La Meditazione senza buddismo (filosofia, non riti devozionali) o altre filosofie Indo/cinesi diventa vuota.
Il termine "meditazione" è molto inflazionato... dipende dal significato che gli vogliamo dare, amico mio; perchè IMHO la presenza mentale non ha bisogno di essere accostata ad alcuna filosofia per essere funzionale...
Ni, la meditazione è un lavoro che va oltre a quell'oretta di pratica giornaliera. Ad un primo stadio certi concetti e attitudini possono anche non sembrare rilevanti, ma quando si va più in profondità ci si rende conto che non si progredisce senza basi solide radicate nella filosofia/psicologia buddista (o similar).
Scusami ma non riesco proprio a seguirti... la massima aspirazione per chi pratica la meditazione è quella di smettere di identificarsi con i vari processi mentali (vedi "pensiero involontario"), quindi come potrebbe mai una filosofia (essendo frutto del pensiero) portare un valore superiore alla crescita??
La filosofia buddista (intesa come concetti di psicologia alla base della pratica meditativa) e' (come del resto la meditazione) uno strumento per "capire".
Una voltaraggiunto lo scopo lo strumento va abbandonato. Infatti le persone "risvegliate" non fanno l'oretta di meditazione, non ne hanno bisogno. La meditazione, per loro, diventa il loro modo normale di essere 24 ore al giorno senza sforzo alcuno. Infatti non potrebbero essere altimenti.
Allo stesso modo la filosofia (parole, manoscritti, concetti, teorie) diventano inutili una voltarrivati...
una volta arrivati.
I vari Jiddu Krishnamurti
Krishnamurti era ben lontano dall'essere illuminato. E' stato un personaggio storico molto carismatico, ma difficile da inquadrare occupandosi di sociologia, spiritualita' e teorie socio-politiche in modo filosofico... molto filosofico.
Quindi mi stupisce che citi Krishnamurti come una persona "contro" la filosofia, perche' nella sua vita non ha fatto altro che parlare e ancora parlare. Una delle poche volta che ha incontrato una persona "poco filosofica" ha mostrato al pubblico la sua confusione circa i processi mentali profondi:
Krishnamurti with Chogyam Trungpa Rinpoche, part 1 of 5Krishnamurti with Chogyam Trungpa Rinpoche, part 2 of 5Krishnamurti with Chogyam Trungpa Rinpoche, part 3 of 5Krishnamurti with Chogyam Trungpa Rinpoche, part 4 of 5Krishnamurti with Chogyam Trungpa Rinpoche, part 5 of 5P.S. Krishnamurti fa domande e non fa neanche parlare il suo interlocutore. Continua a ripetere le stesse cose senza arrivare ad una conclusione. Nel video e difficile capire cosa sia passato per la testa di Chogyam Trungpa, ma credo che abbia cercato di evitare di imbarazzarlo ulteriormente ...
Eckhart Tolle
Tolle non ha mai fatto un giorno di meditaziobne in vita sua. Soffriva di attacchi di panico e depressione, ed un giorno si e' svegliato "diverso", senza un particolare lavoro meditative o un percorso mistico, e completamente incosapevole di quello che gli era successo.
Infatti se hai letto il suo libro "The power of now" dice proprio che si accorse di cosa era successo solo molti anni dopo il risveglio. Facendo un po di ricerca, si era accorto che quello che monaci, meditatori e yogini andavano cercando, lui lo aveva gia ottenuto.
Quindi e' difficile che una persona con zero esperienza di meditazione e filosofia orientale possa discriminare la filosofia orientale. Il lavoro lui non lo ha fatto, almeno non in modo convenzionale. Infatti lui insegna come piano piano mollare il linguaggio, le convenzioni filosofiche e i rituali. Questo non vuol dire che la teoria sia inutile.
ed il nostro studioso connazionale, nonché autore di molti testi riguardanti lo "zen pratico", dr. Giulio Cesare Giacobbe spiegano molto bene questo concetto... La nostra vera natura è "coscienza pura" che dimora nel qui e ora, le filosofie varie non sono altro che processi mentali!!
Quindi non servono?
Sicuramente il qui e ora e' l'unica realta' (non e' una novita' questa, e un qualunque libro di buddismo, anche I piu banali, parlano di questo). Peccato che ci si riesca a stare solo per pochi istanti, forse decimi di secondo. Se filosofia e teorie varie non servissero, allora saremmo tutti risvegliati solo ed esclusivamente usando la forza di volonta di starenel qui e ora. Ma purtroppo non e' cosi.
Questo OT mi ha fatto venire in mente che nelle AM il discorso e' esattemente opposto. Sono discipline fisiche, pratiche, non mentali a cavallo tra la materia e l'eterico. In questo caso la filosofia e' una perdita di tempo. Quindi insegnarla in un corso di am e' come insegnarea cucinare in un corso di informatica.