Nelle prime pagine leggevo di un'associazione delle am a movimenti non istintivi e sono personalmente in disaccordo con quest'associazione di idee.
Per esempio, Aivia faceva cenno all'istintività di coprirsi da un colpo al viso alzando le braccia e/o andare incontro all'attacco e afferrare. Nel taiji c'è il movimento codificato nelle forme col nome “alzare le mani” e uno simile “suonare il liuto (pipa)” (il primo con movimento per ostacolare l'attacco in linea verticale, il secondo andando incontro e rompendo la linea d'offesa).
Non discuto che a qualcuno siano stati insegnati associandoli ad applicazioni di chin na. A me sono stati banalmente mostrati come una naturale funzione protettiva e se il tempismo lo consente di intercettazione.
A quanto pare, nel keysi molti studi partono dalla posizione del pensador, leggendo Spartan nel CKM c'è una difesa attiva simile chiamata Rhino.
Nelle am più datate, nel Panantukan e Silat ci sono coperture offensive di gomito da cui i fondatori del KFM (visti i loro trascorsi nelle arti del sud-est asiatico) potrebbero aver preso ispirazione nel loro percorso marziale e per la codificazione del loro sistema, anche nel taiji ci sono alcuni movimenti interpretabili con medesima funzionalità, nell'abracar dei nostri avi al posto del corno del rinoceronte c'era il dente di cinghiale.
In conclusione, a mio parere anche le am più vecchiotte cercano/cercavano semplicemente di ottimizzare i movimenti istintivi.