Sparring: il mio problema che non se ne va

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Offline Tenchu

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Sparring: il mio problema che non se ne va
« on: October 06, 2013, 17:51:41 pm »
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faccio prima ad incollare un ottimo post di TheElbowSmash che ho trovato ottimo (come praticamente tutti gli altri fino ad ora):

Concordo con Nick.
Poi insomma secondo me in certi ambienti si "sottovaluta" il ruolo che lo sparring/combattimento può giocare. O comunque lo si "riduce" a solo mezzo per poter utilizzare poche tecniche regolamentate in un contesto non collaborativo (che comunque è decisamente importante).

Nel mio primissimo post scrissi invece che, dal mio punto di vista, consideravo lo sparring principalmente un "Esercizio per la Mente". Quando sali sul ring non stai solo allenando timing, footwork, potenza tecnica, ecc..ma principalmente impari a sviluppare elementi come l' aggressività, la gestione dello stress, l' abitudine al contatto e al dolore, il coraggio. Cose importantissime sia sul ring che fuori.
Insomma impari a rendere lo scontro, dal punto di vista psicofisico, una condizione naturale.

Facendo fare sparring regolare tu, Maestro, crei combattenti. Non chunners, street fighters, ecc..Bisogna vederlo come un complicato e importante attrezzone da palestra. Ecco perché a mio avviso chiunque, da chi fa SF a chi fa Ba Gua Zhang, ne beneficerebbe. Anche solo utilizzando dei regolamenti da Boxe o da KB. E si perché in quel momento non deve essere importante il fatto di poter o non poter applicare alcune tecniche e alcuni principi del dato stile, di non poter entrare con ditate negli occhi e colpi alla trachea, ma ciò che, fisicamente e mentalmente, si sta assimilando senza neanche accorgersene.

Tirare un cazzotto in faccia a qualcuno, anche con tutte le dovute protezioni, non è così scontato come molta gente può immaginare. Chiunque abbia fatto sparring sa bene come, le prime volte, sia difficile far accettare al proprio corpo e alla propria mente di dover infliggere dolore a qualcuno con cui magari stavamo ridendo poco prima XD Non si sta mica li a tirare al 100% come sul sacco. Per niente. Ci si ritrova a saltellare come deficienti, prendere una tonnellata di mazzate che inibiscono ogni nostra reazione e allungare le mani come gattini invece di tirare pugni.
Queste sono cose che con la costanza spariscono, e che tendono a riformarsi (almeno in parte) senza una pratica continua.

Senza aver raggiunto come minimo una consapevolezza del genere (ovvero quella di poter provare rompere un naso o far perdere i sensi a qualcuno con disinvoltura), a me personalmente risulterebbe al quanto impensabile pensare di poter cimentarmi in azioni così cruente come ditate negli occhi e colpi al collo. Cioè mi risulta impensabile anche ora  :-X

Ecco perché i sostenitori di certe tesi non dovrebbero aggrapparsi alla parte più pragmatica della cosa. Alla tecnica. Valutare quanto dovrebbero limitarsi e cosa poter o non poter applicare e bla bla bla ma piuttosto capire cosa può donare loro in termini di sviluppo e maturazione psicofisica.

Certo d'altro canto ci vogliono Maestri che sappiano farlo e che sappiano dirigere gli allievi, in questo senso, senza creare situazioni di stallo o scambi troppo amichevoli. Ma è comunque un inizio.

