Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun

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Offline Darth Dorgius

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #45 on: October 11, 2013, 08:42:50 am »
0
primo: il gancio non serve perche' il diretto e' piu' veloce perche' la linea retta e' piu' corta della linea tonda.
 XD

 XD

questo e' quello che mi spiego' un importante maestro di WC, credo sappiate che la reputo una grossa castroneria.

Beh... A me pare incredibile che qualcuno ancora affermi certe cose. XD

secondo: sei un cyberbullo!

 :D

Ma era successo anche ad un mio compagno di quando facevo kickboxing. C'era una dimostrazione di Wx e l'istruttore gli fa "attaccami come vuoi". E lui gli parte con un bel laterale in gola (ovviamente l'ha solo sfiorato). Il Wx-man non s'è mosso. XD
« Last Edit: October 11, 2013, 09:24:09 am by Il commissario Köster »
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Offline GiBi

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #46 on: October 11, 2013, 09:20:56 am »
0
L'incongruenza che trovo io è proprio l'accanirsi a prolungare in ottica di schera pugilistica una situazione di distanza brevissima più vicina ad una lottataoria, che di sua natura è una transizione abbastanza vreve tra i colpi lunghi ed il clinch/proiezione.
Certo, in quella fase riuscire ad inserire un cazzotto messo bene o due è positivo.
MA basare su qello la propria strategia e la propria specializzazione è IMHO una strategia rischiosetta.

Amen.  :)

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Offline Chang Wei Fu

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #47 on: October 11, 2013, 09:26:02 am »
0
Questa domanda è interessante.
L'incongruenza che trovo io è proprio l'accanirsi a prolungare in ottica di schera pugilistica una situazione di distanza brevissima più vicina ad una lottataoria, che di sua natura è una transizione abbastanza vreve tra i colpi lunghi ed il clinch/proiezione.
Certo, in quella fase riuscire ad inserire un cazzotto messo bene o due è positivo.
MA basare su qello la propria strategia e la propria specializzazione è IMHO una strategia rischiosetta.

E' che secondo loro bastano quei due/tre cazzotti per risolvere il combattimento, anzi l'"aggressione" perche' te ne parlano sempre in ottica di autodifesa.  :=)

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Offline Darth Dorgius

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #48 on: October 11, 2013, 09:33:16 am »
0
Questa domanda è interessante.
L'incongruenza che trovo io è proprio l'accanirsi a prolungare in ottica di schera pugilistica una situazione di distanza brevissima più vicina ad una lottataoria, che di sua natura è una transizione abbastanza vreve tra i colpi lunghi ed il clinch/proiezione.
Certo, in quella fase riuscire ad inserire un cazzotto messo bene o due è positivo.
MA basare su qello la propria strategia e la propria specializzazione è IMHO una strategia rischiosetta.

E' che secondo loro bastano quei due/tre cazzotti per risolvere il combattimento,

Bè... In realtà 2/3 cazzotti potrebbero anche bastare. Solo che la potenza espressa da un loro pugno non ha niente a che vedere con "cazzotto".
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Offline Fabio Spencer

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #49 on: October 11, 2013, 10:26:36 am »
+2
L'incongruenza che trovo io è proprio l'accanirsi a prolungare in ottica di schera pugilistica una situazione di distanza brevissima più vicina ad una lottataoria, che di sua natura è una transizione abbastanza vreve tra i colpi lunghi ed il clinch/proiezione.
Certo, in quella fase riuscire ad inserire un cazzotto messo bene o due è positivo.
MA basare su qello la propria strategia e la propria specializzazione è IMHO una strategia rischiosetta.

Amen.  :)
i credit di questo mio intervento sono tuoi.  ;)
L'ho detto che due tuoi post sul WC per me sono stati illuminanti e hanno definito la mia attuale maniere di intenderlo.
"vi prego di notare l'eleganza del piano nella sua semplicità...."


