Quoto Mad e rilancio.
Io non ho voglia ora di esprimere un giudizio complessivo sull'arte del Wing Chun, sarebbe troppo lungo e complesso e secondo me in questo topic anche un po' troppo sui generis rispetto all'argomento proposto.
Quindi torno al pugno.
Cortobraccio citava la scientificità. Posto che sulla scientificità di una posizione simile
io ho più di qualche dubbio, rimango per ora sul discorso superficie che colpisce.
Dal punto di vista delle fonti, abbiamo una marea di di documenti a carattere scientifico, neutrali rispetto al nostro discorso, che spiegano quanto delicate siano le nocche di anulare e mignolo. Abbiamo anche trovato anche una fonte che dal punto di vista medico (che se ne fotte quindi del dibattito tra marzialisti) spiega che il modo più sicuro per portare il pugno scaricando correttamente l'onda d'urto lungo il'avambraccio è con le prime due.
Qualunque cosa si definisca scientifica non può prescindere da questi fatti.
Dal punto di vista biomeccanico, il polso, in generale e comunque quando si porta un pugno, può muoversi solo su due assi: flessione – estensione e adduzione – abduzione. Voglio sperare che non di siano dubbi sul primo. Essendo rimasto solo il secondo, abbiamo quindi solo
una dimensione lungo cui mouverci. Per portare un pugno diretto con le ultime nocche non si può fare altro che abdurre al limite del range o quasi il polso, che è poi il tipico caso della frattura del pugile.
Non esistono altri allineamenti sconosciuti agli scienziati.
Sempre del punto di vista biomeccanico, d'altra parte la posizione di maggior stabilità di un'articolazione è quando si trova in posizione neutra, più ci si avvicina a un estremo, più uno o più muscoli coinvolti nella stabilizzazione saranno stirati, e quindi in una posizione più sfavorevole per contrarsi adeguatamente. Così anche per il gomito, o per il ginocchio quando si calcia, ma anche nella lotta dove finchè l'articolazione è semiflessa il uke può ancora opporre resistenza, lo scopo di tori è quello di portarla al limite prima di applicare una leva (mi si corregga se sbaglio).
Colpire direttamente con le ultime 3 significa necessariamente abdurre al limite il polso.
Se poi vogliamo parlare di altri tipi di attacco tipo un pugno a martello con l'intento di tagliare invece che colpire, allora il discorso può cambiare, ma non su di un jab o diretto.
Chi avesse ancora dei dubbi può consultare
questa tesi universitaria dove tra l'altro viene indicata esattamente la posizione zero del polso.
Dal punto di vista dell'osservazione empirica, TES, l'impostazione old school (posto che davvero fosse tale, perchè ho i miei fortissimi dubbi al riguardo, mi piacerebbe si portassero delle fonti, possibilmente non prese da siti di Kung Fu, al riguardo) avrà anche avuto i suoi perchè, ma finchè non vengono espressi e giustificati, è come se non ci fossero. Nulla toglie che, comunque, l'impostazione old school potesse comunque essere errata o meno efficiente di oggi.
Sinceramente il tuo discorso mi ha lasciato diverse perplessità.
Da un lato hai scritto che chi combatte bare knuckle usa le prime due nocche per mettere un “blocco” alla potenza espressa. Non mi risulta. In un match bare knuckle contemporaneo (Rio Heroes, Felony Fights e compagnia cantante), se capita di osservare qualcosa di diverso da un'impostazione tipicamente pugilistica (non sempre), abbiamo guardie meno serrate, minore numero di colpi e di combinazioni, maggiore distanza nelle fasi di studio, ma si menano comunque come animali e dubito fortemente che vogliano trattenere la loro potenza, e che non cerchino anche loro il KO con tutte le loro forze per mettere fine a un match. Anche negli incontri di Kyokushin, dove la mano può rompersi e si rompe (magari contro i gomiti che vengono messi apposta a tale scopo... e un gomito dentro la mano fa male tanto quanto se non più del cranio), si colpisce con il seiken.
Dall'altro lato, il discorso del non poter adattare la propria impostazione secondo me non è proprio vero. Da quando esistono le MMA tutti gli agonisti, dal pugile al jujitero, adattano la propria impostazione al contesto, diversamente rimangono nel circuito della propria disciplina.
Con l'apertura mentale che hanno portato le MMA, dubito fortemente che nessuno voglia adottare un metodo ipoteticamente più efficace solo per pigrizia.
[rasoiodioccam]Secondo me, in sostanza, non si vedono pugni con le ultime 3 nocche non per condizionamenti culturali, pigrizia, ignoranza, per trattenere la potenza, ma semplicemente perchè l'esperienza e la selezione hanno portato a scegliere la modalità con le prime 2 come meno rischiosa per la salute della mano, come, coincidenza, dice anche la medicina.[/rasoiodioccam]
Poi immagino che si riesca in qualche modo a essere pure efficaci pure con le tre nocche (dopotutto nel Karate c'è chi si diverte a rompere i legni colpendo solo con l'articolazione del pollice e il polso completamente addotto...
), ma trovo azzardato ritenere questo metodo addirittura preferibile in linea generale.