le prime due frasi in grassetto (la terza già c'era) riassumono chiaramente il mio problema.
allora, considerando che da quando non sono più bambino ho raramente avuto confronti con altri perchè ho beccato prima due palestre dove di sparring non se ne faceva e poi perchè ho avuto la pessima idea di andare a provare un po' di cose lontano da casa, quindi con cadenza mensile o al massimo di due lezioni al mese, senza ovviamente aver nessuno con cui provare liberamente le tecniche ma allenandomi nella tecnica con l'insegnante di turno e a casa sempre a vuoto.
questo sicuramente mi ha permesso, gestendomi il tempo da solo, di poter immagazzinare bene le tecniche, ma purtroppo non di migliorare nell'utilizzo libero con "avversario" non consenziente.
ogni tanto ho fatto qualche scambio con un paio di conoscenti, per un piccolo periodo sono andato in una scuola di Ju-Jitsu, prima per allenare il mio e poi rimanendo a frequentare il loro stile, dovendomi purtroppo ritirare per problemi alla schiena.
finalmente l'anno scorso il ritorno ad una palestra vicino casa perchè il mio primo maestro decide di riaprire i corsi dopo qualche anno dalla chiusura dei corsi precedenti, con lui mi allenavo da bambino e mi è rimasto nel cuore: alla notizia iscrizione immediata!!! :sur:
anche se in molti non sono d'accordo, da bambini avevamo caschetto, paradenti, guantoni, conchiglia, paratibia e calzari e soprattutto anche se ogni tanto partiva qualche colpo più forte, non ci tiravamo indietro.
adesso, come dicevo, sono al secondo anno, già il primo ho recuperato ciò che dovevo recuperare per ripartire dal per me inutile grado a cui ero arrivato e nonostante la progressione tecnica, l'aver imparato a memoria i primi 5 Kata, anche se me ne bastavano 4 per l'esame successivo, i vari Ohyo Kumite, Sambon Kumite e Kihon Kumite, oltre ai fondamentali ovviamente, mentre nei primi sparring commettevo l'errore di girarmi quando ero troppo pressato (dal figlio del maestro, perchè con gli altri che avevano ripreso eravamo più o meno alla pari, oltre che con i nuovi che magari arrivavano da altro) avevo comunque l'istinto di entrare e tirare qualche colpo, poi come diceva TheElbowSmash, diventa difficile colpire persone cui magari hai scherzato fino ad un momento prima, quindi cosa è successo? l'ambiente in palestra è assolutamente ottimo, c'è grande rispetto tra tutti noi, si ride e si scherza, ci si aiuta a vicenda e soprattutto con alcuni c'è un gran feeling anche a livello tecnico e di idee... ma a questo punto iniziano i lati negativi: non riesco più a colpire i miei compagni di allenamento e soprattutto la cosa non vuole andarsene!
all'esame, di cui accennavo prima, ho fatto sparring con il figlio del maestro che ovviamente mi dava spazio per lavorare, abbiamo alzato l'intensità e i colpi si sentivano arrivare, quando subivo sentivo una carica, una voglia di contrattaccare come per dire "ci sono anche io" ed infatti è venuto fuori un bello sparring, ma il nuovo anno accademico ha riportato gli stessi problemi di quello precedente.
in sintesi con il figlio del maestro, che è molto ma molto più bravo di me (ogni tanto ha degli scambi con chi fa Pugilato, Thai Boxe, Full Contact e soprattutto l'ho sempre visto uscire molto bene con tutti, quindi diciamo che non è il Karateka medio :P) non riesco ad impegnarmi perchè so che mi vuole far lavorare, mi lascia spazi liberi per attaccare si lascia pressare (così anche lui allena meglio le schivate) e impegnarmi mi farebbe sentire scorretto, con chi invece vedo che potrei cavarmela più agevolmente, non riesco ad impegnarmi perchè non vorrei passare per sbruffone ad approfittarmi del mio riuscire a gestire meglio le situazioni.
ancora più in generale, quando entro con il primo colpo, non raddoppio per paura di non controllare bene il/i successivo/i e soprattutto lascio fuori il pugno, ritrovandomi nella situazione che descriveva TheElbowSmash con l'espressione "allungare le mani come gattini anzichè tirare pugni"
la stessa cosa mi successe nella scuola di Ju-Jitsu: la prima sera feci sparring a giro con tutti, in quel caso con paratibia e guantini (oltre a conchiglia e paradenti), non avevo problemi e pur essendo tempo ormai che mi allenavo completamente da solo, i colpi li raddoppiavo tranquillamente, con "avversario alle corde" non avevo timori nel portare combinazioni (per rispetto in quel caso, essendo lui senza difese, appena sfiorandolo e forse nemmeno quando tiravo al viso) per fargli capire che ormai era cotto, tutto era svolto ovviamente in modo amichevole ma se partivano dei colpi ce ne sbattevamo un po' tutti, sempre con rispetto ma consapevoli che ciò poteva accadere, si cercava solo di non continuare ad esagerare, le sere successive però, la mia riuscita in sparring cominciò a diminuire gradualmente fino ad essere alla pari con tutti (non che fossi un fenomeno io prima, semplicemente gli altri praticavano da poco, credo) oltre che per loro meriti soprattutto per miei demeriti, perchè non riuscivo più ad avere la giusta mentalità.
come potrei risolvere questo problema che a quanto pare da solo e con la pratica non vuole proprio passare?
come potrei riuscire ad aumentare l'intensità dei colpi che i miei compagni riescono a raggiungere (pur senza farci male), mentre io appena accarezzo e se per una volta mi scappa di entrare un po' più forte poi non riesco a far nulla per tutto il resto degli sparring perchè continuo a sentirmi in colpa?
premesso che NON usiamo i guantini ma i guantoni da 10 once, con i quali tra l'altro il fastidio dell'effetto zavorra dei primi tempi è passato, ma non ancora completamente e abbiamo protezioni abbastanza complete (quelle che si usano nel Full Contact, tranne per i caschetti perchè ancora li dobbiamo ordinare)
ringrazio già tutti quelli che interverranno, spero davvero che qualcuno trovi il modo di farmi passare questo odioso problema :(
« Last Edit: October 06, 2013, 17:58:12 pm by Tenchu »

