Nella descrizione dell'articolo veniva specificato che, il particolare bastone, era dello stesso tipo utilizzato un tempo nei "Death Matches del sud-est asiatico". Ho già sentito sporadicamente parlare di questi particolari confronti ma su internet non sono riuscito a rimediare praticamente nulla. Qualcuno di voi ha qualche informazione più specifica a proposito? Come sono nate, come si svolgevano, che genere di marzialisti vi partecipava, se c'era un regolamento, ecc..o se avete direttamente dei link con delle informazioni a proposito.
Informazioni certe e documentate (le fonti di solito sono racconti riportati) non te ne so dare.
Avevo letto attribuire le origini ai momenti di pausa/tregua dalle azioni di guerriglie tra i ribelli filippini, per vedere in modo “sicuro” chi fosse il più bravo a maneggiare il machete “da guerra”. In seguito, nello scorso secolo, pare che alcuni duelli si svolgessero anche alle sagre paesane o nei ritrovi “del weekend” dopo i combattimenti tra galli (mi è stato detto che in questi casi fosse usato lo stesso “ring” utilizzato poco prima per i pennuti).
L'ipotesi della derivazione dal machete ai miei occhi ha una buona plausibilità e spiegherebbe la successiva specializzazione verso il bastone e la stessa lunghezza, seppur variabile da stile a stile e da una persona all'altra, degli olisi.
Il regolamento base che mi è stato riportato è semplicissimo, si continua fino a quando entrambi i contendenti sono in grado di farlo (inteso come entrambi ancora coscienti) o quando uno dei due si arrende. Da diversa fonte rispetto all'informazione precedente avevo letto che non fosse del tutto escluso potessero esserci aggiunte al regolamento concordate unanimemente tra i due duellanti (più che altro riferendosi alla volontà di continuare o meno nel caso si finisse a terra).
Pare vi potesse partecipare chiunque e sembra fosse consueta la regola non scritta che non si poteva rifiutare una sfida, soprattutto se si rappresentava una scuola/stile/famiglia. D'altro canto non c'era pero bisogno di un titolo, di una cintura o di un'affiliazione a un Ente per aprire una scuola o creare un nuovo stile personale, bisognava solo dimostrare di essere in grado di farlo attraverso l'accettazione e il risultato di eventuali sfide.
Si dice si combattesse principalmente per onore proprio e/o della famiglia/stile che si rappresentava, senza però escludere che ne potessero guadagnare gli “organizzatori” della sfida (eventualmente pure non necessariamente collegati ai contendenti, per esempio con possibili scommesse a contorno?).
Floro Villabrille, si dice, ci combattesse nei Patayan su ring e ci avesse anche rimesso un braccio per difendersi dai colpi
Un aspetto di cui ho apprezzato la presenza nelle amf è che a differenza di moltissime altre discipline i personaggi presi come leggende non necessariamente sono considerati invulnerabili, anzi tra le “leggende” dei vari stili ci sono tranquillamente persone morte ammazzate o che hanno subito danni fisici anche permanenti (chi è rimasto zoppo a vita, a chi hanno amputato o ha perso per sempre l'uso di un braccio, etc).
Avevo sorriso infatti di gusto qualche anno fa sentendo di persona un maestro filippino semplicemente esprimere lo stesso concetto che ripeteva pure mio nonno “puoi essere chiunque come forza, abilità, etc ma a ciascuno il suo, tutti trovano prima o poi qualcuno che avrà la meglio su di loro”.