Sparring: il mio problema che non se ne va

  • 58 Replies
  • 18759 Views
*

Offline xjej

  • *****
  • 4.059
  • Respect: +2424
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #30 on: October 08, 2013, 13:46:05 pm »
0
Lo sparring a "sfinimento" è un metodo usato per far venir fuori la tecnica a scapito della fisicità che viene per forza di cose esaurita.
Il problema è  l' aspetto piuttosto "bulgaro" della cosa, volume di lavoro decisamente sovrabbondante.
Ergo, se reiterato spesso o si può contare su un gruppo bello grosso o si perdono troppi pezzi per strada causa infortunio a lungo andare.
www.isao-okano.com - Gracie Bergamo

*

Offline Paguro49

  • *****
  • 6.087
  • ussignur
  • Respect: +3102
  • Pratico: Va a ciapà i ratt ryu...ma lasa stà le pantegane della martesana
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #31 on: October 08, 2013, 13:59:43 pm »
0
Per me quel genere di lavoro ha una funzione "indicativa", cioè deve evidenziare delle cose, smontare certezze, dare qualche conferma, rivelare limiti eccetera, quindi è un lavoro che vedo una tantum, non da svolgere in modo sistematico.
Starei più sull'una o due volte al mese, dedicando il resto alle specificità.
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

*

Offline xjej

  • *****
  • 4.059
  • Respect: +2424
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #32 on: October 08, 2013, 14:16:29 pm »
0
Differenza di situazioni, in giappone é usato parecchio ma con altri numeri e con lavoro pregresso Ben diversi
www.isao-okano.com - Gracie Bergamo

*

Offline nicola

  • *****
  • 9.196
  • non sottovalutare la capacità di sopravvalutarti
  • Respect: +3322
  • Pratico: Jeet Kune Do - puro al 100%
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #33 on: October 08, 2013, 15:39:46 pm »
0
anche in arrampicata esiste questa "situazione" che dice xjej. Spesso infatti quando la forza e la birra è tanta e si sente, si tende a usarla in modo preponderante per superare troppi casi in cui invece sarebbe sufficente la tecnica.
Per questo motivo a volte capita che delle vie vengano "chiuse" (cioè fatte) a fine giornata, con le forze ridotte al lumicino proprio perché in questo caso o ti affidi alla tecnica o niente.

C'è gente che scala meglio da scoppiata morta che da fresca.
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

*

Offline Dipper

  • *****
  • 12.859
  • What?
  • Respect: +5647
  • Pratico: Karate - PA
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #34 on: October 08, 2013, 16:49:42 pm »
+2
In stato di affaticamento ci si allena a "sopravvivere", ovvero fare utilizzo di quelle tecniche che possono essere efficaci anche in mancanza di forze, ed è senz'altro importante lavorarci.
Tuttavia è importante tenere a mente che se si fa una preponderanza di sparring (rolling, partitella o in generale simulazione della prestazione) in stato di affaticamento, si produrrà un adattamento in tal senso, la prestazione ricalcherà, o comunque tenderà a riprodurre lo stato di affaticamento... anche quando affaticati non si è.
Quindi in realtà, gli atleti che lavorano meglio da spompi, a mio modesto avviso, sarebbe preferibile che fossero educati a dosare le forze da freschi, piuttosto che spomparli sistematicamente ottenendo quindi il rinforzo di quello che è, in sostanza, un difetto o comunque un ripiego.

Un esempio: chi di voi mi ha visto generalmente ha osservato che sui calci me la cavicchio discretamente.
Ben, io sono riuscito a raffinarne la tecnica solo di recente perchè prima, lavorando sempre in stato di affaticamento, le gambe rispondevano poco e più che low kick o front non mettevo.
Allenandoli sistematicamente da fresco ho ottenuto dei buoni risultati e una tecnica di esecuzione che supera di gran lunga quella che avevo in precedenza anche per gesti più impegnativi come high kick, high kick richiamati, o girati.
D'altra parte avendo gambe lunghe e pesanti, è impensabile che con tale struttura io possa portare con successo un calcio al viso se non in stato di freschezza, ma è anche un peccato se non riesco a farlo quando potrei perchè non ho avuto la possibilità di esercitarmi.
継続は力なり 空手の修業は一生である
UIPASC
AIF FIPL


*

Offline TheElbowSmash

  • **
  • 396
  • "In guardia, manigoldo!"
  • Respect: +515
  • Pratico: La Potenza di Percosse
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #35 on: October 08, 2013, 17:00:59 pm »
+2
Indicativamente, avendo a disposizione 3 giorni a settimana e avendo tutta gente che ha già una buona base tecnica, ma senza pretese agonistiche, con che frequenza fareste fare sparring pesante?
Mi rendo conto che le variabili siano moltissime da considerare, ma per avere un idea...