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Offline TheElbowSmash

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #1 on: October 06, 2013, 20:09:29 pm »
+7
Ciao Tenchu! Grazie per i complimenti e, visto che mi hai citato, cercherò di risponderti io stesso  8)
Innanzitutto lasciami dire che una palestra di Karate e una di Ju-Jitsu in cui si usano protezioni da Full Contact è una figata pazzesca  :sur:
Comunque passiamo al sodo.

In effetti hai esposto una situazione al quanto spinosetta ma non di certo insolita!
Per la gran parte degli individui che conducono una vita tuttosommato normale, come me te, con connotati caratteriali nella norma, sviluppare quell' "aggressività agonistica", spontanea ma al contempo controllata, che tanto ci servirebbe tra le corde (e spesso anche fuori) è un percorso mica semplice.
Bisogna immaginarla come una piccola fiammetta che deve sopravvivere e alimentarsi combattendo contro un vento chiamato civiltà e una pioggia chiamata autocontrollo  XD

Lo sparring, di per se non basta. Deve essere svolto con dei partner che creino le situazioni adatte con l'intensità adatta.
Il confronto sul ring è creato per questo. Il contesto e le corde creano una situazione costrittiva, dalla quale non si può pensare di fuggire e in cui, l'unica cosa che può "salvarti", è solo la tua combattività.
In queste condizioni, motivati dal Maestro e, dopo aver preso confidenza con la "minaccia", con le conseguenze dei colpi, e con l'idea che non possiamo stare li ad aspettare che la campanella arrivi a salvarci le chiappe. Piano piano impariamo a tirare fuori la nostra "aggressività nascosta" (la chiamo aggressività, ma in realtà è quasi un dispregiativo, si tratta più di un equilibrio agonistico).

Il punto è che, affinché ciò si verifichi, per molti, è necessario percepire chi sta di fronte a noi come una minaccia reale.
Insomma, acquisire una certa disinvoltura nello sparring è un obiettivo che si raggiunge in due.
- Combattendo più spesso con partner più "aggressivi", disinvolti e che poco se ne importano se ti fanno male, prima o poi si arriverà a rispondere, per forza di cose, con la stessa intensità.
- Stessa cosa accadrà dal versante opposto. Facendo sparring spesso con partner più tranquilli e controllati nel contatto si andrà naturalmente incontro ad una sorta di "rilassamento" che ci porterà ad adeguarci a quel tipo di approccio.