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Offline Ragnaz

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #50 on: October 11, 2013, 13:13:02 pm »
0

E' sicuramente un punto di vista molto interessante.
Sarebbe a sto punto da vedere se, a quella distanza, effettivamente il WC è "efficace" contro un lottatore o un thaiboxer bravo nel clinch, o simili.
Questa domanda è interessante.
L'incongruenza che trovo io è proprio l'accanirsi a prolungare in ottica di schera pugilistica una situazione di distanza brevissima più vicina ad una lottataoria, che di sua natura è una transizione abbastanza vreve tra i colpi lunghi ed il clinch/proiezione.
Certo, in quella fase riuscire ad inserire un cazzotto messo bene o due è positivo.
MA basare su qello la propria strategia e la propria specializzazione è IMHO una strategia rischiosetta.
[/quote]

Daccordissimo, è una transizione decisamente "rapida" e una distanza alla quale gli "specialisti" sono in grado di portare molto velocemente tecniche "definitive" (potenzialmente "più definitive" di uno/due pugni wt, salvo tu faccia l'1% nel quale il pugno wt è devastante :P)
Per carità, magari può essere sufficiente contro aggressori senza particolari esperienze, bulletti che fanno più fumo che arrosto, ma contro gente preparata, la vedo "rischiosetta" (cit. ;:P)
Ragnaz - alias Luca


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Offline Fabio Spencer

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #51 on: October 12, 2013, 09:55:42 am »
0
ho appena dato una guardata ad alcuni video della scuola di kung fu- wing chun che si chiama Fiore Rosso.
effettivamente a giudicare dai loro video arrivati molto vicino anche loro che fanno wc passano al "pummeling" e alle proiezioni.
di colpi a quella distanza neppure l'ombra.
e comunque il loro approccio mi piace.
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Offline TheElbowSmash

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #52 on: October 12, 2013, 12:25:47 pm »
+1
ho appena dato una guardata ad alcuni video della scuola di kung fu- wing chun che si chiama Fiore Rosso.
effettivamente a giudicare dai loro video arrivati molto vicino anche loro che fanno wc passano al "pummeling" e alle proiezioni.
di colpi a quella distanza neppure l'ombra.
e comunque il loro approccio mi piace.

Ci ho dato un'occhiata anch'io e concordo. Bell'approccio  :)
Sopratutto perché è abbastanza naturale, razionale e ragionato. E parecchio distaccato da alcuni preconcetti fossili che spesso aleggiano intorno a questa disciplina.

Io di WX non ci capisco molto. Di "corta distanza" forse un'anticchia di più, anche se non quanto potrebbe un greco-romanista. Cose come il weaving, le proiezioni, gli sbilanciamenti ecc.. sono semplicemente lo sbocco naturale della transizione alla corta distanza che, come ci si ragionava nei post precedenti, è una dimensione prettamente lottatoria.
Per quanto riguarda la "corta distanza" così come è intesa da molti chunners (quella in cui si applica il Chi Sao insomma), a mio avviso è qualcosa che semplicemente non esiste. Una specie di limbo fra corta e media distanza in cui nessuno "entra" col proprio peso per chiudere definitivamente gli spazi. Qualcosa che non mi pare mai di aver visto in alcun tipo di confronto, dato che, in genere, si passa dalla media al clinch (zuffa) senza nessuna via di mezzo.
Per questioni geometriche, pensare di infilarci dei colpi in linea retta è fuori questione, ovviamente. Ed ecco che invece si entra nella dimensione della "Dirty Boxing". Un mondo sconosciuto ed estremamente complesso dominato da montanti con angolazioni particolari, shovel hooks, ginocchiate, gomitate, spallate, aperture nella guardia avversaria e tanto altro, scagliate occupandosi nel contempo a difendersi da eventuali colpi o tentativi di sbilanciamento e proiezione dell'avversario, mantenendo una posizione stabile e solida.

Mica robetta insomma. E' qualcosa che difficilmente qualcuno sarà capace di insegnarti nella sua "totalità", anche nelle discipline in cui la corta distanza è una conseguenza naturale (vedesi Muay Thai, per esempio). Solo pochi professionisti (come Erik Paulson e Josh Barnett) ne hanno fatto una materia di studio a se stante.
Qualcosa di più naturale e apprendibile saranno invece le varie dinamiche lottatorie di controllo, sbilanciamento e proiezione, come quelle implementate dal Fiore Rosso (per esempio).