Lo sparring pesante è fondamentale ma, se non ci si sta preparando ad un match, a mio avviso anche 1 a settimana può andar bene.
Per il resto ci sono tante altre cose che possono essere allenate in tanti altri modi, nell'attesa di farsi prendere a pugni in faccia.
Potete ricorrere a Pao, ai Focus, oppure allo sparring leggero (per allenare footwork e timing comunque in maniera più efficace e realistica dello sparring condizionato). Insomma, durante la settimana mirate alla progressione tecnica e fisica e poi riversate il tutto nello sparring pesante 1 volta a settimana. Magari senza esagerare con il numero di riprese. Non ce n'è bisogno.

Mi sembra un compromesso più che discreto se non si hanno pretese agonistiche.

*

Offline Clode

  • **
  • 890
  • Respect: +605
    • Mixed Martial Brixia
  • Pratico: Mixed Martial Brixia
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #36 on: October 08, 2013, 17:14:52 pm »
0
sparring pesante mai ma è uan questione di scelte io vedo si possono raggungere ottimi risultati facendo sparring piano e faceno sparring forte....


Sparring preferibilmente da stanchi ma non morti....perchè quando combatti vuoi la tensione vuoi lo stress vuoi il match stesso dopo 30 secondi già il cuore va a mille...

*

Offline TheElbowSmash

  • **
  • 396
  • "In guardia, manigoldo!"
  • Respect: +515
  • Pratico: La Potenza di Percosse
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #37 on: October 08, 2013, 17:42:46 pm »
0
sparring pesante mai ma è uan questione di scelte io vedo si possono raggungere ottimi risultati facendo sparring piano e faceno sparring forte....


Sparring preferibilmente da stanchi ma non morti....perchè quando combatti vuoi la tensione vuoi lo stress vuoi il match stesso dopo 30 secondi già il cuore va a mille...

Ovviamente per "sparring pesante" intendo sparring a contatto pieno con le dovute protezioni e le dovute botte. Non che ci si debba mettere KO e massacrare il partner. Ma l'intensità è appunto qualcosa che si raggiunge in 2.

Lo sparring leggero serve. Serve ad allenare altro, in un'altra maniera. Ci si concentra su alcuni elementi in particolare senza l'eccessivo stress da contatto, ma non può sostituire totalmente quello full contact. Almeno secondo la mia esperienza.

Per il resto, quoto Claude. Va bene stanchini..ma "da riscaldamento" insomma. Meglio non ammazzarsi di lavoro prima.
« Last Edit: October 08, 2013, 17:44:22 pm by TheElbowSmash »

*

Offline nicola

  • *****
  • 9.196
  • non sottovalutare la capacità di sopravvalutarti
  • Respect: +3322
  • Pratico: Jeet Kune Do - puro al 100%
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #38 on: October 08, 2013, 17:51:56 pm »
0
In stato di affaticamento ci si allena a "sopravvivere", ovvero fare utilizzo di quelle tecniche che possono essere efficaci anche in mancanza di forze, ed è senz'altro importante lavorarci.
Tuttavia è importante tenere a mente che se si fa una preponderanza di sparring (rolling, partitella o in generale simulazione della prestazione) in stato di affaticamento, si produrrà un adattamento in tal senso, la prestazione ricalcherà, o comunque tenderà a riprodurre lo stato di affaticamento... anche quando affaticati non si è.
Quindi in realtà, gli atleti che lavorano meglio da spompi, a mio modesto avviso, sarebbe preferibile che fossero educati a dosare le forze da freschi, piuttosto che spomparli sistematicamente ottenendo quindi il rinforzo di quello che è, in sostanza, un difetto o comunque un ripiego.