D'altro canto, anche passare dalla prima condizione alla seconda, e stazionare in quest'ultima per parecchio tempo, porterà prima o poi a far vacillare la proverbiale fiammella di cui sopra.

Siccome faccio sempre casino quando tento di esprimere un concetto, ti riporterò la mia esperienza con la Boxe:
Dopo un periodo in cui il mio allenatore mi aveva come si suol dire "messo sotto", impegnandomi in parecchie sessioni di sparring anche piuttosto pesanti, contro partner esperti di ogni peso e categoria, nonostante fossi un semplice amatore, dovetti tenermi lontano dagli allenamenti per un paio di mesi.
Al mio ritorno, mi fecero un bel regalo di bentornato.
Rocco Di Palmo, un grande Professionista, era venuto a scambiare nella nostra palestra, in vista di un match titolato. E il mio allenatore decise di farmici fare una ripresa contro :gh: Sorprendentemente andò bene. Un bello sparring equilibrato (in cui lui ovviamente si limitò TANTISSIMO per non uccidermi) che mi permise comunque di scambiare ad una buona intensità, senza far sfigurare completamente 40 anni di tradizione della mia palestra  XD
Tutto bene, non avevo perso la stoffa. I problemi arrivarono dopo. Il mio Maestro aveva deciso di far fare sparring a due ragazzi nuovi che si volevano preparare per dei confronti "light". E siccome non voleva metterli contro qualche agonista esaltato con la rasata e l'orecchino, che la sera tornava a casa e picchiava la fidanzata prima di tornare alla sua normale attività di rapinatore, decise di "affidarli" a me (un trattamento che a me, non era stato riservato  XD).
Non avevo idea che fossero nuovi e che si stessero preparando per il light. Così, a 8 secondi dalla campanella praticamente stesi il primo con un uno-due senza che avesse opposto reazione alcuna. Dopo una tirata di orecchie e qualche imprecazione del mio istruttore, mi adeguai al contesto.
Per quasi 2 mesi feci sparring (leggero) solo ed esclusivamente con loro, con quel tipo di intensità.
Quando poi arrivò il momento di ritornare a scambiare con gente che menava, almeno inizialmente, mi si ripresentò lo stesso tuo problema.

Quindi il modo per evitare questo "rilassamento" o come vogliamo chiamarlo è indubbiamente quello di scontrarsi regolarmente (o comunque con una discreta frequenza) con gente che si presta ad un certo tipo di intensità.

Poi ci sarebbe anche quello che io considero un piccolo "Trick" sportivo. Una sorta di modo per aggirare parzialmente la cosa: I Colpi al Corpo  :sbav:
E si! Proprio i colpi al corpo. E' molto più facile abituarsi inizialmente a colpire con disinvoltura e con una buona intensità il corpo, prima della faccia. Poiché lo percepiamo come un bersaglio secondario che assorbe notevolmente l'impatto e quindi ci è più facile valutare l'azione come meno "cruenta", aggressiva e che lede di meno il partner. Meno rimorsi insomma xD (nonostante le botte al fegato facciano un male boia   :spruzz:)
Ti va di reagire più duramente? Mira al corpo. Devi "doppiare"? Invece di rimanere fermo per paura di non controllare il secondo colpo, mira al corpo.
Oddio prendi questo consiglio con le pinze eh. Però è una cosa che a me ha aiutato parecchio a "riabituarmi" ad essere un po più sciolto. E' un inizio, non si sa mai. Magari per te sarà lo stesso!
Quindi ricorda:



Be like a Bas!

