tutto quello che scrivi è vero, sensato, condivisibile, e non sarò certo io a provare a contestarlo. cionondimeno nel tuo discorso c'è una bella falla. faccio un passo indietro per spiegarmi:
questo è sacrosanto, ma per valutare quanto è determinante una buona tecnica rispetto all'attitudine alla rissaccia, è necessario effettuare un confronto in cui la presenza o meno di tecnica sia l'unico squilibrio tra i due. e in questo caso darai ragione a me
se invece prendi come esempio un caso in cui uno dei due pesa 55kg e l'altro 120kg, o un caso in cui uno dei due viene attaccato alle spalle con una bottigliata in testa, è facile che l'esito sia diverso, ma non puoi usare questo episodio per sminuire la rilevanza della tecnica, perché in questo caso la presenza o assenza di una impostazione tecnica è stata assolutamente ininfluente!
No.
Ancora no.
La questione è che per quel che riguarda la realtà,siamo ancora condizionati a pensare che la tecnica è il fattore determinante in uno scontro.
Mentre non è così.
Ecco perchè ad intervalli riporto l'esempio degli insegnamenti dei vecchi guerrieri.
La tecnica era una parte,ripeto,una parte(e neanche poi così importante)dell'educazione del guerriero.
La mente,in senso generale,è la vera arma.
E quì il discorso si fa così ampio che NEMMENO mi ci butto,perchè bisognerebbe parlare di motivazione,di distacco,disponibilità a morire,determinazione.....ma anche di qualità come:valutazione delle situazioni e degli avversari,strategia,abitudini ed attitudini di comportamento,capacità di "fingere"(si diceva teatro).Ed altro ancora.
In confronto a tutto ciò la tecnica è niente.
Ripeto:niente.
Con l'eccezione di un tranquillo contesto di palestra dove,uno ad uno,di pari peso,si prova cosa è efficace in un ambito regolamentato e limitato.
Capirai che efficacia,rapportato al mondo fuori.....
E ricorderei un ultima cosa:nonostante io sostenga la validità degli antichi insegnamenti,bisogna pure ricordare ciò che ben si sapeva un tempo:il guerriero si allenava per poter dare il meglio di se.Ma garanzie di sopravvivere,non ne aveva.Le certezze le vogliamo noi,oggi,che viviamo in un periodo tranquillo,figli di una generazione che -aveva- un lavoro sicuro,cibo,assistenza sanitari,assicurazioni,prospettive di pensione.
Un tempo invece ci si preparava ad AUMENTARE le chance di sopravvivere allo scontro.é implicito che quindi,anche guerrieri superbamente addestrati,guardacaso morivano.
Capitava.
Si moriva per mano di contadini in rivolta armati di zappa che ti soverchiavano numericamente,o per una lancia che ti si ficcava nella schiena durante un duello nella ressa,o per una freccia vagante sul campo di battaglia durante una carica....o per.....o per.......
.....pensa te;tanti anni di preparazione a" tutto",e magari morivi lo stesso......che nervi!che spreco!
eppure.....così era,ed a ben vedere così è pure oggi.
La mente è importante.Il resto è solo contorno.
Un contorno cui oggi possiamo dedicare attenzione(e bada,beati noi che possiamo farlo;io non invidio ne idealizzo quegli"eroici tempi"in realtà tanto disperati).