Questo non lo si discute. Più volte ho sollevato la questione in sez. preparazione atletica, cioè dell'evitare di fare lavori tecnici in condizioni di estrema stanchezza fisica, pena insegnare troppo al cervello la versione più scoordinata del movimento stesso (E penso che xjej stesso non lo mettesse in dubbio, ma il fine del messaggio fosse quello di far comprendere in che modalità si può lavorare, a che scopo e con quali effetti).
"Dalla morte in pianura, proteggici, o Signore" (J. Kukuczka, alpinista)

*

Offline Dipper

  • *****
  • 12.859
  • What?
  • Respect: +5647
  • Pratico: Karate - PA
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #39 on: October 08, 2013, 17:58:23 pm »
0
Questo non lo si discute. Più volte ho sollevato la questione in sez. preparazione atletica, cioè dell'evitare di fare lavori tecnici in condizioni di estrema stanchezza fisica, pena insegnare troppo al cervello la versione più scoordinata del movimento stesso (E penso che xjej stesso non lo mettesse in dubbio, ma il fine del messaggio fosse quello di far comprendere in che modalità si può lavorare, a che scopo e con quali effetti).
OK, chiaro :thsit:
継続は力なり 空手の修業は一生である
UIPASC
AIF FIPL


*

Offline Tenchu

  • **
  • 753
  • Respect: +295
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #40 on: October 09, 2013, 18:26:15 pm »
0
per prima cosa ringrazio davvero tutti per i consigli, ne farò senz'altro tesoro ;)
per la questione intensità e colpi al corpo, io sono il primo a preferire che l'intensità si alzi (senza esagerare, lo ammetto) ed effettivamente la questione di colpire più forte il bersaglio grande mi ha fatto venire in mente che lo scorso anno accademico con due miei compagni in particolare tiravo più forte che con gli altri, ma in genere con calci circolari (alle gambe e al busto), già con i frontali non riesco proprio ad affondare (ho lo stesso blocco dei pugni al viso) e i calci laterali li uso per spingere, anche allontanando abbastanza chi ho di fronte, ma pure quelli non li affondo.
con uno dei due alzavo il ritmo perchè mi dava l'idea che fosse una cosa che non gli desse problemi, con l'altro perchè non ha ben chiaro il concetto di "controllo dei colpi" e così per fargli capire quando esagerava entravo più forte e lo tenevo pressato.
per il resto con gli altri non riesco e tra l'altro nemmeno più con questi due, forse anche perchè ho scoperto che quello che pensavo accettasse l'aumentare di intensità, mi ha fatto sapere (mentre facevamo un discorso in generale) che a lui piace tenere un contatto molto basso perchè non vuole rendere quel momento competizione (la butto lì in parole povere).
riguardo i pugni al tronco, lasciamo perdere :P come diceva Manara (posso continuare a chiamarti Ryujin che sennò vado in palla? :D) a tirar pugni in faccia si riesce più o meno tutti (beh, tranne me a quanto pare :dis:) ma al tronco sono tecnicamente e tatticamente negato, ogni tanto provo ma o riesco in uscita o niente da fare :'(
Paguro (non ricordo il nuovo nick, chiedo scusa) dicevi invece del motivo per cui ci si è iscritti al dojo e comunque in generale della nostra indole: io sono una persona che ha molta pazienza, che subisce senza cercare la reazione, sono una persona che tende a sopportare anche dove altri scoppierebbero, poi il problema è quando si sopporta troppo e per troppo tempo...
in sintensi, aggressivo, a parte in certi periodi, non lo sono praticamente mai, se tu fossi un rapinatore e mi vedessi accanto ad una vecchina per strada probabilmente decideresti di aggredire me per avere meno rischi, eppure quando mi ero iscritto a Karate un giorno si e l'altro pure menavo lo pseudobullo della classe (eravamo alle elementari, faceva il furbo perchè aveva un anno in più essendo stato bocciato e ogni volta che disturbava qualcuno lo legnavo), alle medie non so perchè ma stavo simpatico al bulletto di turno e alle superiori mai avuto problemi, quindi non so se il poter essere eventualmente vittima sia solo un mio pensiero o se sarebbe davvero così, boh?
in ogni caso posso dire con certezza che sono pacato anche in situazioni impreviste, del tipo, una sera un ragazzo un po' brillo che conoscevo di vista abbiamo avuto qualche parola, poi siamo passati alle mani e io l'ho buttato a terra finendogli sopra, ero tranquillamente in condizione di colpirlo ma ho esitato perchè avevo notato che portava un piercing sul sopraciglio, così mi son detto (cacchio, se lo colpisco e gli danneggio un occhio? meglio di no poverino), nel frattempo lui ne ha approfittato per tirarmi un pugno in faccia (che per culo immenso sono riuscito non a schivare, ma almeno a prenderlo in fronte anzichè sul naso), lui si è rialzato, io pure e a questo punto l'ho riportato a terra e l'ho tenuto fermo fino all'arrivo della security, una persona normale al posto mio, magari non la prima volta, ma almeno la seconda lo avrebbe gonfiato di pugni e gomitate, quindi io l'indole non ce l'ho nemmeno quando serve (avevo 18-19 anni).
Ryujin, per i calci alti... beh, sai dove ti manderei, ma con cortesia ovviamente :gh: pensa a me che oltre ad essere legato son pure nano (quindi o trovo qualcuno della mia altezza o niente colpi al viso tranne rari casi).
TheElbowSmash, faccio una piccola precisazione sulle protezioni utilizzate: nella palestra di Karate si, usiamo quelle da Full Contact, nella scuola di Ju-Jitsu si usavano paratibia con parapiede (unici, non paratibia + calzari come nel Full Contact), conchiglia, paradenti e guanti a mano libera (chi da MMA, chi da Point Kumite) ma c'è da dire che spesso come regola si usava solo il "quando si entra in lotta niente colpi ma solo lotta", per il resto a meno che qualcuno non si preparasse per delle gare non si teneva conto del regolamento (poi vabbè, quando il maestro era sotto la doccia io e un mio compagno ci allenavamo senza nessun tipo di regole, si cominciava sul tatami, si continuava sul pavimento e si finiva negli spogliatoi anche usando sedie, panche, giacche per strangolarsi, morsi, lanci di scarpe, veramente una figata!!!)
Xjej, anche tu hai ragionissima, so che causo più danno a falsare uno sparring che non a tirare un pugno in faccia, ma pur avendo la cosa ben presente il blocco rimane, probabilmente però il ripetermi ciò che mi hai detto potrebbe aiutarmi (una specie di autoconvincimento)
Mad, mia moglie viene regolarmente usata dal sottoscritto come sparring partner destinato a subire... il problema è che quando si mette a smanacciare ad cazzum mi chiude all'angolo e poi mi riempie di botte senza problemi :D
« Last Edit: October 09, 2013, 20:28:27 pm by Tenchu »