 
« Last Edit: October 06, 2013, 20:14:57 pm by TheElbowSmash »

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Offline Dipper

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #2 on: October 06, 2013, 21:00:04 pm »
+2
In linea generale ti quoto TES, e soprattutto complimenti per il discorso del lavoro al corpo, dimostri molta preparazione. L'anno scorso siccome l'intensità era sempre molto alta (talvolta ai limiti del pericoloso), avevo iniziato a lavorare per adoperare anch'io questo espediente, migliorando nel contempo tecnica e tattica difensive. Ovviamente questo comporta un lavoro di raffinamento tecnico non indifferente, perchè a menare sganassoni al viso bene o male riescono tutti, ma il lavoro al corpo o hai dei buoni fondamentali o te lo scordi :thsit:
Comunque, quando andavo a Kakuto Karate, un'intensità più alta lavorando in sicurezza si otteneva facendo sparring con guantoni da 14oz (16oz per i più grossi), paratibie e caschetto.

Spoiler: show
Sui bambini non mi pronuncio in questa sede se no inquino il topic :nono:
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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #3 on: October 06, 2013, 21:25:00 pm »
+1
quoto anche il consiglio sul massaggio intercostale del kakuto karate XD

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Offline Ragnaz

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #4 on: October 06, 2013, 21:34:20 pm »
+3
Aggiungo una considerazione, non so se sarà utile o meno :P
Tu "ti senti in colpa" a colpire un po' più forte (cmq non al 100% e di sicuro senza il rischio di ko, se ho ben capito) un tuo compagno.
Lo vedi come tuo amico e non vuoi fargli male.
Conta però che così gli rovini l'allenamento, invece di fargli un "favore" gli stai falsando lo sparring, quindi gli fai un danno :)
Sentire i colpi è NECESSARIO, altrimenti tanto vale darsi al ballo :P
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Offline The Doctor Sherlockit

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #5 on: October 06, 2013, 21:36:51 pm »
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Oh e cmq lo devi colpire con moderazione non staccargli la testa X°°°D

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #6 on: October 06, 2013, 21:52:17 pm »
+5
Tieni presente un punto fondamentale, lo sparring è uno strumento e come tale devi abituarti ad usarlo ed usarlo al massimo.
La differenza, quando dovrai tirare i conti, tra 5 sparring alla settimana con intensità media e 5 con intensità forte è abissale.
L' approccio con la gente più forte di te che con te tira rilassata deve essere massimo perchè tu devi migliorare fino a poterlo mettere in difficioltà. Dovete crescere entrambi, no ?
Il segno di rispetto è mettercela tutta per "ritornare" il servizio che ti viene fatto. L' allenamento è, prima di tutto, mutualità.
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Offline Dipper

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #7 on: October 06, 2013, 23:37:07 pm »
0
quoto anche il consiglio sul massaggio intercostale del kakuto karate XD
Approfitto per specificare, da noi si tirava alternatamente di regolamento Kyokushin e K-1. Ovviamente guantoni e caschetto si intendono per il K-1.
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Offline Menosse

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #8 on: October 07, 2013, 00:10:25 am »
+1
quello di tirare colpi al corpo più forte è un buon consiglio.
noi in genere facciamo così.

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Offline TheElbowSmash

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #9 on: October 07, 2013, 00:34:31 am »
+3
In linea generale ti quoto TES, e soprattutto complimenti per il discorso del lavoro al corpo, dimostri molta preparazione. L'anno scorso siccome l'intensità era sempre molto alta (talvolta ai limiti del pericoloso), avevo iniziato a lavorare per adoperare anch'io questo espediente, migliorando nel contempo tecnica e tattica difensive. Ovviamente questo comporta un lavoro di raffinamento tecnico non indifferente, perchè a menare sganassoni al viso bene o male riescono tutti, ma il lavoro al corpo o hai dei buoni fondamentali o te lo scordi :thsit:
Comunque, quando andavo a Kakuto Karate, un'intensità più alta lavorando in sicurezza si otteneva facendo sparring con guantoni da 14oz (16oz per i più grossi), paratibie e caschetto.