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Ferretti Enrico

Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #53 on: October 12, 2013, 12:41:36 pm »
+1
Il danneggiamento delle nocche è un rischio sempre presente in ogni tipo di pugilato. Generalmente la rottura di una nocca è dovuta all'impatto su un “non bersaglio” del pugno, cioè ossa dure tipo la parte frontale del cranio e i gomiti. Altro elemento che facilita la rottura è quello di usare le nocche “sbagliate” in relazione alla tecnica usata, es.: un gancio sinistro piatto (palmo verso il basso) che impatta con la nocca del mignolo. In questo caso la nocca è “fuori linea” ed assorbe tutto l'impatto senza scaricarlo sul braccio e sul corpo, ovvio che il rischio di danneggiarla sarà elevato.

Il fatto di impattare con le ultime due nocche e a volte con la terza (come detto nel mio articolo) dipende in larga misura dal bersaglio attinto con il pugno (il viso ed il corpo umano non sono una superficie piatta e regolare), l'importante per evitare danni è il loro corretto allineamento con il braccio e la spalla.

Problema di gran lunga maggiore alla rottura delle nocche è quello dei danni al polso dovuti ad un suo non corretto bloccaggio o ad un suo posizionamento errato in base alla traiettoria della tecnica (soprattutto senza bendaggi). Su questo versante il pugno verticale risulta più stabile e si presta più facilmente a seguire la linea di forza del colpo allineando tutti i segmenti del braccio.

Il pugno verticale (utilizzando sia le prime due nocche che le ultime tre della mano) è storicamente utilizzato da pugilati di tutti i tipi e di tutte le latitudini: dal pugilato e pancrazio dell'antica Grecia, al Karate di Okinawa, fino alla Boxe Occidentale e alla Muay Thai pre-guantoni.

In tempi più recenti sia io che i miei amici Jim Driscoll, Jack Dempsey e  Rocky Marciano (solo per citarne alcuni) abbiamo potuto costatare l'efficacia del pugno verticale in tutte le sue forme (linea retta, ascendente, gancio, ecc..).

“...Professor Mike Donovan, an ex-middleweight champion, in his 1893 book The Science of Boxing, advocated using a three-knuckle landing, vertical punch. Jack Dempsey was an advocate of the three-knuckle, vertical punch, as it worked well with his "power line" theory (similar to the Wing-chun centerline theory)....”

Il pugno “Suzie Q” di Marciano che mise fine all'incontro con Jersey Joe Walcott altro non era che un poderoso, corto e devastante pugno verticale.

Al minuto 00:34

https://www.youtube.com/watch?v=SQwTxwozUDk

e un bell'omaggio con il festival dei pugni verticali

Rocky Marciano - Suzie Q Tribute (Any Given Sunday Soundtrack)

Marciano era famigerato e temuto anche  per i suoi pugni verticali al plesso solare/sterno che usava per fiaccare/demolire i suoi avversari (il pugno verticale penetra più facilmente la guardia avversaria, soprattutto se si indossano guantoni).

Un articolo interessante sull'argomento.


Horizontal v. Vertical Punching History of Punching

Little is known about the guard used by fighters and fighting rules before the great English pugilist Jack Broughton, a student of James Figg, devised the Broughton Rules in 1743. Broughton also invented "mufflers" (padded gloves), which were used in training and exhibitions. Under the Broughton Rules, not much was considered illegal when compared to the London Prize Ring Rules so a higher guard and quicker stance was necessary. There were no limitations against butting, gouging, kicking, or hitting below the belt. The rules mostly just kept a boxing match from becoming a wrestling match.

Until the use of gloves became common, pugilists struck mostly with a vertical fist because it was considered less injurious to the fist to hit with a vertical fist than a horizontal one, especially when using hooks or swinging punches. However, they used a horizontal fist when the target warranted it, such as to the side of the neck. The vertical fist was thought to have a greater range, but, in fact, the arm's reach does not get longer just because the fist is rotated 90 degrees, unless you make some other body adjustment.

