Attento, Spartano, che se ami questo rischio e cerchi un noioso papiro con me rischi di trovarlo!
Lo conosco dal web ma da pochissimo tempo. L'ho visto per la prima volta tramite il canale sul tubo funker tactical, nella intervista alla FMA Convention... ehm diciamo Blade Show 2015 di Atlanta insieme ai ben più noti (almeno per me) Marcaida e Dionaldo.
Mi ha incuriosito e ho fatto una ricerca online su di lui. Non ho ancora visto tutti i suoi video.
L'ho inquadrato nel mio "casellario" tra i Pekiti Tirsia man insieme a Gaje, Marcaida, Knauss
[1], Waid, McGrath, parzialmente Kosakowski, etc. e in attesa nel prossimo futuro di vagliare un paio di filippini in madrepatria.
Per il detto "there's no second chance to make a good first impression", nei miei confronti l'officer J per ora ha centrato l'obiettivo, sia a livello “personale” (come modo di comunicare e di insegnare) sia tecnico.
Ad oggi ha scalato la mia “classifica” delle preferenze tra i citati sopra rimanendo sotto Marcaida, che io trovo più divertente e intrattenitivo nei suoi filmati, visto che mostra “giochi” più “avanzati”, con applicazioni “improvvisate” sul momento, evidenziando di più la trasferibilità delle meccaniche a diversi contesti e at least, but not last, tratti in cui alla serietà si sostituiscono momenti scherzosi.
C'è da considerare a discolpa di Jared riguardo ai punti sopra a favore di Doug, oltre alla probabile differenza caratteriale, i diversi contesti in cui erano girati i rispettivi filmati che ho visto. Finora Wihongi l'ho visto fare solo delle “prime lezioni” rivolte a numerose tabulae rasae, probabilmente con pochissimo tempo a disposizione, tipo uso del manganello, eventualmente telescopico, per addetti alla sicurezza, quindi x e footwork, bersagli less than lethal, con accenni superficiali al controllo.
Dal suo linguaggio paraverbale e non verbale mi è sembrato una persona onesta e umile, come insegnante molto disciplinato, molto probabilmente autotrattenendosi dall'approfondire le informazioni da elargire e le applicazioni del suo personale bagaglio tecnico, limitando quindi i relativi rischi per l'apprendimento da parte dei neofiti durante una programmazione didattica a brevissimo termine.
Con franchezza qualche anno fa, ma pure oggi se usassi solo gli “occhi” da praticante, probabilmente non avrei resistito a guardare per intero i suoi filmati visti, nonostante per quanto ho assistito si muovi bene e in modo sensato (continuo a non capire il perché dettagliato di alcune modalità di usare il footwork tipiche del Pekiti, aldilà del legame attribuito a un tipo specifico di bolo usato nelle isole Negros ma vabbeh...).
Nell'ultimo paio d'anni comincio a riuscire a sforzarmi a guardare video didattici o pseudotali e a sconfiggere la noia, all'eventuale ricerca di modi/peculiarità diversi di spiegare o fare allenare le solite 4 basi e questo aspetto mi fa apprezzare OJ e la sua semplicità e chiarezza di espressione scolastica.
Per non menzionare il fatto, cosa buona e giusta – alleluja!- che la sua mancanza di forti accenti
[2](né tantomeno frasi in tagalog) mi fa comprendere praticamente il 100% di quello che dice.
In conclusione sintetica, al momento per quel poco che vale, il Maori risulta diego-approved.