Quoto il Commissario. Conta che, con i guanti da 10oz ci si fanno gli incontri agonistici, con il KO e tutto il resto, in molte discipline. Magari, aumentando l'imbottitura, la consapevolezza di fare "meno male" porterebbe sia te che i tuoi partner ad aumentare l'intensità e scrollarvi di dosso la gran parte dei normali timori vari del caso. Non che siano carezze, però ci si abitua più facilmente  :thsit:
E poi secondo me la zavorra in più funge anche come piccolo e buono esercizio per la rapidità e l'esplosività.

Ps. Piccola digressione sul discorso "Body Shots".
In genere si tende a sottovalutarli, sopratutto all'inizio del proprio percorso sportivo, sia come bersaglio da attaccare che come bersaglio da difendere. Io me ne innamorai dopo averne ricevuto uno al fegato che mi fece sputare il paradenti e piegare in due con il fiato spezzato come se mi avessero preso a calci negli arancini (la sensazione è molto simile).
Il mio Maestro di Boxe mi disse "vedi? Tu sei mancino. Hai la tua mano più forte che guarda il fegato dell'avversario per tutto l'incontro, deficiente. Senti a me, allenalo. La maggior parte non sanno neanche di avercelo il fegato, figurati se se lo coprono" ed era vero :gh:
Spesso mi allenavo con partners molto più alti di me (ed io sfioro il metro e ottantadue) e mi aiutava parecchio. Milza, plesso solare. Ma sopratutto fegato. Spezzano il fiato, piegano la resistenza, la concentrazione e, dannazione, mettono anche KO a volte con più facilità di quanto ci riescano colpi al mento e alla testa (che spesso necessitano di condizioni più particolari per essere definitivi rispetto alla semplicità di una botta al fegato, sopratutto in presenza di protezioni).
E tutto ciò senza fare neanche un graffio al tuo partner  :gh:
Quindi oltre che un discreto modo per aumentare l'intensità della propria prestazione, è anche, come dice Manara, un ottimo strumento per apprendere nuovi schemi tattici e difensivi e, sopratutto, acquisire un paio di armi segrete in più, che non guastano mai.

Ti lascio un bel video cazzeggione:
MMA Top 10 Body shot ko's.mp4


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Offline Paguro49

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #10 on: October 07, 2013, 08:53:14 am »
+3
Non saprei, a parte the e Ryu da quotare in pieno, penso ci sia un fattore intimo, di temperamento, che fa da discrimine.
Un buon maestro deve saper individuare gli aspetti su cui lavorare, che sia per "aizzare" piuttosto che per "quietare".
Nel periodo agonistico, ricordo che in palestra, preparando gare, ci si ammazzava di botte, in particolar modo fra amici.
Per qualche ragione, l'avere davanti un amico stretto, mi faceva sentire più libero di pestare.
Più di una volta sono andato al tappeto in palestra, forse più spesso che in gara, ma al contempo devo dire che danni da palestra non ne ho riportati granchè, poca cosa rispetto alla gara.
Ritengo che, in prevalenza, un certo "blocco" sia connesso direttamente alle ragioni per cui ci si iscrive in un Dojo.
Se è vero che la molla, spessissinmo, è l'insicurezza e la paura, è anche vero che c'è una "iniziale" condizione da "preda", un temperamento mite, una naturale tendenza a non nuocere.
In generale va tutto bene finchè si simula, finchè si resta nella "teoria", poi affiore la propria natura quando c'è da menare ed essere menati, cioè quando il tizio che si è iscritto per la prima volta, quello che non ha l'istinto "omicida", che teme di non sapersi difendere eccetera, torna prepotentemente fuori.
A mio parere non è affatto scontato che si possa modificare questa natura, perchè spesso è più radicata di quel che si crede, magari così a fondo che solo la minaccia per la vita potrebbe infrangere la barriera, ma forse nemmeno.
Io tendenzialmente mi rifaccio all'idea Tori/Uke, dove per essere un grande Tori, occorre essere prima un grande Uke, saper subire, conoscere la tecnica e i suoi effetti, così che anche in questo contesto, sono più per partire "prendendoli" i pugni, per tramutare in gioco lo scambio, partendo almeno dalla consapevolezza che si possono anche reggere.
Insomma penso che occorra saper innescare il gioco, il divertimento, il piacere dello scambio, imparando ad apprezzare in primis i colpi buoni ricevuti.
Ryujin per esempio, è uno che sa subito apprezzare una mazzata che gli fa mettere giù il ginocchio, forse anche per quello, per rispetto del partner, poi non si tiene più del dovuto.
Se ho davanti un compagno, se quello che facciamo attiene al Budo, non posso ne ridere ne scherzare, tanto come atteggiamento, quanto nell'intensità di colpi e tecniche, per rispetto del mio partner, cui non posso dire "non sei all'altezza" facendo il cretino o picchiando come se avessi davanti un bambino.
Ovvio che occorre senso della misura, come è ovvio che la mazzata deve essere in preventivo, senza che generi alcun problema (salvo che non sia un gesto cattivo e gratuito) perchè "picchiarsi" è quello che siamo li a fare, quindi serve quell'onestà sia in dare che in avere.
Ma magari mi sono spiegato dimmerda......quindi mi scuso preventivamente :gh:
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