The wearing of gloves in a boxing match is a fairly modern innovation. Prior to 1866, when the Marquis of Queensbury Rules made the wearing of gloves mandatory, boxers fought bare-knuckled. Gloves, or “mufflers” as they were called, were used only in sparring. One may think that fighting bare-knuckled, would cause significant damage to the fist. A common injury among modern boxers is the “boxer’s fracture,” in which the outer two knuckles, and sometimes the outer metacarpals of the hand are broken from the impact of an unprotected punch. Many boxing greats have broken their fists in this way when engaging in street fights.

However, the risk is significantly reduced through the biomechanics of throwing a bare-fisted punch. Old style pugilism, which was built primarily on linear action and emulated the thrust of a sword used a vertical fist, rather than today’s horizontal fist.

With a vertical fist, the entire arm is extended in one line from the shoulder through to the fist. The elbow is tucked beneath the arm as opposed to jutting outward, and the wrist is kept straight. This changes the angle at which the fist connects, and maximizes the striking surface by using the whole fist and not just the first two knuckles. Even when throwing a “rounding blow,” which is the ancestor of today’s hook, the vertical fist was used – either normally or inverted. Punching with a vertical fist provides fewer places in the arm for energy to “get lost” (like a bent elbow or wrist), and it provides more protection for the arm as a whole. The result is that that more kinetic energy is realized as force, and is distributed evenly across the fist. This protects the hand better than if the force was concentrated in one area, while still providing a powerful blow.

Professor Mike Donovan, an ex-middleweight champion, in his 1893 book The Science of Boxing, advocated using a three-knuckle landing, vertical punch. Jack Dempsey was an advocate of the three-knuckle, vertical punch, as it worked well with his "power line" theory (similar to the Wing-chun centerline theory).

However, the benefits of punching with a vertical fist are neutralized when wearing gloves. The hand is already protected so linear blows may be replaced by more circular blows like the “corkscrew” jab and, of course, the hook. These blows may be thrown with more power because they have the increased energy of momentum behind them, as well as the weight of the gloves themselves, which may weigh anywhere from 8 to 20 ounces. Additionally, because boxers need not worry about breaking their fists, they may throw punches that are more powerful Gloves, due to their size, act much like small shields around the hands, and may be used to block incoming blows. Modern boxing guards reflect this, with the hands are held close to the body to easily tuck and cover. Gloves also make getting through a modern guard with linear punches more difficult, which works to the defender’s advantage when blocking shots to the stomach or sides with the elbows, forearms, and biceps.

The older guards, or “attitudes,” were far more extended because the fighters could not rely on the extra protection gloves provide. They needed to block many blows further away from their bodies. This is particularly true for shots to the head, which could not effectively be blocked with the modern tuck and cover. Combatants needed time to react and parry, having little protection close in. Therefore, the distance in bare-knuckle pugilism was considerably longer than in today’s boxing, being fought just outside the range where each antagonist could hit the other without moving his body or feet.”




Pugno orizzontale e verticale hanno i loro vantaggi e svantaggi nonché il loro specifico ambito di applicazione.
Sta al pugilatore, con le sue qualità, abilità, esperienze, ecc., capire come e quando usare l'uno o l'altro.
Come sempre a fare la differenza sono l'uomo e come usa uno strumento e non lo strumento in se stesso.

Ma vista che la grammatica è bella, ma la pratica è meglio chi volesse ulteriori informazioni sul pugno o su altre tematiche può trovarmi qui:

Venerdì 18 Ottobre 2013 sarò a Voghera presso la palestra "Bu-Sen" in Via Sturla, 63 dalle ore 20:00 alle 22:00.

Sabato 19 Ottobre 2013 sarò a Voghera presso la palestra "Bu-Sen" in Via Sturla, 63 dalle ore 15:30 alle 19:00

Domenica 20 Ottobre 2013 sarò a Genova presso la "Palestra Popolare" in Via Vico Vegetti, 2 (a 100 m. da P.zza Matteotti) dalle ore 14:00.

