Nonostante recenti (dubbi) studi scientifici sulla nostra evoluzione ossea stiano avvalorando anche la mia tesi
Comunque attenzione, concordo con voi, forse mi sono espresso male.
Il fatto di aggrapparsi, stringere, di venire al corpo a corpo è vero, è scritto nel nostro dna...siamo dei grappler naturali, ecc..ma ciò non significa che sappiamo cosa fare.
Mi spiego meglio. Il mio era più un riferimento ad una sorta di "naturalezza" tecnica dei movimenti che si è instaurata probabilmente per una sorta di trasmissione memetica del movimento, nella nostra mente. Perché da decenni siamo abituati a vederne dal vivo, nei film, in tv, ecc...rispetto a quanto avviene per la lotta pura.
Nello specifico. Se metti una persona, un lottatore così come un bambino per esempio, davanti ad un sacco e gli chiedi di tirare un pugno, lui tirerà un pugno al sacco. Magari non tecnicamente un granché, magari non perfetto, magari non potentissimo, ma tirerà un pugno al sacco. Perché è pienamente a conoscenza che quella è la finalità del colpo, colpire il sacco.
Se prendi una persona qualunque e la metti davanti a qualcuno e gli chiedi di lottare, lui non avrà assolutamente idea di cosa fare. Cioè è vero il suo istinto gli dirà di aggrapparsi, di stringere, di abbracciare, ed è ciò che farà, perché QUEL genere di dinamiche è insito nelle nostre reazioni istintive naturali. Ma d'altro canto la sua mente non avrà assolutamente idea di cosa fare, del perché, del come e a quale fine dovrà portare l'azione che ha intrapreso. Si limiterà a strattonare, aggrapparsi, a finire a terra, a rialzarsi e azzuffarsi senza avere idea di cosa dover fare e a cosa dovrà portare ciò che sta facendo.
Quindi da una parte abbiamo qualcosa che probabilmente NON è scritta nel nostro DNA (come avevo malamente detto) ma di cui la nostra mente ha perfettamente assimilato le dinamiche approssimative e sopratutto le finalità: IL PUGNO
E dall'altra parte abbiamo un qualcosa che è nata con l'uomo, è sopravvissuta all'evoluzione, e scatena delle meccaniche istintive, ma di cui il nostro subconscio non ha focalizzato gli obiettivi (a meno che non si tratti di uccidere qualcuno o mangiarlo
).
Quindi sappiamo qual è la finalità di un pugno: colpire (e agiamo di conseguenza), ma non abbiamo idea di quale sia quella della lotta.
ok è un discorso un po contorto però spero di aver esposto il mio particolare punto di vista
ed ecco, per ricollegarci al mio post precedente, perché è più semplice insegnare ad un lottatore a colpire, lavorando su una mente che ha già assimilato le dinamiche generiche della cosa, che ad uno Striker a lottare, dovendo impiantare su di lui un modello strategico assolutamente particolare e complesso.