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Offline Giorgia Moralizzatrice

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #11 on: October 07, 2013, 09:44:54 am »
+2
La soluzione sarebbe fare sparring con il cappellaio, non si sa perchè ma fa passare tutte le inibizioni a menare  XD
I requisiti per una discussione sono onestà intellettuale e una mente aperta, senza questi nessun confronto è possibile

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Offline TheElbowSmash

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #12 on: October 07, 2013, 12:00:01 pm »
0
Quoto anche Paguro.
Come ho provato malamente a spiegare prima. E' proprio un meccanismo che si "innesca" in due. Anzi in 3, se vogliamo includerci il Maestro che gioca un ruolo fondamentale nella direzione di questa orchestra delle mazzate.
Prova a parlarne anche con lui, e magari ad individuare qualche altro allievo che condivida le tue stesse necessità.

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #13 on: October 07, 2013, 12:19:30 pm »
+2
Ma va! ti serve un amico cazzuto e piu' bravo di te e le protezioni pesanti.

Mettete caschetto pesante e guantoni e il tuo collega ti invita a colpire, limitando le reazioni e prendendone/assorbendone quanto piu' possibile, mentre ti sfotte perche' tiri come una donnetta.
Anzi peggio perche' ieri sera era con la tua tipa e pestava piu' duro!




Scherzi a parte, fare a botte e' un istinto naturale, che si manifesta nel gioco, in noi come in moltissime altre specie. Una volta messo in sicurezza con protezioni adatte secondo me e' piu' facile salire "i gradini dell'intensità" giocando piuttosto che prendendosi troppo sul serio.
Poi ti hanno gia' dato un sacco di buoni consigli piu' o meno tecnici (colpi al corpo per la vita, ascolta TES  :thsit:) ma io aggiungerei un sano "Preoccupati per il tuo di naso,che gli altri pensano al loro".
Se prendo un pugno sul naso in sparring non e' colpa del mio compagno ma della mia guardia aperta.[1]




-dove sono quando servono quelli che sostengono che le forme allenano l'intenzione?-
 1. altro discorso e' in caso di profondo squilibrio di livello in cui malmeni o vieni malmenato perche' non c'e' gioco. ovviamente.
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

il test d'ingresso funziona così
"ISCRIVITI GRATIS
va bene
SONO CENTO €
ma avevate detto gratis
SONO PER LE SPESE DI SEGRETERIA ..."

se ti lamenti, non sei adatto ad essere munto, altrimenti cerimonia del the in arrivo e tutti col collo gonfio ad accoglierti

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Offline Rev. Madhatter

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Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #14 on: October 07, 2013, 12:21:22 pm »
+1
La soluzione sarebbe fare sparring con il cappellaio, non si sa perchè ma fa passare tutte le inibizioni a menare  XD


grazie  :D


si,se passi di qui mi offro volentieri come bersaglio  :D
Peccato che la stupidità non sia dolorosa.
(A. S. LaVey )

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