Il 16 e 17 Ottobre 2014 sarò a Mestre per un seminario con Philipp Bayer, non credo avrò molto tempo ma se qualche amico del forum fosse da quelle parti e volesse incontrarmi può usare i contatti del forum o chiamarmi al 338  5720053.

Un saluto
« Last Edit: October 12, 2013, 13:23:57 pm by Ferretti Enrico »

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Offline Tenchu

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #54 on: October 12, 2013, 14:07:28 pm »
+2
Il pugno verticale (utilizzando sia le prime due nocche che le ultime tre della mano) è storicamente utilizzato da pugilati di tutti i tipi e di tutte le latitudini: dal pugilato e pancrazio dell'antica Grecia, al Karate di Okinawa, fino alla Boxe Occidentale e alla Muay Thai pre-guantoni.

per il Karate di Okinawa, a parte Chotoku Kyan (1870-1945) fondatore dello Shorinji-Ryu che lo utilizzava per questioni di altezza, nel senso che era bassissimo e gli veniva più comodo usare il pugno verticale per arrivare al viso avversario, altra corrente che mi viene in mente per il pugno verticale è l'Isshin Ryu, dove però alternano con quello orizzontale senza sapersi decidere su quale usare (nel senso che i fratelli caposcuola non hanno mai deciso "andando a periodi").
per il resto io ho sempre visto una netta predominanza del pugno orizzontale, pur essendoci anche quello verticale ovviamente :thsit:


In tempi più recenti sia io che i miei amici Jim Driscoll, Jack Dempsey e  Rocky Marciano (solo per citarne alcuni) abbiamo potuto costatare l'efficacia del pugno verticale in tutte le sue forme (linea retta, ascendente, gancio, ecc..).

non te la prendere, ma una cosa me la sono sempre chiesta: perchè in genere chi fa Wing Chun prende come esempi per l'efficacia dei propri pugni alcuni pugili? tra l'altro il modo di generare potenza è diverso, il percorso del pugno è diverso, sarebbe invece interessante, come proponeva GiBi in altro topic, poter tirar su un circuito con regole chiare per il Wing Chun in cui gli atleti si possano affrontare con le peculiarità del proprio stile e allora poter dire, guarda tizio della scuola Taldeitali di Wing Chun come mette giù la gente con il suo Wing Chun ;)

Il pugno “Suzie Q” di Marciano che mise fine all'incontro con Jersey Joe Walcott altro non era che un poderoso, corto e devastante pugno verticale.

ok, ma pugno verticale non è sinonimo di pugno Wing Chun :thsit:

Marciano era famigerato e temuto anche  per i suoi pugni verticali al plesso solare/sterno che usava per fiaccare/demolire i suoi avversari (il pugno verticale penetra più facilmente la guardia avversaria, soprattutto se si indossano guantoni).

due domande su questo punto:
- in palestra da te usate fare sparring con i guantoni? te lo chiedo perchè non è proprio una cosa usuale nel Wing Chun, sarei quindi interessato a capire come gestisci la cosa ;)
- quì dici che il pugno verticale penetra più facilmente la guardia avversaria, soprattutto se si indossano guantoni, però prima dicevi che la Muay Thai pre-guantoni utilizzava i pugni verticali mentre con i guantoni ha cambiato impostazione passando ai pugni orizzontali, io ci vedo un'incongruenza, cioè, avevano già il pugno perfetto per i guantoni e una volta adottati lo hanno cambiato? :=)
[/quote]


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Offline TheElbowSmash

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #55 on: October 12, 2013, 15:04:11 pm »
+1
Diciamo che la parte pugilistica della Muay Thai non è stata mai particolarmente curata nello specifico della disciplina, sopratutto inizialmente. Guantoni o non guantoni.

Che i pugili d'altri tempi utilizzavano il pugno verticale è cosa risaputa.


