci sono più si vada verso la bravura.
Verò è che la regolamentazione di fatto definisce le strategie, per esempio la guardia pugilistica è diversa da quella mma che di solito risulta può influenzata dalla guardia lottataoria (stanti le preferenze e le caratteristiche dei singoli atleti).
Sapere di avere certi limiti permette di "tralasciare" certe possibilità, ecc.
Ma più in generale il discorso si sposta sull'annosa questione "meglio la specializzazione o la completezza"?
A mio parere quindi la bravura e la capacità personale poi diventano determinanti per imporre all'avversario il proprio terreno se sono uno "specializzato" o nell'evitare il suo preferito se io sono il generico e lo specializzato è lui.
Poi dici questo:
non parlo di contatto pieno, parlo di mentalita’
e tutto il mio ragionamento crolla...
E sono d'accordo anche qui, ma a mio modo di vedere vale per il solo ultimo passaggio del tuo elenco.
Gli incontri regolamentati per quanto duri sono comunque degli scontri "ritualizzati", lo streetfighting comunemente inteso invece no.
E questo non lo penso solo io, ma mi è stato detto pari pari da miei conoscenti che, per tornare ad uno dei primi post, dei combattimenti dog-brother style li hanno sostenuti e ci si sono preparati per anni.
L'obbiettivo, la mentalità, la "cattiveria" e la mancanza di scrupoli necessaria sono diversi nelle due situazioni.
cambiare una regola significa stravolgere la situazione, vale per tutti gli sport, e per tutti gli sport intendo tutti
pensare che conti solo l’abilita’ e’ buonismo, pensare che le regole sono relative non e’ solo semplicistico, che sia una gran sparata e’ un eufemismo
Qui però torniamo a parlare di sport.
E per tornare alla prima parte della tua catena, chi sao->muai thai->mma, data la mia assunzione precedente, nessuno di questi da la mentalità dello streetfighting.
Ma ciò non significa che allora sia tutto uguale.
Se li consideriamo "non reali", delle "simulazioni"
[1] ci sono comunque diversi gradi di avvicinamento a tale realtà.
E qui, a mio modo di vedere, il contatto pieno può essere un ottimo strumento.
Per citare un altro post di Spartan, ogni attività portata ad un certo livello richiede un salto di qualità da parte del praticante.
Salto inteso come il confrontarsi con i propri limiti e lavoro per superarli e spostare l'altezza dell'asticella.
Tutte.
Ed in quelle a contatto pieno tale necessità diventa ancora più pressante.
Una cosa è non farlo e poi perdere il campionato di scacchi, altro è non farlo e poi salire sul ring7quadrato/materassina dove presentarsi non al 100% significa non solo fare una figuraccia, ma anche dolore e possibili danni.
E la paura di talie dolore e possibili danni hanno anche una ovvia ripercussione sulla paura e tutto l'aspetto psicologico/emozionale della preparazione.
Questo per dire che, fatte le debite differenziazioni, certe discipline per loro natura portano ad un cambio di mentalità che può essere spendibile anche in un contesto "streetfighting".
Certa mentalità non si può insegnare, ma ci sono metodologie che possono almeno svilupparla per avvicinarcisi massimo possibile.
IMHO, ovviamente.