*

Offline Bingo Bongo

  • ****
  • 2.786
  • Respect: +1173
  • Pratico: Arti Marziali
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #41 on: October 11, 2013, 21:11:34 pm »
+4
Sfrutto questo topic.

Ma ci diciamo una grande verità?
Che la cosa più importante per il problema di tenchu, per la difesa personale, per il combattimento sul ring è prendersi una bella cartella in faccia in palestra!!!!
Una cartella in faccia cambia completamente la prospettiva. E parlo anche nell'ormai annoso problema del "combattimento reale" (cioè quello per la vita secondo alcuni).

La prima regola per venirne fuori non è parare, schivare o fare chissà quali cose. La prima regole è saper gestire una cartella in faccia.
In una qualunque palestra seria di SdC dopo 1 ora si prende già il primo colpo in faccia e in quel momento si è avanti anni rispetto alla palestra vicino dove magari non si sono mai sfiorati.

Io su questo punto sono inamovibile.

*

Offline Tenchu

  • **
  • 753
  • Respect: +295
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #42 on: October 11, 2013, 22:25:17 pm »
0
ti ringrazio per il consiglio, ma il problema sono io, non gli altri e ti spiego anche il motivo: per quanto poco, ho fatto Sanda dove l'intensità era praticamente quella dei miei compagni attuali e ho fatto giusto qualche lezione di Thai Boxe, ma anche lì l'intensità per quanto più alta, non era esagerata con i novizi (tra cui io ovviamente), a Ju-Jitsu una bella cartella l'ho presa a mano nuda spargendo un po' di sangue qua e là e nell'attuale palestra un occhio nero me lo son già fatto, ma non mi è servito ad essere aggressivo, in più mi è successo più di una volta che qualcuno colpendo forte si scusasse ed io con reale entusiasmo mi complimentavo per il colpo ben riuscito e dicevo di non scusarsi perché siamo lì apposta :)
per il resto, non mi interessa il ring e nemmeno la difesa personale, mi diverto e basta, non ho altre mire, ma avere questa limitazione non mi fa divertire come vorrei :(