La boxe nasce come tradizione a mani nude e, di conseguenza, il pugno verticale con l'impatto sulle 3 nocche consentiva di disperdere il colpo su una superficie più ampia, a differenza di quello orizzontale che, molto spesso, finiva col sacrificare la nocca del medio. Non credo ci fossero altre motivazioni.
Poi ovviamente con l'aggiunta dei guantoni (che non hanno comunque niente a che fare con quelli odierni, in termini di imbottitura), quel tipo di impostazione si è conservata per un bel po di tempo.
E' vero, indubbiamente "snellisce" la sagoma del pugno consentendo una più facile penetrazione della guardia avversaria.
Però, come faceva notare Tenchu, stiamo sempre parlando di pugno pugilistico scagliato con la tecnica, la postura, le dinamiche e la distribuzione del peso tipiche della boxe.

Ps. sono d'accordo sul creare un bel circuito ad hoc per il WX. Anzi secondo me farebbe proprio BENE alla disciplina. Ne guadagnerebbe  :gh:

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kortobrakkio

Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #56 on: October 12, 2013, 16:08:14 pm »
0
Diciamo che la parte pugilistica della Muay Thai non è stata mai particolarmente curata nello specifico della disciplina, sopratutto inizialmente. Guantoni o non guantoni.

Che i pugili d'altri tempi utilizzavano il pugno verticale è cosa risaputa.


La boxe nasce come tradizione a mani nude e, di conseguenza, il pugno verticale con l'impatto sulle 3 nocche consentiva di disperdere il colpo su una superficie più ampia, a differenza di quello orizzontale che, molto spesso, finiva col sacrificare la nocca del medio. Non credo ci fossero altre motivazioni.
Poi ovviamente con l'aggiunta dei guantoni (che non hanno comunque niente a che fare con quelli odierni, in termini di imbottitura), quel tipo di impostazione si è conservata per un bel po di tempo.
E' vero, indubbiamente "snellisce" la sagoma del pugno consentendo una più facile penetrazione della guardia avversaria.
Però, come faceva notare Tenchu, stiamo sempre parlando di pugno pugilistico scagliato con la tecnica, la postura, le dinamiche e la distribuzione del peso tipiche della boxe.

Ps. sono d'accordo sul creare un bel circuito ad hoc per il WX. Anzi secondo me farebbe proprio BENE alla disciplina. Ne guadagnerebbe  :gh:
Giusta analisi e giusto commento finale:il WC ha bisogno di sdoganarsi dal circolo chiuso dogmatico e rendere più reale la sua pratica.

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kortobrakkio

Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #57 on: October 12, 2013, 16:30:08 pm »
+1



In tempi più recenti sia io che i miei amici Jim Driscoll, Jack Dempsey e  Rocky Marciano (solo per citarne alcuni) abbiamo potuto costatare l'efficacia del pugno verticale in tutte le sue forme (linea retta, ascendente, gancio, ecc..).

non te la prendere, ma una cosa me la sono sempre chiesta: perchè in genere chi fa Wing Chun prende come esempi per l'efficacia dei propri pugni alcuni pugili? tra l'altro il modo di generare potenza è diverso, il percorso del pugno è diverso, sarebbe invece interessante, come proponeva GiBi in altro topic, poter tirar su un circuito con regole chiare per il Wing Chun in cui gli atleti si possano affrontare con le peculiarità del proprio stile e allora poter dire, guarda tizio della scuola Taldeitali di Wing Chun come mette giù la gente con il suo Wing Chun ;)

Canestro.
Il WC dovrebbe(ripeto dovrebbe)avere una formazione al combattimento che passa attraverso una complessa ristrutturazione corporea.
Da quì i passaggi attraverso complesse posizioni e attivazioni che servono(dovrebbero servire) a bypassare la parte "atletica" del combattimento.
Forza generata da radicamento,gestione delle direzioni,spiralità,struttura,coordinamento neuromuscolare,etc.

Mica niente di nuovo,eh;è caratteristica degli stili cinesi in generale.
Però,appunto,poi gli esempi concreti si fanno con altri riferimenti:perchè?

Non conosco granchè di WC,ho le mie ipotesi.
Forse il WC è un sistema elittario:pochi lo conoscono veramente,pochi lo sanno aplicare:non sarebbe il primo caso nel vasto mondo delle AM.
Però non so se è così.

