No.....tipo che, già negli anni 60 sono venuti dal Giappone a venderci quello che noi volevamo comprare, noi abbiamo pensato di scimiottare i loro modi, anche dialettici, senza contare che tacevano solo perché non sapevano l'italiano.
Poi capitava che ti accorgevi che il sensei pinco pallo, in realtà, faceva cose che nemmeno sognavi, quando faceva le stesse cose che insegnava a te, le faceva ma .....non era proprio uguale uguale eccetera.
Gli attacchi, ci si è limitati a prenderli per dogma, salvo poi dirsi dentro "ma così è una cagata!" senza domandare o domandarsi "Perché" si usassero quel tipo di attacchi, in quel modo eccetera.
Io ho preso legate facendo domande, ma quando una cosa non mi quadrava chiedevo comunque.
Se si procede come muli, alla fine si insegna in quel modo, senza sapere il perché di ciò che si insegna.
Beh un certo numero di generazioni di maestri, fra la e qua, è sufficiente a produrre porcate notevolissime!
Io sono convinto che, in Giappone come ovunque, a suo tempo, ci si confrontava, ci si menava, si vinceva o si perdeva, portando a casa esperienza, motivi di approfondimento, nuove tecniche, soluzioni e strategie, per migliorare la propria disciplina.
Qui ho sentito troppo spesso, maestroni stracarichi di Dan, dire "eh ma questo non è XXX" creando una bolla in cui stare al sicuro, senza il rischio di fare figuracce davanti a quelli cui si è venduta l'idea di essere invincibili.
Pensare che, Karate e Judo si siano presi le parti, rispettivamente di striking e di lotta, dal JJ è come bestemmiare, ma io penso sia logico, come lo è l'influenza da altri paesi, metodi, discipline eccetera.
In fondo si tratta di menarsi e non essere menati......mica di ballare la rumba