P.s. La passata stagione accademica abbiamo usato molto i guantoni e poco i guantini a dita libere, questa stagione ci sarà invece più alternanza, vediamo quanto il problema peggiorerà :P
« Last Edit: October 11, 2013, 22:33:25 pm by Tenchu »

*

Offline Moai

  • **
  • 885
  • NON DISTURBATE IL GATTO!!!
  • Respect: +1173
  • Pratico: SE NON KUDO NON GODO
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #43 on: October 11, 2013, 22:48:12 pm »
0
Sfrutto questo topic.

Ma ci diciamo una grande verità?
Che la cosa più importante per il problema di tenchu, per la difesa personale, per il combattimento sul ring è prendersi una bella cartella in faccia in palestra!!!!
Una cartella in faccia cambia completamente la prospettiva. E parlo anche nell'ormai annoso problema del "combattimento reale" (cioè quello per la vita secondo alcuni).

La prima regola per venirne fuori non è parare, schivare o fare chissà quali cose. La prima regole è saper gestire una cartella in faccia.
In una qualunque palestra seria di SdC dopo 1 ora si prende già il primo colpo in faccia e in quel momento si è avanti anni rispetto alla palestra vicino dove magari non si sono mai sfiorati.

Io su questo punto sono inamovibile.


E io te l'appoggio :blue: :thsit:
L'intelligenza illumina, la stupiditá abbaglia

*

Offline TheElbowSmash

  • **
  • 396
  • "In guardia, manigoldo!"
  • Respect: +515
  • Pratico: La Potenza di Percosse
Re:Sparring: il mio problema che non se ne va
« Reply #44 on: October 11, 2013, 23:50:12 pm »
+1
ti ringrazio per il consiglio, ma il problema sono io, non gli altri e ti spiego anche il motivo: per quanto poco, ho fatto Sanda dove l'intensità era praticamente quella dei miei compagni attuali e ho fatto giusto qualche lezione di Thai Boxe, ma anche lì l'intensità per quanto più alta, non era esagerata con i novizi (tra cui io ovviamente), a Ju-Jitsu una bella cartella l'ho presa a mano nuda spargendo un po' di sangue qua e là e nell'attuale palestra un occhio nero me lo son già fatto, ma non mi è servito ad essere aggressivo, in più mi è successo più di una volta che qualcuno colpendo forte si scusasse ed io con reale entusiasmo mi complimentavo per il colpo ben riuscito e dicevo di non scusarsi perché siamo lì apposta :)
per il resto, non mi interessa il ring e nemmeno la difesa personale, mi diverto e basta, non ho altre mire, ma avere questa limitazione non mi fa divertire come vorrei :(

P.s. La passata stagione accademica abbiamo usato molto i guantoni e poco i guantini a dita libere, questa stagione ci sarà invece più alternanza, vediamo quanto il problema peggiorerà :P

Beh il punto è che, sono situazioni diverse. E' l'intensità costante a fare la differenza.
Prendere un pugno violento, per errore, è diverso dal combattere sapendo che da quel momento in poi si piglieranno SOLO ed esclusivamente pugni violenti. Non modifica soltanto l'approccio al combattimento ma anche l'atteggiamento mentale con cui si risponderà ad esso e ai vari stimoli.

Quello che mi domando piuttosto, con questo genere di dinamiche, come puoi diradare i tuoi dubbi?
Mi spiego meglio. Mi hai fatto capire che nel tuo dojo e nella disciplina che pratichi l'intensità media è bassina e che, i colpi "duri", sono soltanto degli errori (oppure non ho capito una minchia io xD).  Ecco, in un contesto dove questo tipo di contatto è la regola, anche se tu fossi perfettamente a tuo agio nel fracagnare di mazzate qualcun altro, come potresti capirlo/provarlo?

Per "coltivare l'aggressività/scioltezza/naturalezza" e abbattere queste "limitazioni" dovresti agire in un contesto che ti dia totalmente la libertà di farlo, non all'interno di qualcosa che per scelta di metodiche si muove in una direzione comunque diversa e che, sopratutto, non richiede questo tipo di sfaccettature caratteriali.
« Last Edit: October 12, 2013, 00:06:10 am by TheElbowSmash »