Oppure il sistema originale è perduto;ne rimangono reperti intriganti,ma manca qualcosa che lo fa(ceva)funzionare.
Da quì il paradosso:il WC è stato creato da una donna,ma i "dimostratori" sono omoni muscolosi(leggi:metto muscoli perchè altrimenti qualcosa manca);gradirei si,una dimostrazione di vero WC,ne sarei felice....ma:fatemi affrontare una donna,oppure un piccoletto che mi "suona".Se mi mettete davanti il solito "Emin",scusatemi ma si rimane non convincenti.

Od infine,il bidone parte dalle origini,e il WC non ha mai funzionato.
A quest'ultima ipotesi io non credo,giudicare oggi i resti di qualcosa che un tempo aveva il suo perchè e cestinarlo senza conoscere,di base è,secondo me,riduttivo,errato.
Anche se lo è altrettanto venderlo,come si è fatto per tanto tempo,come il non-plus-ultra dei sistemi di combattimento.

La questione quindi rimane aperta.

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Offline Dipper

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #58 on: October 12, 2013, 19:37:38 pm »
0
Sul pugno verticale come ho scritto prima sono d'accordo e la rotazione fino alla summenzionata posizione inclinata un realtà è un qualcosa in più.
D'accordo anche sulla guardia più lunga nel bare knuckle.
Non d'accordo sulle mani che non si rompono nei guantoni, non è vero, il rischio c'è eccome soprattutto con quelli che si usano nei match. Inoltre i testi ante guerra sono pure interessanti ma sarebbe opportuno osservare anche quello che succede oggi negli incontri bare knuckle contemporanei.
Riguardo l'allineamento del pugno, da un lato non vedo vantaggi nelle usare le ultime, dall'altro, comunque la si giri, il pugno dato con le nocche colpisce sempre perpendicolarmente al bersaglio, qualunque traiettoria abbia preso prima dell'impatto e non ci sono allineamenti alternativi tali da rendere non valido il modello descritto nei testi medici.
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Offline TheElbowSmash

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Re:Alcune mie considerazioni sul pugno del Ving Tsun
« Reply #59 on: October 12, 2013, 20:02:36 pm »
+1
Sul pugno verticale come ho scritto prima sono d'accordo e la rotazione fino alla summenzionata posizione inclinata un realtà è un qualcosa in più.
D'accordo anche sulla guardia più lunga nel bare knuckle.
Non d'accordo sulle mani che non si rompono nei guantoni, non è vero, il rischio c'è eccome soprattutto con quelli che si usano nei match. Inoltre i testi ante guerra sono pure interessanti ma sarebbe opportuno osservare anche quello che succede oggi negli incontri bare knuckle contemporanei.
Riguardo l'allineamento del pugno, da un lato non vedo vantaggi nelle usare le ultime, dall'altro, comunque la si giri, il pugno dato con le nocche colpisce sempre perpendicolarmente al bersaglio, qualunque traiettoria abbia preso prima dell'impatto e non ci sono allineamenti alternativi tali da rendere non valido il modello descritto nei testi medici.

Le mani si son sempre rotte e sempre si romperanno. Si rompono con tanto di bendaggi da 2 cm e guanti da 10oz, figurati senza.
Quella era l'impostazione Old School, che avrà avuto i suoi perché. Negli incontri Bare Knuckle odierni si colpisce normalmente. Anche perché andare di pugni verticali, con quel tipo di impostazione comporterebbe un restauro completo dei propri fondamentali e del proprio allenamento. E in genere si sta parlando di gente che non compete solo ed esclusivamente in quegli ambiti (Pensiamo al World Vale Tudo Championship). In genere si cerca di trovare un compromesso tra un colpo abbastanza potente da essere efficace ma non così tanto da frantumarti le ossa della mano. Di fatto però i KO diretti non sono così frequenti come ci si aspetterebbe. Proprio perché la consapevolezza è diversa e gli atleti sanno che, i colpi a piena potenza a mani nude, fanno la bua alle mani. Finiscono quasi sempre per ferite e TKO.